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Russia rinnova l’embargo

A pochi giorni dalla decisione del Consiglio europeo di estendere di altri sei mesi le sanzioni economiche alla Russia per la situazione in Ucraina, puntuale è arrivata la risposta di Mosca: Vladimir Putin ha deciso di prorogare l’embargo sino al 31 dicembre del 2020.

L’export dei prodotti agroalimentari italiani è stato seriamente danneggiato dall’embargo verso la Federazione Russa. La perdita economicaper effetto dall’embargo è di 217 milioni di euro, come ha valutato la scorsa settimana Isema, secondo cui le importazioni russe di prodotti agroalimentari made in Italy, che nel 2013 erano in crescita del 124% rispetto al 2009, avrebbero subito una forte battuta di arresto. In particolare, sarebbero azzerate le esportazioni di frutta fresca, carni, latte e derivati, mentre risulterebbero significativamente penalizzate le vendite di uva, mele, kiwi, pesche, formaggi freschi e stagionati e carni bovine. Tuttavia, l’Italia mantiene la leadership per le vendite di vino, paste alimentari e pomodori pelati. Rispetto al periodo pre-embargo il settore della frutta fresca ha perso 112 milioni di euro, quello delle carni 57 milioni di euro e quello dei latticini 48 milioni di euro, ortaggi e legumi 20 milioni.
Nel periodo pre-embargo la dinamica dell’import russo di prodotti agroalimentari italiani era in crescita del 124%: è passata da un valore di 485 milioni di euro nel 2009 a quello di 1,1 miliardi di euro nel 2013. Dopo l’embargo è invece diminuita del 12,9% rispetto al 2013, attestandosi nel 2018 a 945 miliardi di euro.

Come detto il presidente Vladimir Putin ha firmato un decreto che estende specifiche misure economiche contro i Paesi che hanno imposto sanzioni contro la Russia fino al 31 dicembre 2020. Il presidente ha incaricato il governo di prendere provvedimenti per l’attuazione del decreto e, se necessario, di presentare proposte per modificare la durata di tali sanzioni. Putin ha anche firmato un ulteriore documento, che modifica le norme del decreto originale sulle controdeduzioni del 6 agosto 2014. In particolare, il nuovo documento consente le spedizioni in transito di merci sanzionate attraverso la Russia a condizione che tali beni siano “soggetti a garantire la loro tracciabilità utilizzando un sistema di controllo basato sulla tecnologia Glonass”. E’ inoltre richiesto che tali merci siano sigillate e che i conducenti coinvolti nel transito di questo carico debbano avere i tagliandi di registrazione appropriati.

 

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