Politiche agricole

Consiglio dei Ministri dell’agricoltura europei

Al Consiglio dei Ministri dell’agricoltura europei svoltosi in videoconferenza, con all’ordine del giorno gli aspetti rilevanti per l’agricoltura presenti nel Green Deal, e nelle due Strategie Farm to fork e Biodiversità, i ministri hanno proceduto a uno scambio di opinioni sulla strategia Farm to Fork e sulla strategia per la biodiversità, che sono state recentemente adottate dalla Commissione europea. L’obiettivo di entrambe le strategie è rendere i sistemi alimentari dell’UE uno standard globale per la sostenibilità e intraprendere azioni urgenti per proteggere e ripristinare la biodiversità in Europa.

“Le strategie Farm to Fork e Biodiversità  – ha detto Marija Vučković, ministro dell’Agricoltura della Croazia che ha il turno di presidenza – svolgeranno un ruolo cruciale nell’attuazione del Green Deal europeo e del piano di risanamento per l’Europa. Dobbiamo valutare il potenziale contributo dei settori agricolo, della pesca e della silvicoltura al raggiungimento degli obiettivi fissati in entrambe le strategie. Tuttavia, dobbiamo anche prestare particolare attenzione all’impatto su tali settori. I nostri agricoltori, pescatori e produttori di acquacoltura meritano una transizione equa, condizioni prevedibili e adeguate risorse finanziarie”.

In particolare, i ministri si sono scambiati opinioni sulle principali sfide e opportunità nel raggiungimento degli obiettivi delle strategie. Hanno anche discusso delle misure aggiuntive suggerite dalla Commissione per rendere più efficiente l’attuazione della futura politica agricola comune al fine di contribuire a raggiungere l’ambizione del Green Deal. Infine, i ministri hanno espresso le loro opinioni sul fatto che la nuova proposta per il bilancio dell’UE 2021-2027, incluso il nuovo strumento europeo di recupero (“Next Generation EU”), sia adeguatamente progettata per soddisfare l’ambizione delle strategie Farm to Fork e Biodiversità.

I ministri hanno accolto con favore sia le strategie sia l’ambizione di rafforzare il ruolo degli agricoltori nella catena di approvvigionamento. Hanno sottolineato che gli ambiziosi obiettivi delle strategie Farm to Fork e Biodiversità dovevano essere accompagnati da un budget ambizioso. Molte delegazioni hanno espresso preoccupazione per il fatto che fondi insufficienti potrebbero mettere a rischio la sostenibilità finanziaria degli agricoltori dell’UE e hanno sottolineato che le assegnazioni di bilancio proposte per la PAC non erano in linea con gli obiettivi delle strategie.

I ministri hanno espresso preoccupazione per il fatto che gli sforzi compiuti per raggiungere gli obiettivi progettati per limitare l’uso di pesticidi e antibiotici potrebbero ridurre la competitività degli agricoltori dell’UE nel mercato globale. Hanno inoltre chiesto alla Commissione di tener conto di circostanze nazionali specifiche.

Nella loro discussione, i ministri hanno sostenuto l’ambizione di introdurre norme comuni in materia di etichettatura degli alimenti. È stata inoltre sottolineata l’importanza del settore forestale per raggiungere gli obiettivi delle strategie Farm to Fork e Biodiversità.

I ministri hanno convenuto che l’accordo verde europeo costituiva un passo nella giusta direzione, ma hanno riconosciuto che vi erano differenze significative nelle posizioni iniziali degli Stati membri, che dovevano essere prese in considerazione e che occorre evitare approcci uniformi. I ministri hanno inoltre sottolineato la necessità di definire la raccolta dei dati e il monitoraggio dei progressi tra i settori, nonché la necessità di utilizzare dati uniformi, accurati e comparabili. Nei loro interventi, hanno sottolineato l’importanza di una buona comunicazione con gli agricoltori che dovrebbero fornire i maggiori sforzi. È stata anche menzionata la ricerca di una soluzione comune in termini di sostegno finanziario per l’adattamento e la transizione dell’intero settore della produzione alimentare, dalla produzione primaria ai prodotti finali. In relazione ai requisiti di flessibilità e ad un periodo più lungo di adattamento, i ministri si sono scambiati opinioni sulla compatibilità della proposta di politica agricola comune con i requisiti del Green Deal europeo.

Per il ministro  Teresa Bellanova “La sostenibilità dei sistemi alimentari e la tutela della biodiversità sono obiettivi che l’Italia condivide e supporta con convinzione. Abbiamo accolto con favore la strategia del Green new Deal europeo e riteniamo che il settore agroalimentare sia centrale in questo contesto. L’Italia è pronta a fare la sua parte. Tuttavia, il percorso proposto è molto complesso ed è necessario considerare attentamente le diverse problematiche su cui occorre ancora lavorare, perché gli obiettivi delle nuove strategie equivalgano a concrete opportunità per i nostri agricoltori, impegnati nel miglioramento della competitività delle imprese e nel mantenimento dei territori rurali”. “Al riguardo – afferma Bellanova -ritengo che la Commissione non abbia adeguatamente considerato l’importanza del settore agricolo, sia nel garantire la sicurezza alimentare dei cittadini europei nel corso della pandemia, sia nel contributo che si chiede alle imprese agricole nella transizione verde. Non capisco infatti come mai alla PAC sono destinate solo 15 dei 750 miliardi di euro che dovrebbero essere messi a disposizione attraverso il Recovery Fund. Sono inoltre molto preoccupata su come potranno essere utilizzate queste risorse aggiuntive, concentrate in soli tre anni, e non condivido la chiave di riparto proposta. Se si tratta di uno strumento eccezionale mirato al rilancio dell’economia nella fase post COVID, allora la chiave di riparto da considerare è esattamente quella generale del Recovery Fund.

Eco-schemi strumenti importanti se ogni Paese continuerà ad elaborare il proprio Piano strategico, individuando obiettivi, target, modalità di intervento. Non sappiamo quanto potranno essere efficaci e quanto graditi alle imprese che possono aderirvi volontariamente. E non convince che l’elaborazione della bozza di Piano strategico nazionale debba essere preceduta dalle raccomandazioni della Commissione. Piuttosto, siano definite a livello comunitario le priorità strategiche, lasciando agli Stati Membri l’individuazione degli obiettivi, dei target e delle modalità di intervento, coerenti con le singole realtà nazionali e i relativi fabbisogni”.

Quanto al benessere animale, “siamo favorevoli -ha sottolineato Bellanova – ad integrare gli elementi rilevanti della legislazione sul benessere animale e sul contrasto alla resistenza antimicrobica nell’ambito della PAC. Occorre però armonizzare meglio le competenze tra Sanità e Agricoltura, sia a livello nazionale che europeo”.

 

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