Zootecnia

FAZI di Montichiari sempre più internazionale e vicina ai giovani. Dalla Danimarca un gruppo di studenti

La FAZI di Montichiari, che questa mattina ha inaugurato la 96ª edizione con tutti i padiglioni esauriti e una superficie espositiva pari a 47mila metri quadrati, apre all’insegna dell’internazionalizzazione e dei giovani, ospitando una delegazione di 51 studenti danesi del Landrubrugsskolen Sjaelland di Høng e Roskilde, accompagnati dagli insegnanti Rune Madsen e Anne Birgitte.

“È per noi un onore ricevere qui a Montichiari, nei nove padiglioni interamente dedicati all’innovazione in agricoltura, una rappresentanza dalla Danimarca di studenti, che hanno espressamente richiesto di visitare la FAZI dopo un tour che li ha portati a visitare imprese agricole e agromeccaniche della Lombardia, che si conferma leader nel settore primario”, commenta il presidente del Centro Fiera, Gianantonio Rosa.

Prima tappa del gruppo danese, studenti che al termine del percorso scolastico alternato a stage a pagamento nelle aziende agricole potranno scegliere se diventare a pieno titolo agricoltori o se proseguire il percorso universitario nei settori dell’agricoltura, della veterinaria o delle scienze delle produzioni animali, il padiglione della zootecnia (7-bis), che ospita gli stand dell’Associazione italiana allevatori, Anafibj (Associazione nazionale allevatori razza Frisona, Bruna e Jersey Italiana), Anas (Associazione nazionale allevatori suini), ricevuto da Mauro Donda, direttore generale di Aia.

A seguire, la visita alla FAZI con particolare attenzione alla meccanizzazione agricola e alle tecnologie 4.0 per una gestione sostenibile del territorio, alle soluzioni tecnologiche per la gestione della stalla, dalle strutture ai robot, alle innovazioni per la digitalizzazione. E non sarebbe potuto essere altrimenti, per un’agricoltura come quella danese, dove la componente allevatoriale e zootecnica è particolarmente sviluppata, tanto da proiettare il Paese fra i principali produttori a livello europeo.

I numeri della zootecnia in Danimarca. La Danimarca nel 2023 ha prodotto 5.685.000 tonnellate di latte, pari al 4% della produzione dell’Unione europea. Secondo i dati di Clal.it, portale di riferimento mondiale per il settore lattiero caseario, nei primi otto mesi del 2024 la produzione di latte danese ha toccato quota 3.862.000 tonnellate, rimanendo stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma con una flessione a luglio (-0,8% tendenziale) e agosto (-0,7%), per effetto dei cambiamenti climatici e di un incremento della macellazione di vacche lo scorso luglio. In aggiunta, lo scorso agosto sono stati registrati in Danimarca 57 casi di Blue tongue (e 263 quelli stimati in settembre). Il tasso di autoapprovvigionamento del latte nei primi sette mesi del 2024 ha superato il 244%, con una forte spinta alle esportazioni di prodotti lattiero caseari.

Quanto alla suinicoltura, la Danimarca conta una mandria di 11.368.000 capi (dato 2023, fonte: Teseo.Clal.it), in flessione dell’1,5% sull’anno precedente. Rispetto alla popolazione suina dell’Ue-27, il peso della Danimarca è pari al 9%, alle spalle di Spagna (22%), Germania (18%) e Francia (9%) e davanti a Polonia (8%), Paesi Bassi (8%) e Italia (6% della mandria comunitaria). Il tasso di autosufficienza nella produzione di carne suina ha superato il 667% fra gennaio e luglio di quest’anno, il che fa della Danimarca uno dei più dinamici esportatori di carne suina a livello europeo.

Nel 2023 la Danimarca ha allevato 279.000 capi bovini (escluse le vacche), in flessione dello 0,87% rispetto all’anno precedente (fonte: Teseo.Clal.it). il tasso di autosufficienza è vicino al 108 per cento.

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