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Terremerse e Fondazione Navarra, sperimentazione sul nocciolo Per offrire alle imprese agricole un nuovo slancio imprenditoriale

 

A fine 2021, la Cooperativa Terremerse e la Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra hanno realizzato un campo sperimentale di nocciolo della superficie di 1 ettaro nella sede della Fondazione (e dell’Istituto Agrario Statale) a Malborghetto di Boara (FE).

Nel campo sono ospitate ben 12 varietà, 6 classiche e 6 fra quelle che si stanno dimostrando molto interessanti per i prossimi anni. Due i sesti di impianto scelti (il tradizionale 5×4 metri e l’intensivo 4×2). Inoltre, è stato installato un impianto con doppia ala gocciolante interrata, sistema di fertirrigazione, sonda di umidità del terreno e centralina meteo.

I principali obiettivi del campo sperimentale sono: verificare le condizioni di adattabilità pedoclimatiche per ogni varietà nell’areale della Pianura Padana; verificare il comportamento dei due sesti d’impianto sulle due forme d’allevamento che si andranno a creare (vaso cespugliato e alberello); dare un contributo alla ricerca varietale e vivaistica; fare sperimentazione su difesa, concimazione, diserbo e irrigazione, anche per validare il basso impatto ambientale della coltura; verificare con le industrie di trasformazione la qualità e la resa in sgusciatura delle nuove varietà.

Terremerse crede molto nel nocciolo per i vantaggi tecnici, agronomici e commerciali che può garantire all’azienda agricola. Infatti, l’imprenditore agricolo, e non solo, dovrà sempre più fare i conti con alcuni importanti fattori di estrema attualità, come la scarsità delle precipitazioni piovose, la difficolta nel reperire manodopera, la volatilità dei prezzi dei prodotti agricoli, la riduzione del numero di agrofarmaci utilizzabile per il controllo di malattie e insetti. Il clima, è sotto gli occhi di tutti, sta cambiando e piove sempre meno. Il nocciolo è fra le colture arboree con la minor necessità di acqua. Inoltre, questa coltura è fortemente meccanizzabile, con la possibilità di utilizzare alcuni macchinari già esistenti nelle aziende. I mercati dei prodotti agricoli, vedi ad esempio cereali e frutta fresca, sono sempre più altalenanti. Offrendo un contratto di coltivazione pluriennale, Terremerse può in parte garantire stabilità all’impresa agricola. Non da ultimo, è bene ricordare che il nocciolo, essendo una cultura rustica e ben adattabile a diversi territori, richiede anche un basso impiego di agrofarmaci. “Tutti elementi che configurano il nocciolo come una coltura assolutamente sostenibile, sotto ogni punto di vista: ambientale, economico e sociale – sottolinea Marco Casalini, Presidente di Terremerse – Ecco perché abbiamo avviato con Ferrero il Progetto Nocciolo per la messa a dimora di 600 ettari nelle regioni maggiormente vocate, tra le quali l’Emilia-Romagna. Il Progetto è per la nostra Cooperativa e per i nostri soci un’iniziativa di massima importanza perché rappresenta la volontà di diventare attori di una filiera di qualità, tracciabile, 100% italiana”.

Inoltre, la nocciola, a differenza di altri frutti a guscio, gode già di una certa notorietà nazionale e internazionale grazie ad alcuni prodotti simbolo del Made in Italy, come la famosissima crema spalmabile, i cioccolatini degli innamorati, i celebri wafer degli gnomi, per citarne solo alcuni, e questo aspetto è sicuramente da traino anche per la parte produttiva. Infatti, le industrie dolciarie italiane sono sempre più alla ricerca di prodotto nostrano, sinonimo di qualità e salubrità, spesso inserito anche nei disciplinari IGP e DOP. L’italianità della nocciola è quindi un plus riconosciuto e di valore, anche perché le migliori varietà coltivate nel nostro Paese hanno tutte origini autoctone e non sono d’importazione.

“Con questa sperimentazione, inoltre, l’idea della Fondazione è quella di testare la coltura del nocciolo come esigenza di offrire alle imprese agricole locali, e non solo, un nuovo slancio imprenditoriale, attraverso il trasferimento del proprio know-how derivante dalle prove in campo – sottolinea Nicola Gherardi Ravalli Modoni, Presidente Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra – L’idea è di valutare la possibilità di ampliare le colture all’interno di un impianto frutticolo, oppure di sostituire vecchi impianti compromessi da fitopatogeni e problematiche climatiche. Inoltre, per chi coltiva seminativi, il nocciolo può diventare un’alternativa, in quanto si tratta di una coltura altamente meccanizzata e a basso impiego di manodopera”.

Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra

La Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra, è un Ente Morale costituito nel 1923 dal lascito testamentario dei fratelli Navarra e l’anno prossimo festeggerà un secolo di attività. Oltre al sostegno e alla promozione dell’Istituto Agrario Statale F.lli Navarra, ha tra i propri obiettivi statutari lo svolgimento di ricerche nel settore agricolo, agroindustriale, tecnico-economico, delle biotecnologie, sia su iniziativa propria sia partecipando a iniziative promosse da terzi, con particolare attenzione a quelle volte alla promozione e allo sviluppo dell’economia locale e alla sostenibilità ambientale. I risultati di queste attività di ricerca vengono continuamente trasferite agli studenti dell’omonimo Istituto, agli imprenditori agricoli e ai tecnici del settore. La Fondazione concentra da sempre gran parte delle proprie risorse umane e finanziarie per intensificare le sperimentazioni in frutticoltura, nelle colture estensive e orticole, convenzionali e biologiche, anche per riaffermare il proprio ruolo di entità a servizio del mondo agricolo e punto di riferimento per l’imprenditoria agricola e per gli studenti di agraria.

 

Terremerse è una cooperativa multifiliera dell’agroalimentare con una propria sezione O.P. Ortofrutta, unica in Italia per dimensioni e caratteristiche. La sede direzionale è a Bagnacavallo (RA), mentre nel territorio ferrarese conta 8 Punti Vendita, 4 Centri Cereali e un migliaio di soci. Grazie a una struttura organizzativa originale, che configura un modello cooperativo unitario e allo stesso tempo diversificato, Terremerse interpreta da oltre 100 anni l’evoluzione della domanda del mercato per orientare le produzioni verso le innovazioni delle Agroforniture, della Ricerca e Sviluppo, dell’Impiantistica e Irrigazione, dei Cerealproteici, dell’Ortofrutta, delle Carni, offrendo servizi integrati a soci e clienti. Attualmente la Cooperativa è costituita da oltre 5.600 soci cooperatori e sovventori e conta più di 65 consulenti e tecnici agricoli e circa 400 dipendenti fissi e avventizi, con un fatturato consolidato che nel 2021 si è attestato intorno ai 270 milioni di Euro.

 

 

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