Politiche agricole

Riunione informale dei ministri responsabili dell’agricoltura della Ue

Dal 6 all’8 febbraio 2022 il ministro francese Julien Denormandie, in qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri incaricato dell’agricoltura, ha riunito i suoi omologhi europei per condurre una riflessione comune sui modelli agricoli e forestali a favore del clima.

L’Unione Europea si è posta l’ambizioso obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Per raggiungere questo obiettivo, il settore agricolo ha un ruolo fondamentale da svolgere: questo è l’obiettivo dell’agricoltura a basso reddito.

Se la transizione dei modelli agricoli deve contribuire allo sforzo di ridurre le emissioni di gas serra, il settore agricolo rappresenta anche un’enorme opportunità per la capacità dei suoli agricoli di immagazzinare carbonio.

La giornata del 7 febbraio ha permesso ai ministri europei preposti all’agricoltura di vedere sul campo le pratiche messe in atto dagli agricoltori e le strutture che li supportano nella realizzazione di sistemi low carbon, con l’esempio dell’approccio proposto in Francia grazie agli strumenti di “buona diagnostica del carbonio” e l’etichetta a basse emissioni di carbonio. Ciò ha permesso di illustrare in modo molto concreto i cambiamenti nei modelli che ciò comporta a livello di azienda agricola e la necessità di supportare gli agricoltori in queste transizioni. In quanto tale, lo sviluppo di mercati basati sui crediti di carbonio costituisce una reale opportunità per la valutazione economica di queste pratiche che contribuiscono alla lotta al cambiamento climatico.

L’incontro di lavoro dell’8 febbraio ha permesso di raggiungere un consenso politico a livello europeo sul ruolo degli agricoltori e dei silvicoltori, come veri “soldati” del clima.

I ministri hanno potuto condividere la loro esperienza sulle pratiche agricole favorevoli al clima, come la piantumazione di siepi, la copertura del suolo, la diversità colturale e la rotazione che può incorporare le leguminose, l’agroforestazione o la gestione adeguata dei prati, che sono associate a molte altre benefici ambientali, con particolare attenzione a determinati sistemi come le zone umide o le torbiere. Hanno ricordato la necessità di articolare queste pratiche con l’obiettivo nutritivo primario dell’agricoltura. Hanno inoltre condiviso le iniziative già esistenti in alcuni Stati membri e individuato le condizioni per amplificare questa dinamica.

Oltre alla mobilitazione dei finanziamenti pubblici e in particolare della PAC, un quadro comune di certificazione a livello europeo sembrava essere una strada promettente, a condizione che conciliasse solidità scientifica e facilità di attuazione e che consentisse una compensazione sufficiente degli incentivi. I ministri hanno inoltre sottolineato l’importanza della ricerca e della sperimentazione e la mobilitazione di reti di consulenza e formazione agricola per diffondere il know-how e le buone pratiche.

Per Julien Denormandie, “l’obiettivo è creare slancio politico per creare un quadro a livello europeo favorevole allo sviluppo e all’accelerazione della cattura del carbonio nel suolo. Mi auguro che la Presidenza francese dia lo slancio necessario per conciliare la creazione di valore ambientale e la creazione di valore economico. »

L’Unione Europea (UE) si è posta un obiettivo ambizioso: raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e raggiungere così gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Questa carbon neutrality è definita come la capacità di sequestrare tanto carbonio quanta ne emettiamo, considerando tutti i gas serra (GHG) responsabili del cambiamento climatico. Sarà possibile grazie a due leve: da un lato, la riduzione delle emissioni di GHG, dall’altro, l’aumento dei pozzi che consentono il sequestro del carbonio per compensare le emissioni incomprimibili. È in questo contesto che la Commissione Europea ha pubblicato, nel luglio 2021, la proposta legislativa “adeguamento all’obiettivo 55” che innalza il livello di ambizione dell’UE con l’obiettivo di ridurre, entro il 2030, le emissioni nette di almeno il 55% rispetto al 1990.

Il ruolo particolare del settore agricolo e forestale di fronte alla sfida climatica

Questa proposta legislativa assegna ai settori agricolo e forestale obiettivi ambiziosi in termini di riduzione delle loro emissioni, pur riconoscendo il loro posto singolare, unico per le attività a terra, per la capacità dei suoli e della biomassa di immagazzinare carbonio.

Questo tema cruciale del ruolo dell’agricoltura e della silvicoltura nella mitigazione del cambiamento climatico è già stato oggetto di lavoro a livello europeo, in seno al Consiglio e alla Commissione Europea. Nella sua recente comunicazione del 15 dicembre 2021 sui cicli sostenibili del carbonio, fornisce elementi concreti per andare avanti in materia. Propone lo sviluppo di un nuovo modello economico verde intorno all’agricoltura a basse emissioni di carbonio, che si riflette in particolare nell’istituzione di un quadro di certificazione incentrato sul sequestro del carbonio.

 

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