AmbienteRegioni

Est Sesia: cauto ottimismo per la prossima stagione irrigua

 

 

Mentre in Piemonte si sta pensando di chiedere lo stato di calamità naturale per la siccità che sta già colpendo diverse zone della regione, Est Sesia, il più grande consorzio di irrigazione e bonifica d’Italia, esprime un cauto ottimismo rispetto alla stagione irrigua 2024. E lo fa sulla base dei dati accumulati attraverso l’attento monitoraggio delle precipitazioni, dello stato delle nevi, dei livelli dei bacini idrici e della falda, confrontati con le medie storiche dei suoi archivi. +110 mm di pioggerispetto al 2023, +30mm su tutta la stagione invernale, e grazie a queste precipitazioni +25% di accumuli idrici rispetto alle media degli ultimi decenni. Ma a preoccupare è lo stato delle nevi. E la legislazione sul deflusso minimo vitale, che si trasformerà in deflusso ecologico.

Le previsioni sulla prossima stagione irrigua sono state presentate nel corso di un incontro organizzato dal Settore agricoltura del Comune di Trecate, al quale hanno partecipato il presidente di Est Sesia Camillo Colli, il direttore generale Mario Fossatie il capo settore risorse idriche Franco Bullano.

“Dobbiamo monitorare accuratamente la disponibilità di risorsa idrica, per programmare al meglio l’imminente stagione irrigua, ha commentato Camillo Colli, presidente di Est Sesia. Guardando alla situazione attuale, dobbiamo mantenere la calma, con la consapevolezza che il mondo agricolo sta dando una dimostrazione di grande civiltà. Il deflusso ecologico? Stiamo lavorando per fornire ai decisori politici tutte le indicazioni per migliorare la legislazione vigente. Bisogna valorizzare l’acqua anche portandola nei nostri canali, non lasciarla nei fiumi inutilizzata. Ogni litro soddisfa le esigenze di un intero ettaro di terreno. L’agricoltura merita di essere considerata sullo stesso piano della flora e della fauna dei fiumi”.

Come illustrato da Franco Bullano, capo settore risorse idriche di Est Sesia, il livello del lago Maggiore consente di pensare che in primavera la situazione sarà migliore degli anni appena trascorsi. I livelli del lago consentono di stimare 214,2 milioni di m³ di riserva utile rispetto al 2023, + 256,2 milioni di m³ di riserva utile rispetto al 2022.

Analizzando i dati storici delle precipitazioni, è possibile dare una visione d’insieme rispetto gli effetti dei cambiamenti climatici in atto. Grazie alle rilevazioni fatte da Est Sesia sul territorio piemontese nel corso degli ultimi 95 anni, è possibile calcolare la media delle precipitazioni annue, che è pari a 941 millimetri. Nel 2022 sono piovuti 633 millimetri, mentre nel 2023 sono stati 753 peraltro concentrati essenzialmente a maggio, che è stato il mese più piovoso degli ultimi 20 anni. L’andamento puntuale delle misurazioni annuali mostra come il 2022, anno in cui la siccità ha colpito duramente la regione, non è stato il peggiore in assoluto dal punto di vista delle precipitazioni. Il 1998 o il 1953 erano stati peggiori. Ma i ghiacciai erano in salute, e le nevi non si scioglievano con i ritmi attuali, e quindi andavano ad alimentare i bacini fluviali quando più era necessario.

Un segnale preoccupante emerge, infatti, dallo stato delle nevi, dove i livelli arrivano quasi a dimezzarsi rispetto alle medie storiche. Oggi ci sono 5mila km3 di ghiacciai in meno rispetto a 50 anni fa, e secondo le rilevazioni di Est Sesia, la causa è l’aumento della temperatura: un incremento di 2°, in linea con i dati globali monitorati dall’IPCC. La situazione delle nevi, che storicamente costituivano la riserva per affrontare il periodo estivo, è quella che più preoccupa. Infatti, a eccezione della Valle d’Aosta, che alimenta il bacino della Dora Baltea, in Piemonte la neve scarseggia. Sarà quindi essenziale gestire al meglio le acque del lago Maggiore.

Condividi