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Ok definitivo del Senato alla legge sul biologico

Il Senato ha approvato in via definitiva  con 95 i voti a favore, 4 gli astenuti e nessun voto contrario la proposta di legge “Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico” e l’Italia ha finalmente una legge sul biologioco.

l provvedimento, che introduce nell’ordinamento la tutela del metodo biologico, è tornato al Senato per una quarta lettura, dopo la modifica introdotta a Montecitorio che elimina dall’articolo 1 del testo l’equiparazione del metodo ’biodinamico’ a quello biologico. Sulla legge così modificata c’era stato poi un accordo di maggioranza con l’impegno, mantenuto, che sarebbe stata approvata in via definitiva al Senato.
Tra le novità previste dalla normativa l’introduzione del marchio bio italiano e la revisione dei controlli, per dare maggiore tutela ai consumatori e agli imprenditori, in linea con le strategie comunitarie emanate nell’ambito del Green Deal, ma anche della Politica Agricola Comune (PAC) e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dove sono stati stanziati 300 milioni di euro dedicati ai contratti di filiera e di distretto biologici.

AIAB, AssoBio, Associazione Biodinamica, AssocertBio e FederBio esprimono un plauso per il lavoro di tutti i parlamentari che ha portato alla conclusione in tempi estremamente rapidi – meno di un mese dall’ultima votazione alla Camera dei Deputati del 9 febbraio – una norma chiave per supportare la transizione ecologica dei sistemi agricoli e per l’intero comparto agroalimentare italiano.

L’approvazione del disegno di legge n.988 giunge in un momento strategico e consente anche all’Italia di allinearsi alle politiche Ue che, con il Green Deal, la strategia Farm to Fork e il Piano d’azione Europeo per il biologico, puntano a una crescita consistente del settore. Grazie alla legge sarà possibile utilizzare le risorse economiche per il sostegno all’agricoltura, la promozione dei prodotti alimentari e la ricerca che l’Unione europea ha espressamente vincolato all’agricoltura biologica e biodinamica.

Dopo 15 anni e 3 legislature è passata una norma fondamentale, tanto attesa dal settore.

“Siamo in presenza di un passaggio epocale verso un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e amica della salute dei consumatori. Un passo concreto verso una reale transizione ecologica” dichiara Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia. La legge infatti va a disciplinare aspetti importanti non solo per le 80.000 aziende che già praticano l’agricoltura biologica, ma anche per le tante aziende agroalimentari italiane, per la ricerca scientifica, per i consumatori, per i territori e soprattutto per le comunità che quei territori li abitano.

“Con il via libera alla legge sul biologico, arrivato senza voti contrari dopo oltre quattro anni di discussione in parlamento, è stata scritta una pagina importante per il primario; la priorità ora è la messa a punto del Piano d’azione nazionale per l’agricoltura biologica-PNAB, che il Mipaaf si è impegnato a varare nel 2022, e l’individuazione di interventi strutturali che favoriscano l’aumento produttivo e la crescita dei consumi bio, puntando al contempo sull’abbattimento dei costi di produzione, anche con l’adozione di impianti di energia rinnovabile”. Lo sottolinea Ignazio Cirronis, presidente di ANAPROBIO Italia, l’associazione nazionale dei produttori biologici della Copagri, dopo l’ok definitivo alla legge con disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione con metodo biologico.

“La legge nazionale sul biologico, attesa da 12 anni, rappresenta il pilastro necessario alla costruzione del futuro agricolo del Paese, come chiede l’Europa con il Green Deal, che vede proprio nel biologico uno dei driver principali per la transizione del sistema agroalimentare verso la sostenibilità”, ha dichiarato il presidente Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino. Già oggi l’Italia è leader del settore in Ue con 80.000 operatori e oltre 2 milioni di ettari coltivati. Il carrello della spesa bio degli italiani ha superato nel 2021 i 4,5 miliardi e il biologico vale il 6% delle esportazioni agroalimentari tricolori, regalando al Paese il secondo posto nella classifica mondiale dell’export di prodotti bio, subito dopo gli Stati Uniti.

 

 

 

 

 

 

 

 

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