Zootecnia

Unaitalia premia le best practice della filiera

Focus a Fieragricola sulle best practice della filiera avicola italiana con il premio “Avicoltore dell’anno” assegnato da Unaitalia alle aziende che nel 2019 si sono distinte per benessere animale, capacità innovativa, sostenibilità ambientale e biosicurezza.
Sono cinque gli avicoltori premiati in fiera dal presidente di Unaitalia, Antonio Forlini, alla presenza degli assessori all’Agricoltura del Veneto e della Lombardia, Giuseppe Pan e Fabio Rolfi, del presidente della Coldiretti, Ettore Prandini e dei vertici di Veronafiere. Le aziende premiate sono espressione delle buone pratiche di allevamento, ma anche di un settore all’avanguardia che, grazie alla tecnologia, usa sempre meno antibiotici ed è efficiente dal punto di vista dell’uso delle risorse. Si va da una centralina di ultima generazione in grado di ottimizzare i consumi energetici e monitorare h24 tutti i parametri dell’allevamento, compreso l’accrescimento dei polli e l’ammoniaca prodotta (Alessandro Ferrari, innovazione tecnologica) a un nuovo sistema per rimuovere contaminazioni batteriche nell’acqua (Luciano Carli premiato per la categoria benessere animale); dalle best practice in materia di sostenibilità che uniscono energia fotovoltaica e coesione paesaggistica (Roberto Pons e Tiziana Felizia di Cascina Felizia) a quelle sulla biosicurezza (Vasco e Valentino Valori). Un ulteriore premio è stato assegnato a Hicham El Aidi per la categoria “avicoli speciali” (faraone, galletti, livornesi, capponi) per una realtà che punta sull’autosufficienza a livello energetico e sulla riduzione di ammoniaca, grazie a pannelli fotovoltaici e a lettiere arricchite di probiotici. Assegnate anche quattro menzioni speciali ad altrettanti avicoltori che si sono distinti: Mirco Gastelli, Nicola Mantuano, Silvia Vicentini, Andrea Dal Cappello.
 “Le best practice premiate oggi – ha detto il presidente di Unaitalia, Antonio Forlini – rappresentano le eccellenze di un settore 100% made in Italy, sempre più impegnato sui temi della sostenibilità ambientale e del benessere animale, che dal 2011 ha ridotto dell’82% l’uso degli antibiotici e lavora costantemente accanto alle istituzioni per accrescere tutti gli standard di allevamento, a partire dalle biosicurezze. L’avicoltura italiana, in linea con la propria vocazione alla filiera integrata vuole cogliere le sfide del Green Deal e della strategia “From farm to fork”, lanciata dal nuovo esecutivo europeo. Occorre però – ha continuato Forlini – che le istituzioni supportino l’intero settore nel conciliare la sostenibilità ambientale con quella economica, fornendo strumenti a supporto della competitività delle nostre imprese. Servono finanziamenti per l’innovazione e politiche che ci difendano dall’ingresso di prodotto straniero, in primis dall’Ucraina e dal Brasile, Paesi rispetto ai quali sono stati di recente negoziati accordi a livello europeo molto penalizzanti per il nostro comparto. Oggi abbiamo il pregio di essere un settore totalmente autosufficiente, con una produzione che copre oltre il 106% dei consumi di carne bianca del Paese, siamo orgogliosi di questo primato tutto Made in Italy che dà lavoro a oltre 64mila addetti e produce lungo tutta la sua filiera ricadute economiche e occupazionali pari a 7,9 miliardi, quasi mezzo punto del PIL (0,45%)”. Secondo i dati della Commissione Ue, da gennaio a novembre 2019 le importazioni dal Brasile e dall’Ucraina in Europa sono aumentate rispettivamente del 4,4% e del 7,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (fonte “Dg Agri dashboard: Poultry meat” 15.01.2020). “Aprire ancora di più le porte alle importazioni da Paesi Terzi significherebbe indebolire questo primato e far arretrare il comparto” conclude Forlini “dando minori garanzie ai consumatori in termini di sicurezza alimentare e standard produttivi. Per questo non sono più rinviabili le misure di sostegno al nostro export, unica strada in grado di rafforzare il comparto avicolo italiano e il suo primato produttivo nel nostro Paese”.

Secondo le prime stime Unaitalia, nel 2019 la produzione nazionale di carni bianche è tornata a crescere, seppur lievemente, passando da 1.314.000 del 2018 a 1.328.000 tonnellate (+1%). Aumentano, secondo le proiezioni dell’associazione, anche i consumi complessivi: da 20,4 a 20,7 chili pro capite. Stabili le uova, con una produzione in linea con il 2018.

Le best practice premiate: vincono Veneto, Marche, Piemonte e Lombardia
Per la categoria benessere animale il primo premio è stato assegnato al centro zootecnico di Luciano Carli (Grumolo delle Abbadesse – VI): “un’oasi naturale” secondo l’ARPA Veneto dove vengono allevati 280.000 animali. L’alto benessere animale è assicurato dal più rigoroso rispetto delle norme in materia, ma anche da una tecnologia innovativa (il sistema Neuthox), in grado di rimuovere ogni eventuale contaminazione batterica nell’acqua potabile, che ha contribuito ad eliminare nel giro di due anni l’uso di antibiotici e disinfettanti in allevamento.

Sul fronte dell’innovazione vince invece Alessandro Ferrari (Gambara – BS): grazie alla tecnologia e all’ottimizzazione della coibentazione, oggi alleva polli con bassi consumi energetici. Un ruolo chiave lo svolge la centralina elettronica di ultima generazione, Qfarm, che consente di ottimizzare a livello energetico i consumi dell’allevamento e fornisce dati e grafici completi sullo stato dello stesso per le 24 ore (temperatura, umidità, ammoniaca, accrescimento degli animali, consumo del mangime e di energia nel ricambio dell’aria, riscaldamento e raffrescamento).

 

Tra i premiati, anche chi, dopo un incendio, ha saputo rialzarsi e rinnovare in 10 mesi il proprio allevamento, in un’ottica di tutela paesaggistica e in chiave sostenibile come Roberto Pons e Tiziana Felizia di Cascina Felizia(Cumiana – TO): oggi tutti i quattro capannoni (circa 50mila animali) sono dotati di pannelli fotovoltaici che permettono di produrre 500 kw destinati alla vendita dell’energia in rete e 30 kw per lo scambio sul posto (categoria sostenibilità ambientale).  

 

Completamente autosufficiente dal punto di vista energetico è l’allevamento di Hicham El Aidi (Ariano del Polesine, RO) – allevatore di origine marocchina che ha vinto per la categoria avicoli speciali– grazie ai pannelli fotovoltaici su un totale di 4.050 mq di superficie. La qualità dell’ambiente per gli animali è controllata costantemente, con sonde specifiche che misurano ogni parametro ambientale (temperatura, umidità, CO2, e anche ammoniaca) e a un prodotto probiotico che, inserito nella lettiera di lolla di riso e paglia pellettata, riduce la fermentazione e abbassa il livello di ammoniaca.

 

Per la categoria biosicurezza, vincono Valentino e Vasco Valori (Apiro, MC): nel loro allevamento (330mila broiler per 19.454 di superficie) oltre ad aver applicato scrupolosamente le misure di biosicurezza previste dall’ordinanza ministeriale del 10 dicembre 2019, come l’introduzione dell’arco di disinfezione automatizzato, la realizzazione di un  piazzale in materiale cementizio lavabile e disinfettabile di fronte ad ogni capannone e la viabilità a senso unico, hanno portato ulteriori migliorie, tra cui capannoni con tetti lavabili, una camera pressurizzata laterale a metà capannone per lo scarico temporaneo di carcasse, e attrezzatura completamente dedicata all’attività interna .

 

Il premio, indetto da Unaitalia a giugno 2019 durante l’assemblea nazionale, vede una giuria composta da: Franca Braga, responsabile Salute & alimentazione Altroconsumo e membro della consulta sulla sicurezza alimentare del Ministero della Salute, Maria Caramelli, responsabile Neuroscienze e CEA dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Piemonte, Liguria e Valle d’ Aosta, Lara Sanfrancesco, dg

 

Unaitalia.

Unaitalia è l’associazione che rappresenta oltre il 90% della produzione avicola nazionale, circa il 30% di quella delle uova da consumo, altrettanto delle carni cunicole e una fetta cospicua di quella suinicola. Quello avicolo è l’unico settore completamente autosufficiente nel panorama delle carni italiane, la produzione nazionale copre il 106,6% delle carni di pollo consumate. Il comparto delle carni avicole è 100% Made in Italy, tutto il pollo che portano in tavola gli italiani è allevato, macellato e distribuito in Italia.

 

 

 

PREMIO AVICOLTORE DELL’ANNO –SCHEDE AZIENDE PREMIATE

 

LUCIANO CARLI – BENESSERE ANIMALE

Azienda Agricola Carli Luciano, Grumolo delle Abbadesse (VI) 

Dal 1998 Luciano Carli cura l’azienda di famiglia fondata nel 1971 in provincia di Vicenza.

Nel suo centro zootecnico, circondato da oltre 3 ettari di prato ben curato e 3.000 piante ornamentali (carpini, ligustri, lecci, viburni, faggi, frassini e gruppi di palme mediterranee) definito dall’ARPA Veneto “oasi naturale”, vengono allevati 280.000 polli da carne, garantendo livelli ottimali di benessere animale.

L’acqua somministrata è priva di batteri (il rischio è dato dalla formazione   di biofilm nelle condutture della rete di alimentazione degli abbeveratoi*), grazie all’uso di un generatore che, con un semplice processo di elettrolisi di soluzione salina, produce un liquido disinfettante (Neuthox®, soluzione acquosa di idrossido di sodio e acido ipocloroso contenente piccole quantità di biossido di cloro e ozono), classificato 100% biodegradabile e non tossico in base alle direttive Ue, ed in grado di evitare la presenza di batteri come Escherichia Coli, Salmonella, Campylobacter Jejuni, Legionella, Listeria monocytogenes.

Per migliorare le condizioni di benessere per gli animali, si usano generatori ad aria calda esterni che immettono aria pulita riscaldata, con bassi valori di CO2, mentre nei periodi caldi entrano in funzione sistemi automatici di raffrescamento. A contribuire a mantenere condizioni microclimatiche ottimali per il benessere animale si aggiunge anche un circuito di gestione domotica (centraline e microcomputer in touch screen) che permette in tempo reale e in qualsiasi luogo di ricevere informazioni sull’allevamento, di regolare i parametri ambientali tramite sonde a bulbo umido e, in futuro, di calcolare anche il valore dell’ammoniaca. L’impianto fotovoltaico copre infine l’intero fabbisogno energetico dell’azienda.

* 2003 Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): Heterotrophic Plate Counts and Drinking-water Safety. A cura di J. Bartram, J. Cotruvo, M. Exner, C. Fricker, A. Glasmacher. Pubblicato da IWA Publishing, London, UK. ISBN: 1 84339 025 6.

 

 

TIZIANA FELIZIA – SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

Azienda Agricola “Cascina Felizia”, Cumiana (TO) 

Ricostruita in soli 9 mesi dopo il grave incendio di un capannone del 25 maggio 2017, l’Azienda Agricola Cascina Felizia è stata inaugurata il 23 marzo del 2018 ed oggi è un vero e proprio esempio di gestione paesaggistica e di come un’azienda con 60 anni di attività possa rinnovarsi con attenzione all’ambiente. Cascina Felizia ha voluto ricostruire integrandosi appieno nel paesaggio circostante, a partire da una attenzione alla qualità del paesaggio e a una gestione curata dell’azienda. Oggi l’azienda, dotata di pannelli fotovoltaici sui 4 capannoni, è energeticamente autosufficiente al 60% ma l’obiettivo è di arrivare all’autosufficienza totale. A ciò si aggiungono una centralina che controlla le emissioni di CO2, la ventilazione ad “aria forzata” e l’efficiente coibentazione, che hanno permesso una riduzione dei consumi energetici pari al 40%.

Felizia è un’eccellenza in Italia anche sul fronte del nuovo sistema di per la catalogazione delle aziende in base al livello di rischio: l’azienda è stata scelta come modello per l’applicazione del sistema Classyfarm nell’area Piemonte. È inoltre azienda didattica universitaria in convenzione con il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino (DSV).  

 

 

ALESSANDRO FERRARI – INNOVAZIONE TECNOLOGICA

Ferrari e Ardesi S.S., Gambara (BS)

Bresciano, figlio d’arte (la sua è una famiglia di avicoltori da oltre 30 anni), Alessandro Ferrari ha saputo dotare i nuovi capannoni di tecniche all’avanguardia nel rispetto delle norme di biosicurezza ambientale, a favore del benessere dei suoi animali.

Tra le innovazioni tecnologiche applicate, una centralina elettronica “QFARM” in grado di misurare h24 i principali parametri dell’allevamento: dall’ammoniaca all’accrescimento giornaliero dei polli, dal consumo del mangime ai consumi energetici del capannone fino all’anidride carbonica. Quando i valori riscontrati si discostano da quelli ottimali, entra in funzione un sistema di regolazione automatica che permette di ripristinare condizioni ottimali di benessere   per gli animali, che hanno effetto anche sulla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni in atmosfera. A questa si aggiungono sistemi di alimentazione antispreco e un’illuminazione a led, in grado di ricreare il crepuscolo, con il passaggio graduale dalla luce del giorno a quella della notte e di riprodurre le condizioni di luce naturale attraverso un sistema dimmerabile (che regola l’intensità del fascio luminoso). Tra le buone pratiche l’abbattimento di azoto nella lettiera, la riduzione dei consumi termici ed elettrici, e gli impianti di ricambio dell’aria a “estrazione forzata”.

 

 

VALENTINO E VASCO VALORI – BIOSICUREZZA

Societa’ Agricola Tieske Srl, Apiro (MC)

Valentino e Vasco, 44 e 42 anni, hanno rilevato 8 anni fa l’azienda agricola paterna (datata 1971) e oggi rappresentano un’eccellenza nell’applicazione di tutte le misure di biosicurezza previste dall’Ordinanza Ministeriale Italiana del 10 dicembre 2019. Tra le misure applicate nei 12 capannoni che occupano una superficie complessiva di 19.454 mq, la realizzazione di piazzali in materiale cementizio lavabile e disinfettabile di fronte ad ogni capannone (550 m², 800 m² e 1.200 m²) e la viabilità a senso unico.
Oltre all’arco di disinfezione automatizzato, ulteriori migliorie hanno previsto capannoni con tetti lavabili, una camera pressurizzata laterale a metà capannone per lo scarico temporaneo delle carcasse, l’impianto di depurazione delle acque provenienti da acquedotto in una vasca di stoccaggio e attrezzatura dedicata ad esclusivo uso interno. A ciò si aggiungono la dogana danese, il controllo degli ingressi con telecamere di sorveglianza e la completa recinzione del sito.

 

 

HICHAM EL AIDI – AVICOLI SPECIALI

PO 4, Ariano nel Polesine (RO)

Hicham El Haidi, di origine marocchina, dal 2012 gestisce un allevamento di faraone, galletti, livornesi, polli “a collo nudo” e capponi, razze “a lento accrescimento”. L’allevamento è moderno e tecnologico: il sistema fotovoltaico sui capannoni (3 impianti fotovoltaici, di cui uno in scambio e due in pura cessione) garantisce all’azienda la completa autosufficienza energetica. La produzione totale di energia si attesta a 2.462.918 kWh per un fabbisogno dell’allevamento pari a 440.595 kWh. I capannoni ospitano 400.000 capi su 4000mq di superficie. Gli animali possono razzolare liberamente su una lettiera fatta di lolla di riso e paglia pellettata: materiali ottimi isolanti termici, facili da stendere e ad alto potere assorbente, che garantiscono una lettiera asciutta e conseguentemente riducono il rischio di proliferazioni batteriche. La lettiera viene inoltre arricchita con un prodotto probiotico che consente di ridurre considerevolmente i livelli di ammoniaca. A ciò si aggiungono le centraline di controllo, gestibili da smartphone e pc, che rilevano temperatura, CO2, umidità e ammoniaca.  Il sistema di raffrescamento è stato rivoluzionato, passando da un meccanismo di aspirazione ad aria raffreddata a uno di nebulizzazione che ha un effetto rinfrescante sugli animali.  Per riscaldare l’ambiente su tutta la lunghezza della parete del capannone è stato posto un tubo radiante alimentato da 4 caldaie a condensazione collocate all’esterno. Il risultato di tale operazione è zero emissioni di CO2 all’interno della struttura.

 

 

 

 

 

INC Ufficio stampa Unaitalia

Ilaria Koeppen 342.0773826 i.koeppen@inc-comunicazione.it

Claudia Cardilli 345.9410944 c.cardilli@inc-comunicazione.it

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