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Import/export cerealicolo in Italia nei primi sette mesi del 2019

Sulla base dei dati provvisori Istat le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi sette mesi del 2019 sono risultate in lieve calo nelle quantità (-0,1%) e in aumento nei valori di 181,0 milioni di Euro (+5,7%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Gli arrivi dei cereali in granella risultano complessivamente in aumento di 93.000 tonnellate: alla riduzione del grano tenero (-388.300 tonnellate) e dell’orzo (-79.000 tonnellate), corrisponde l’incremento del mais (+317.500 tonnellate) e degli altri cereali minori (+7.300 tonnellate); in aumento pure gli arrivi di grano duro (+235.500 tonnellate).
Con riferimento ai semi oleosi le importazioni risultano in aumento di 217.000 tonnellate (+17%), dovuto principalmente ai semi di soia, mentre riguardo alle farine proteiche le quantità dall’estero si riducono di 260.000 tonnellate (-15%), in particolare farina di soia e girasole. Le importazioni di riso considerato nel complesso tra risone, riso semigreggio, lavorato e rotture di riso, aumentano di 58.000 tonnellate (+58%).
Le esportazioni dall’Italia nel settore dei cereali nei primi sette mesi del 2019 sono risultate in diminuzione nelle quantità di 57.000 tonnellate (-2,2%) e in aumento nei valori di 95 milioni di Euro (+4,8%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Risulta in crescita l’export della pasta che segna +4,2% rispetto allo scorso anno (+44.600 tonnellate). In aumento anche le vendite all’estero dei mangimi a base di cereali (+9,6%) e della farina di grano tenero (+6%). Si riducono per contro le esportazioni dei cereali in granella (tra le quali -89.000 tonnellate di grano duro), della semola di grano duro (-14.600 tonnellate) e del riso (-27.000 t considerato nel complesso tra risone, riso lavorato, semigreggio e rotture di riso).
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei primi sette mesi del 2019 un esborso di valuta pari a 3.359,9 milioni di Euro (3.178,9 nel 2018) ed introiti per 2.079,6 milioni di Euro (1.984,5 nel 2018).
Pertanto il saldo valutario netto è pari a  meno 1.280,3 milioni di Euro, contro i meno1.194,5 milioni di Euro nel 2018.

 

 

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