Zootecnia

Macellazioni nazionali di suini

Crefis, Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole, comunica che nel mese di ottobre (ultimo dato disponibile) i suini macellati in Italia sono stati 916,2 mila, da cui si è ottenuto un quantitativo di carne pari a 135,4 mila tonnel- late in peso vivo e a 107,7 mila tonnellate in peso morto.

I dati delle macellazioni nazionali restano in calo rispetto all’anno scorso, con il volume in peso morto che ha registrato una variazione del -8,5% rispetto a ottobre 2019; positivo, invece, l’andamento in termini congiunturali (+3,8% rispetto a settembre), anche se il livello della produzione resta inferiore rispetto a quello realizzato nei due anni precedenti.

L’andamento su base annua è stato determinato da una flessione avvenuta per tutte le categorie di animali considerate; i suini grassi, in particolare, si sono mostrati in diminuzione del -8,3% rispetto a ottobre 2019, con un quantitativo complessivamente prodotto pari a 105,7 mila tonnellate in peso morto; positiva, invece, la variazione congiunturale (+3,9%).

Il numero complessivo di suini macellati è anch’esso diminuito rispetto all’anno precedente (-6,1%), mentre rispetto a settembre si è avuto un rialzo del +5,3%; i suini grassi hanno registrato il medesimo andamento (variazioni rispettivamente del -5,1% e del +5,9%), per un numero totale di animali abbattuti pari a 866,7 mila capi.

Relativamente agli abbattimenti complessivi per il periodo gennaio-ottobre 2020, questi hanno raggiunto un volume di 1,04 milioni di tonnellate in peso morto, ottenuto dalla macellazione di 8,7 milioni di capi. Rispetto all’anno prece- dente, il quantitativo di carne prodotta ha registrato un decremento del -13,8%, mentre il numero di animali abbattuti ha avuto una contrazione del -9,0%

Nel mese di ottobre (ultimo dato disponibile e ancora provvisorio) nell’Unione Europea a 28 paesi il volume di carne suina macellata ha raggiunto i 2,1 milioni di tonnellate in peso morto. La Spagna e la Germania restano i maggiori produttori dell’UE, grazie ad un quantitativo che è stato rispettivamente di 439,6 e 431,0 mila tonnellate; seguono, ad un livello decisamente inferiore, la Francia (187,1 mila tonnellate) e la Polonia (176,7 mila tonnellate).

Le macellazioni dell’Unione Europea hanno mostrato un andamento negativo in termini tendenziali (-2,0%), con la maggior parte dei paesi considerati in calo rispetto a ottobre 2019, tra cui Germania (-7,9%), Francia (-6,4%) e Italia (- 8,5%); in rialzo, invece, solo Spagna (+4,3%), Paesi Bassi (+1,9%) e Belgio (+5,9%).

Il dato europeo è, invece, risultato in crescita rispetto al mese precedente (+1,8% rispetto a settembre), andamento determinato da un incremento degli ab- battimenti avvenuto per la maggior parte dei i paesi considerati, con le variazioni maggiori a carico di Spagna (+9,5%) e Belgio (+11,5%); variazione positiva anche per l’Italia (+3,7%).

Il dato cumulato relativo al periodo gennaio – ottobre 2020, seppur provvisorio, ha evidenziato un trend in aumento delle macellazioni UE rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+0,4%), con un volume complessivamente pro- dotto pari a 19,8 milioni di tonnellate di carne suina. In termini tendenziali, le variazioni più significative sono state quelle di Spagna (+6,8% rispetto ai primi dieci mesi del 2019) e Danimarca (+6,3%), mentre un calo ha caratterizzato Germania (-2,5%), Polonia (-1,8%) e, soprattutto, Italia (-13,8%)

 

 

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