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Leone Alato e 3Bee presentano i risultati del progetto Element-E per la biodiversità: tecnologia e agricoltura tradizionale si alleano per la rigenerazione

La holding agroalimentare di Generali e la nature tech company annunciano i primi dati del progetto pilota per il monitoraggio della biodiversità
L’innovativo protocollo è basato sulle tecnologie Flora e Spectrum, che utilizzano immagini satellitari, intelligenza artificiale e onde sonore

 Primi risultati positivi per Element-E, il progetto di monitoraggio della biodiversità del Gruppo Leone Alato e della naturetech 3Bee, lanciato poco più di un anno fa nelle tre aziende agricole di proprietà della holding agroalimentare di Generali a Portonovo (comune di Medicina, Bologna), Spazzate (comune di Conselice, Ravenna) e Costa Arènte (comune di Grezzana, Verona).

L’obiettivo del progetto è misurare per la prima volta e in maniera scientificamente precisa e puntuale, la biodiversità di un territorio, in modo da garantire la salvaguardia dei terreni, la qualità delle produzioni e la tutela dell’ambiente.

L’attività si è basata sull’innovativo protocollo di monitoraggio della biodiversità Element-E, sviluppato da 3Bee e caratterizzato nello specifico dalle tecnologie Flora e Spectrum: la prima consente, grazie all’AI e alle immagini satellitari, di mappare un’area, stimare la potenziale biodiversità dell’habitat e la sua idoneità per gli impollinatori; la seconda invece, consente di captare le onde sonore emesse dagli impollinatori presenti in un’area, così da valutarne la quantità e le tipologie.

I dati emersi dalla ricerca sono finora lusinghieri. Dal monitoraggio si rileva infatti la qualità delle tre aree prese in esame: la tecnologia Flora ha evidenziato la possibilità di creare condizioni per gli impollinatori, ovvero gli insetti o gli altri agenti inanimati che operano l’impollinazione, a Spazzate fino a tre volte superiori dell’area di controllo, +285%, rispetto ai terreni circostanti. Spectrum, invece, ha confermato i benefici delle pratiche rigenerative adottate a Portonovo, +40% di abbondanza di entomofauna quando applicate rispetto ad aree di controllo; a Costa Arènte è stato individuato l’apporto positivo della presenza di aree naturali, siano essi boschi o prati con un +100% di abbondanza di entomofauna, ovvero l’insieme degli insetti di una data zona, quando applicate rispetto ad aree di controllo.

L’unicità delle tre tenute studiate risiede nelle attività che vi vengono svolte. A Portonovo si pratica agricoltura rigenerativa con le cosiddette cover crop (ovvero le colture utilizzate per non lasciare scoperti i terreni agricoli, ad esempio durante l’inverno, e che forniscono servizi agroecologici quali la protezione del suolo, l’aumento della fertilità e molto altro ancora) e carbon farming (letteralmente “coltivazione di carbonio”: un modo innovativo di fare agricoltura per sequestrare il carbonio nel suolo, al fine di non farlo finire in atmosfera). A Spazzate è presente una vera e propria oasi di biodiversità immersa in terreni ad agricoltura intensiva. A Costa Arènte è presente un vigneto sostenibile, con inerbimento controllato interfilare e con crucifere e leguminose, inserito in un’area boschiva molto ampia.

Igor Boccardo, CEO di Leone Alato, afferma: “I risultati ottenuti dopo un anno di sperimentazione sono stati molto positivi. La combinazione di tecniche tradizionali con le più moderne tecnologie ci ha infatti permesso di guidare una crescita significativa degli impollinatori all’interno dei terreni agricoli monitorati. L’obiettivo nel medio periodo è quello di estendere il monitoraggio ad altri siti a partire dal 2024, per effettuare una valutazione più ampia e sistemica al fine di definire una strategia di valorizzazione e rigenerazione della biodiversità per i prossimi anni. Come Leone Alato vogliamo essere un punto di riferimento nel campo della biodiversità, valorizzando la ricerca, le produzioni di qualità e il rispetto dell’ambiente”.

Niccolò Calandri, CEO di 3Bee, afferma: “Di fronte alla sfida del degrado del suolo, che secondo l’Unione Europea interessa fino al 73% dei terreni agricoli, l’importanza di soluzioni innovative è più evidente che mai. La collaborazione tra Leone Alato e 3Bee rappresenta un passo significativo in questa direzione. In 3Bee, siamo impegnati a sviluppare tecnologie per la tutela della biodiversità, un elemento fondamentale per un’agricoltura sostenibile. Questa partnership è un esempio concreto di come l’agricoltura possa innovarsi, abbracciando pratiche che rispettano e arricchiscono l’ambiente. Un approccio che pone le basi per una produzione agricola più resiliente e in armonia con la natura.”

L’integrazione di tecnologie avanzate di monitoraggio remoto con pratiche agricole innovative per promuovere la biodiversità e la salute degli ecosistemi agricoli è stato l’elemento chiave che ha permesso di raggiungere questi risultati.

Grazie alla partnership con 3Bee e all’impiego dell’innovativo protocollo di monitoraggio Element-E, Leone Alato dimostra che è possibile generare un impatto reale e misurabile, grazie allo sviluppo di una grande opera di agricoltura rigenerativa in Italia.

Leone Alato SpA è la holding agroalimentare di Generali, che coordina diverse attività: dalla produzione e commercializzazione di vini e distillati alle attività agricole, quali produzione e forestazione, fino a comprendere la produzione di energia da fonti rinnovabili. Due sono le realtà principali: Le Tenute del Leone Alato SpA, in cui le attività vitivinicole originano da 6 Brand che rappresentano alcune tra le aree a maggior vocazione vinicola del Paese (Torre Rosazza nei Colli Orientali del Friuli, Bricco dei Guazzi in Monferrato, Piemonte, Costa Arente a Grezzana, Verona, V8+ e Tenuta Sant’Anna nella zona del Prosecco, Veneto, e Duemani, in provincia di Pisa, in Toscana); Genagricola 1851 SpA, che coltiva ed amministra oltre 14mila ettari di superficie agricola in Italia e Romania.

3Bee è la naturetech company leader in Italia nello sviluppo di tecnologie per il monitoraggio e la tutela della biodiversità, riconosciuta dall’UE come la realtà partner di sviluppo dei primi crediti di biodiversità certificati. A partire dall’ape, fondamentale bioindicatore, 3Bee raccoglie e interpreta i dati ambientali attraverso sistemi proprietari innovativi per monitorare la salute degli impollinatori e la loro connessione con gli ecosistemi, offrendo soluzioni di assessment, monitoraggio, rigenerazione e formazione per la biodiversità. Fino ad oggi, 3Bee ha realizzato progetti rigenerativi al fianco di oltre 500 aziende in 10 Paesi che hanno scelto di contribuire concretamente alla protezione della biodiversità. Inoltre, 3Bee collabora con centri di ricerca, scuole, agricoltori, coltivatori e cittadini per promuovere l’importanza della salvaguardia della biodiversità. Dalla sua nascita, 3Bee ha sviluppato una rete di oltre 3mila coltivatori di biodiversità, installato più di 5mila sensori IoT e rigenerato oltre 40mila ettari.

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