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L’Unione europea porta frutta, verdura e latte nelle scuole

Riprende anche quest’anno il programma dell’UE “Frutta, verdura e latte nelle scuole” che, nel 2019-2020, porterà frutta, verdura e prodotti lattiero-caseari nelle scuole dei Paesi europei aderenti co-finanziato dalla Politica agricola comune dell’Ue. Per il 2019/20, il bilancio Ue fornirà 250 milioni di euro, di cui circa 30 andranno all’Italia.
Scopo di quest’iniziativa è promuovere un’alimentazione sana e una dieta bilanciata che, supportata da programmi didattici dedicati all’agricoltura, miri a iniziare i più giovani a uno stile di vita corretto.Le risorse sono distribuite in base al numero di studenti, il livello di sviluppo regionale e gli utilizzi precedenti dei fondi. Il programma prevede la distribuzione gratuita di alimenti come latticini, frutta e verdura per promuovere abitudini alimentari nelle scuole, ma anche altre attività, come conferenze, formazione su agricoltura e stagionalità dei prodotti, iniziative contro lo spreco di alimenti e visite ad aziende agricole.
Più di 20 milioni di alunni, pari al 20% dei minori di tutta l’Unione europea, hanno beneficiato di questo programma nell’anno scolastico 2017-18, grazie a un fondo di 250 milioni di euro stanziato dall’Unione. Per il 2019-2020, sono stati destinati 145 milioni di euro a frutta e verdura, e 105 milioni di euro a latte e prodotti caseari. Una proposta cui hanno aderito volontariamente tutti gli Stati dell’Unione, ognuno ricevendo l’approvazione della Commissione europea per le dotazioni destinate al progetto. A marzo 2019 ogni Paese ha dunque scelto quali prodotti distribuire agli alunni e che tipo di attività didattiche organizzare nelle scuole. La selezione degli alimenti si è basata su considerazioni relative alla salute e all’ambiente, nel rispetto della loro stagionalità e disponibilità.
Il commissario per l’agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan ha spiegato che “è importante adottare abitudini alimentari sane già in tenera età. Grazie al nostro programma i nostri piccoli cittadini non solo beneficeranno di prodotti europei di qualità, ma impareranno anche qualcosa sull’alimentazione, l’agricoltura, la produzione alimentare e sul duro lavoro che tutto ciò comporta”.

 

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