Zootecnia

Blonde d’Aquitaine: un’eccellenza fra le carni bovine ancora da scoprire secondo la Consumer Survey di Nomisma 

La carne bovina Blonde d’Aquitaine gode di ottima reputazione, eppure in Italia è conosciuta solo dal 16% dei consumatori, contro il 60% dei francesi.

È quanto emerge dalla prima Consumer Survey realizzata da Nomisma per “Blonde d’Aquitaine: European Beef Excellence”, un progetto cofinanziato dall’Unione Europea e cogestito da Asprocarne Piemonte e France Blonde d’Aquitaine Sélection.

L’obiettivo del progetto è promuovere la conoscenza della carne bovina Blonde d’Aquitaine in Europa e rafforzarne la competitività, in particolare in Italia e in Francia. È importante sottolineare che questo obiettivo si inserisce in un quadro più ampio, che mira a fornire agli attori della filiera della carne (dai produttori ai consumatori) strumenti in grado di favorire scelte di acquisto consapevoli, promuovendo una maggiore responsabilità in materia di qualità e sicurezza alimentare, senza dimenticare la tutela dell’ambiente e il rispetto del benessere animale.

L’indagine Nomisma, condotta nell’ambito del nuovo progetto triennale EUBLODAQ2, delinea le abitudini di consumo di carne bovina, con un focus sulla razza Blonde d’Aquitaine, e fornisce interessanti spunti di riflessione che riguardano il comparto e le prospettive di sviluppo in Italia e in Francia.

Innanzitutto, le percezioni e le motivazioni d’acquisto di questa carne sono strettamente connesse alla sua reputazione di qualità e al suo forte legame con i territori di provenienza. In Italia, in particolare, i consumatori abituali della Blonde d’Aquitaine la scelgono soprattutto per la sua origine (39%), l’attenzione al benessere degli animali negli allevamenti (16%), la tracciabilità e le qualità organolettiche (entrambe indicate dal 15% dei consumatori). La reputazione di questa carne è molto elevata fra gli italiani: uno su due la percepisce come superiore ad altre carni bovine, soprattutto per quanto riguarda l’immagine di qualità e le caratteristiche organolettiche.

Anche nel mercato francese, l’origine della carne è il principale driver di acquisto della Blonde d’Aquitaine (27%), seguita dal buon rapporto qualità/prezzo (20%) e dalla tracciabilità (16%). In un mercato dove la conoscenza e il consumo di questa carne sono più diffusi, la sua percezione rimane alta in confronto ad altre carni di origine bovina.

D’altra parte, la qualità eccellente della carne Blonde d’Aquitaine è confermata non solo dai consumatori abituali, ma anche da coloro che la conoscono e la consumano saltuariamente, riconoscendo le sue caratteristiche distintive e il suo prestigio.

Forte di queste premesse, la campagna triennale EUBLODAQ2 mira a diffondere la delle caratteristiche di questa carne tra i consumatori, favorendo una maggiore consapevolezza nelle scelte di acquisto. Ad oggi, infatti, quasi 4 francesi su dieci e solo un italiano su dieci erano consapevoli del fatto che la Blonde d’Aquitaine risponda ad elevati requisiti di qualità e sicurezza alimentare, assicurando la sostenibilità del prodotto che arriva sulle nostre tavole.

Questo dimostra come l’attività di informazione e di promozione sia utile per far conoscere le eccellenze della filiera bovina, per consolidare una più diffusa consapevolezza e per guidare nel modo corretto le scelte di consumo.

“L’indagine condotta dal team Nomisma con il coordinamento del Project Manager Enrico Marinucci ha consentito di elaborare un ritratto parallelo dei due mercati che, a fronte di una sostanziale affinità sulla frequenza del consumo e sui luoghi d’acquisto, presenta però anche differenze sensibili nella tipologia dei prodotti consumati e nella conoscenza del prodotto – commenta Chiara Volpato, Head Of Technical Consulting di Nomisma nonché Responsabile dei progetti di valutazione e monitoraggio degli investimenti promozionali per i prodotti agroalimentari europei – Nello specifico emerge un consumatore meno consapevole in Italia rispetto alla carne Blonde d’Aquitaine, e più consolidato nel mercato francese, ma trasversalmente non del tutto informato sugli elementi distintivi delle carni di qualità italiane, francesi e, nel complesso, europee. I risultati dell’approfondimento di mercato confermano la necessità dell’azione di supporto e divulgazione promossa dalla UE con il progetto EUBLODAQ2. In conclusione, favorire una più ampia conoscenza trasversale dei meriti dei prodotti agroalimentari Made in EU e degli alti standard qualitativi che li contraddistinguono, al di là della specificità settoriale, porta ad aumentare la consapevolezza nei cittadini e negli operatori settoriali dell’Unione, guidando nel modo corretto le scelte di acquisto e stimolando nuovi business per gli agricoltori e per il settore agrifood europeo nel complesso. European Beef Excellence è sì portavoce delle eccellenze della filiera della carne bovina, ma rappresenta un’opportunità per diffondere la conoscenza anche delle eccellenza agroalimentari italiane ed europee nel complesso”.

Solo il 16% dei consumatori, infatti, ne ha sentito parlare, a fronte del 60% in Francia.
È ciò che emerge dall’indagine Nomisma effettuata nel contesto del progetto triennale “Blonde d’Aquitaine: European Beef Excellence” – finanziato dall’Unione Europea e cogestito da Asprocarne Piemonte e France Blonde d’Aquitaine Sélection – il cui obiettivo è promuovere questa razza bovina in Italia e Francia.
Il progetto EUBLODAQ2, oltre alle campagne d’informazione e attività promozionali, prevede anche periodiche indagini nell’ambito delle attività di monitoraggio e valutazione del mercato e dei consumatori, realizzate da Nomisma in quanto Evaluation Body designato per il progetto.

“Le survey permettono di analizzare direttamente l’impatto delle iniziative promozionali nell’incrementare il grado di conoscenza della carne bovina Blonde d’Aquitaine, nonché la consapevolezza dei consumatori – attuali o potenziali – riguardo aspetti quali la sostenibilità, la sicurezza alimentare e la qualità legati alla specificità dei metodi di allevamento e di produzione di questa tipologia di carne” segnala Chiara Volpato, Head Of Technical Consulting di Nomisma. “Favorire una più ampia conoscenza trasversale dei meriti dei prodotti agroalimentari Made in EU e degli alti standard qualitativi che li contraddistinguono, al di là della specificità settoriale, porta ad aumentare la consapevolezza nei cittadini e negli operatori settoriali dell’Unione, guidando nel modo corretto le scelte di acquisto e stimolando nuovi business per gli agricoltori e per il settore agrifood europeo nel complesso.”

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