Mercati

Commercio estero di suini

 

Crefis, Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole comunica che nel periodo gennaio-luglio 2021 il commercio estero dell’Italia di suini, carni suine, grassi di maiale e salumi ha complessivamente realizzato un saldo finale pari a -42,1 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+238,4 milioni di euro), andamento determinato soprattutto dalla crescita dell’export (+13,5% in valore) e al contemporaneo calo delle importazioni del comparto (- 7,3%).

Le esportazioni hanno raggiunto gli 1,2 miliardi di euro nei primi sette mesi dell’anno, valore che ha registrato un incremento del +13,5% in termini tendenziali e a cui è corrisposto un quantitativo di 212 mila tonnellate (+16,0%); resta in flessione, invece, il valore medio unitario delle spedizioni nazionali (- 2,1%). I prosciutti crudi disossati si confermano il prodotto maggiormente esportato grazie ad un valore di 450,0 milioni di euro, il quale è risultato in crescita del +13,2% rispetto al periodo gennaio-luglio 2020; in rialzo anche il corrispettivo volume (+16,9%), che è stato pari a 37 mila tonnellate, mentre il relativo valore medio unitario è diminuito del -3,1%, anche se resta uno dei più elevati tra quelli dei prodotti considerati (12,03 euro/kg). Altre voci merceologiche di rilievo sono le “salsicce e salami stagionati” (245,4 milioni di euro), le “mortadelle, wurstel, cotechini e altri salami cotti” (93,7 milioni di euro) e i prosciutti cotti (93,9 milioni di euro), tutti prodotti che entrambi registrato un aumento rispetto all’anno precedente (+15,6%, +6,4% e +16,3% in valore, rispettivamente).

I principali paesi di destinazione delle spedizioni nazionali restano soprattutto Germania (211,2 milioni di euro) e Francia (179,1 milioni di euro) che, insieme, rappresentano un terzo delle esportazioni italiane in valore di suini, carni suine e salumi. Seguono, per importanza, il Regno Unito (100,8 milioni di euro) e gli Stati Uniti (94,7 milioni di euro), mentre il confronto tendenziale conferma un incremento dell’export verso la maggior parte dei mercati considerati. In particolare, si segnalano le variazioni di Stati Uniti (+52,4%) e, soprattutto, Cina (+116,8%); ancora in calo, invece, il mercato britannico (-2,8%).

Dal lato delle importazioni, nel periodo gennaio – luglio queste sono state pari a 1,2 miliardi di euro, in flessione del 7,3% in termini tendenziali e corrispondenti ad un volume di 623 mila tonnellate (+8,2%). Le cosce suine fresche, il prodotto maggiormente acquistato dall’Italia all’estero, si sono fermate a 566,1 milioni di euro, per un decremento del -0,1% rispetto allo stesso periodo del 2020; andamento positivo, invece, per il quantitativo importato (+12,6%), il quale si è fermato a 327 mila tonnellate, mentre il relativo valore medio unitario è diminuito del -11,3%.

La quasi totalità degli acquisti nazionali è avvenuta sul mercato comunitario, con la Germania che ha rappresentato il 36,0% delle importazioni italiane in valore grazie ad un dato di 443,3 milioni di euro. Seguono, ad un livello nettamente inferiore, i Paesi Bassi (189,2 milioni di euro) e la Danimarca (177,3 milioni di euro), mentre la Spagna resta in quarta posizione con un dato di 159,0 milioni di euro. In termini tendenziali, la quasi tota- lità dei paesi si è mostrata in diminuzione rispetto ai primi sette mesi del 2020, fatta eccezione per Germania (+9,4% in valore), Danimarca (+39,5%), Belgio (+9,4%) e Romania (+2,3%).

Per quanto riguarda l’acquisto all’estero di suini vivi, nel periodo gennaio – luglio esso è stato pari a 584 mila capi, numero che ha registrato un incremento del +2,6% rispetto all’anno precedente. I suinetti rappresentano circa la metà dei capi importati e confermano un andamento tendenziale positivo (+3,2%).

Considerando il solo mese di luglio 2021, il saldo finale del commercio estero dell’Italia di suini, carni suine, grassi di maiale e salumi è risultato positivo e pari a +4,5 milioni di euro, dato in miglioramento sia rispetto al mese precedente (+3,0 milioni di euro), sia rispetto a luglio dello scorso anno (+16,5 milioni di euro). Le esportazioni mensili sono risultate pari a 182,1 milioni di euro, valore in aumento in termini tendenziali (+5,1%) e a cui è corrisposto un volume inviato all’estero di quasi 30 mila tonnellate (- 4,7%); in crescita il relativo valore medio unitario (+10,3%). Le importazioni sono, invece, state caratterizzate da un volume di 92 mila tonnellate (+4,4% su base annua) e per un valore corrispondente di 177,6 milioni di euro (+3,4%); in lieve decremento il relativo valore medio unitario (-0,9%).  

 

 

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