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Si ferma l’autotrasporto. Sospensione dei servizi per causa di forza maggiore derivante dall’esplosione dei costi del carburante

 

 Si ferma l’autotrasporto italiano. A partire da oggi 14 marzo, le aziende di autotrasporto sospenderanno a livello nazionale i loro servizi per causa di forza maggiore. Ne dà notizia Trasportounito che precisa come non si tratti di uno sciopero né di una rivendicazione specifica, bensì di un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore. La sospensione dei servizi si è resa inevitabile,sottolinea una lettera inviata da Trasportounito alla Presidenza del Consiglio, al Ministro e al Vice Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e al Presidente della Commissione di Garanzia in Scioperi, anche per tutelare le imprese e impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, si traducano in vantaggi per altri soggetti del settore trasporti, ovvero in addebiti per obblighi contrattuali che le imprese della filiera logistica non sono più in grado di garantire.

“Le agitazioni previste per i prossimi giorni del settore trasporto su gomma, oltre ai disagi più generali connessi alla movimentazione delle merci, determinerà difficoltà ancora più incisive in ordine allo spostamento e alla consegna dei prodotti agricoli deperibili alla distribuzione, alla consegna dei mangimi agli allevamenti e all’attività quotidiana di raccolta del latte”. Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, scrive al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in merito alla situazione che si prospetta dall’inizio della prossima settimana con il fermo trasporti e la manifestazione del settore. La pesante situazione per le agitazioni dell’intero settore, con blocchi stradali che potrebbero impedire la libera circolazione dei mezzi per il trasporto di prodotti agro-zootecnici-alimentari preoccupa le associazioni Assalzoo, Assica, Assocarni, Assograssi, Cia, Confagricoltura, Copagri, Fiesa-Confesercenti, Unaitalia, Uniceb.

 “Pur riconoscendo la difficilissima situazione del comparto dell’autotrasporto e pur non ritenendo sufficienti le misure di sostegno finora previste a favore del settore dal DL energia – scrivono le associazioni – non possiamo accettare forme di manifestazioni violente nei confronti degli autisti che intendono assicurare, comunque, il servizio di trasporto”.

“La filiera zootecnica – si legge nella lettera inviata al Presidente del Consiglio ed ai cinque ministri – rischia la paralisi della movimentazione di animali e di derrate alimentari, in particolare quelle deperibili. Gravi i danni per le aziende e in termini di spreco alimentare. In pericolo anche gli approvvigionamenti di materie prime necessarie per la produzione di mangimi da destinare all’alimentazione degli animali, con grave rischio per il loro benessere e la loro salute”. 

Lo stop dell’autotrasporto può provocare danni incalcolabili alla filiera agroalimentare in un Paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su strada, mettendo a rischio i prodotti più deperibili, dall’ortofrutta al latte ma anche alimentando una pericolosa psicosi negli acquisti sugli scaffali dei supermercati.

E’ quanto afferma Coldiretti in riferimento alla protesta degli autotrasportatori per il caro gasolio che potrebbe creare difficoltà nei trasporti.

“E’ necessario garantire la consegna dei prodotti alimentari per assicurare le forniture alla popolazione ed evitare speculazioni e scaffali vuoti in un momento di grandi tensioni per la filiera” E’ quanto chiedono Coldiretti, Filiera Italia, Unaproa, Assocarni, Unaprol ImpresapescaColdiretti e Aia nel comprendere le grandi difficoltà dell’autotrasporto “con una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini” secondo lo stesso ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani. Si tratta di valori completamente fuori controllo che colpiscono anche le attività produttive dall’agricoltura alla pesca fino all’industria alimentare.Occorre intervenire per contenere i costi energetici delle attività produttive e distributive essenziali al Paese contrastando i fenomeni speculativi chiaramente in atto.

 

 

 

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