Nuovi casi di peste suina in Germania
A quasi due mesi dal primo caso di peste suina africana registrato dalle autorità, è ora allarme in tutta la Germania per il diffondersi del contagio che metto a rischio gli allevamenti del Paese dal Brandeburgo alla Sassonia.
Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini chiede di “fermare immediatamente le importazioni di animali vivi provenienti o in transito dalle zone interessate per tutelare gli allevamenti nazionali”. C’è molta preoccupazione tra gli allevatori italiani per la peste suina africana (PSA) che si sta diffondendo in diverse parti della Germania. Questo virus può passare facilmente da un animale all’altro attraverso stretti contatti tra individui, o con attrezzature contaminate (camion e mezzi con cui vengono trasportati gli animali, stivali, ecc.) o attraverso resti di cibo che trasportano il virus e abbandonati dall’uomo. Un possibile veicolo di contagio possono essere peraltro i cinghiali il cui numero negli ultimi anni si è moltiplicato in Italia dove si stima la presenza di circa 2 milioni di esemplari. Un pericolo denunciato recentemente dalla stessa virologa Ilaria Capua che ha parlato del rischio effetto domino se oltre al coronavirus la peste suina passasse in Italia dagli animali selvatici a quelli allevati.
La peste suina è estremamente rara in Europa: i casi più recenti sono stati registrati nel 2001 nel Regno Unito, in Spagna e in Polonia. Sino ad oggi si credeva che la malattia fosse stata debellata.