Politiche agricole

Brexit: accordo positivo

L’accordo tra Ue e Regno Unito per l’addio dei Londra dalla Ue è stato raggiunto. Lo ha annunciato il presidente uscente della Commissione Ue Jean Claude Juncker. “Abbiamo un nuovo grande accordo” rimarca il premier britannico Boris Jonhson: ». Anche Michel Barnier, il capo negoziatore dell’Unione ha elogiato l’accordo.

Con l’intesa raggiunta tra Ue e Gran Bretagna, si è scongiurata una Brexit senza accordo, che avrebbe significato il ritorno di dazi e barriere doganali. In questo modo, invece, si tutelano sia le imprese che i cittadini, mettendo al sicuro gli scambi commerciali. Una buona notizia per l’agroalimentare italiano, visto che il Regno Unito rappresenta il quarto mercato di sbocco per le esportazioni tricolori e il terzo all’interno dei confini comunitari. Così Cia-Agricoltori Italiani,  ha commentato positivamente l’accordo.

Prima che l’intesa possa entrare in vigore, dovrà essere ratificata dall’Ue e dal Regno Unito.
“Un risultato decisamente positivo per l’agricoltura italiana ed europea -ha detto Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – in attesa del voto, a Londra, della Camera dei Comuni, è stato trovato il modo per scongiurare i gravi contraccolpi commerciali, economici e sociali di un recesso del Regno Unito senza regole”. Confagricoltura mette in rilievo che il negoziato di questi ultimi giorni si è concentrato sulle modalità in grado di evitare il ritorno di una frontiera fisica tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda; salvaguardo alle stesso tempo il mercato unico europeo. Per tutti gli altri aspetti, è stata confermata l’intesa già raggiunta nei mesi scorsi con la signora May, ma bocciata dalla Camera dei Comuni.
Oggi l’export agroalimentare Made in Italy verso il Regno Unito vale 3,4 miliardi di euro -ricorda l’Ufficio Studi degli Agricoltori Italiani. Tra i prodotti italiani più venduti, in testa c’è il vino, che rappresenta il 24% del totale delle esportazioni Oltremanica, con un fatturato superiore a 830 milioni di euro. Di assoluto rilievo anche il nostro export verso Londra di ortofrutta trasformata (13%) e ortofrutta fresca (6%), così come dei prodotti da forno e farinacei (11%) e dei prodotti lattiero-caseari (9%).

“Un aspetto di particolare importanza per l’Italia è che saranno riconosciute e tutelate sul mercato britannico tutte le indicazioni geografiche e di qualità dei prodotti agricoli assegnate dalla Ue”, ha messo in rilievo il presidente della Confagricoltura.

 

 

 

 

 

 

 

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