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Riso: campagna 2023/2024

Nel 2023 la superficie investita a riso si è attestata a 210.239 ettari, inferiore di 8.182 ettari (-3,7%) rispetto al 2022.

Dal punto di vista della ripartizione per tipologia, gli investimenti sono contraddistinti da un aumento delle aree destinate alla coltivazione dei risi Lunghi – A (+11% circa) e dei medi (+7,5% circa) e da una diminuzione per i tondi (-19% circa) e per i lunghi B (-11% circa).

Nel comparto del riso Tondo risultano in diminuzione tutte le principali varietà quali Selenio (-6.581 ha), Sole CL (-5.074 ha) e Centauro (-3.951 ha), fatta eccezione per Omega CL che ha avuto un incremento del 29% (+2.879 ha), portandosi a circa 12.800 ettari.

Nel comparto dei risi di tipo Medio, in aumento globalmente del 7,5%, fanno segnare un aumento il gruppo Lido (+340 ha) e il gruppo delle Varie Medio (+517 ha), mentre risulta in diminuzione il gruppo del Vialone Nano (-517 ha).

Nell’ambito dei risi di tipo Lungo A, come di consueto, si opera la distinzione tra le varietà destinate al processo di parboilizzazione e quelle denominate da “mercato interno”.

Il gruppo delle varietà destinate alla produzione di riso parboiled ha avuto un incremento (+ 4.147 ha). Nell’ambito del gruppo si registrano diminuzioni per Luna CL (-3.289 ha) e Leonardo (-2.024 ha). Da segnalare le nuove varietà quali CL007, con 6.765 ettari, e Diva PV, con 2.763 ettari.

Nell’ambito delle varietà da “mercato interno” risulta una diminuzione per i gruppi S. Andrea (-497 ha) e Roma (-494 ha), mentre fanno registrare un incremento degno di nota il gruppo del Carnaroli (+3.932 ha), raggiungendo un ettarato di 24.500 ettari circa, e il gruppo Arborio (+2.082 ha) che supera i 20.000 ettari.

Nel gruppo del Carnaroli, che nel complesso risulta in aumento del 19%, le varietà Leonidas CL e Caravaggio fanno segnare, rispettivamente, incrementi del 30% e del 24%, mentre arretra la varietà Carnaroli che passa da 6.739 ettari del 2022 ai 6.244 del 2023.

Nel gruppo del Roma la varietà Barone CL rappresenta il 99% della superficie del gruppo e nel gruppo dell’Arborio la varietà CL 388 è quella principale e risulta in aumento di 2.025 (+14%).

Per il gruppo Baldo la varietà principale rimane il Cammeo anche se ha fatto registrare una diminuzione di superficie (-803 ha).

Per completare il quadro dei Lunghi A, si registra un lieve incremento (+201 ha) per il gruppo delle Varie Lunghe A.

Il comparto dei Lunghi B è risultato in diminuzione di circa 5.814 ettari (-11%).

Nell’ambito della tipologia si rilevano gli aumenti per le varietà PVL024 (+2.460 ha) e ECCO975FP (+1.685 ha), mentre calano le varietà PVL136IT (-2.268 ha) e CL28 (-4.342 ha).

Dal punto di vista agronomico l’annata 2023 è stata caratterizzata da ondate di calore che non hanno consentito uno sviluppo ottimale della coltura.

A causa del caldo prolungato si è verificata una generale fragilità dei granelli al momento della lavorazione, condizionandone la resa generale che però è risultata leggermente superiore a quella del 2022, nonostante nel complesso la difettosità del prodotto sia risultata maggiore a quella del 2022.

Gli elementi del bilancio di collocamento 2023/2024 sono, quindi, rappresentati da:

Volume del raccolto: è stimato a 1.383.700 tonnellate di risone, con un aumento di circa 114.500 tonnellate (+9%) rispetto alla campagna precedente, in conseguenza della maggior resa agronomica;

Resa media alla lavorazione: le rese alla lavorazione sono risultate superiori a quelle della campagna precedente per tutte le tipologie di riso;

Produzione netta in riso lavorato: è stimata in circa 819.350 tonnellate, in aumento di quasi 72.500 circa tonnellate (+9,7%) rispetto al 2022;

Scorte iniziali: le scorte di riporto dalla scorsa campagna si sono attestate ad un livello di circa 225.500 tonnellate, in diminuzione di 37.100 tonnellate circa (-14%) rispetto alle scorte iniziali della campagna precedente;

Importazioni da Paesi dell’Unione europea: si stima un volume di 35.000 tonnellate, in calo rispetto al dato della campagna precedente;

Importazioni da Paesi terzi: si stima un quantitativo di 175.000 tonnellate, di cui 160.000 di riso Lungo B, con una diminuzione di circa 37.200 tonnellate (-18%) rispetto alla campagna precedente.

Il bilancio preventivo, fondato sugli elementi sopra citati, porta la disponibilità totale ad un livello di 1.254.900 tonnellate circa di riso lavorato, con un calo di circa 12.300 tonnellate (-1%) rispetto alla disponibilità registrata nella precedente campagna di commercializzazione.

Si stima che la disponibilità totale di riso lavorato della campagna di commercializzazione 2023/2024 possa essere collocata sul mercato interno (Italia e altri Paesi dell’Unione europea) per 945.000 tonnellate e sul mercato dei Paesi Terzi per 125.000 tonnellate. Nel complesso si stima un collocamento di 1.070.000 tonnellate, con un incremento di circa 28.300 tonnellate (+3%) rispetto al collocamento registrato nella campagna precedente, in ragione di una ripresa dei consumi in Italia e nel resto dell’Unione europea, per effetto del calo dell’inflazione, e dell’attuale minor domanda da parte dei Paesi extra Ue.

Entrando nel dettaglio per tipologia, risulterebbe un maggior collocamento dei Tondi (+17.000 tonnellate circa) e dei Medi/Lunghi A (+41.300 tonnellate circa), mentre dovrebbe verificarsi un minor collocamento dei Lunghi B (-30.000 tonnellate circa).

Se verranno collocate le tonnellate preventivate (1.070.000 t), gli stock finali ammonteranno a 184.925 tonnellate, base lavorato, con un calo di circa 40.600 tonnellate (-18%) rispetto alle scorte finali della campagna precedente.

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