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Migliaia di agricoltori in piazza a Torino

20 mila agricoltori provenienti da tutte le province del Piemonte, da nord a sud, sono scesi in piazza a Torino ed hanno sfilato per le vie del centro, partendo da piazza Vittorio Veneto, percorrendo via Po ed arrivando in piazza Castello per chiedere a gran voce alla Regione un’altra velocità per l’agricoltura piemontese. La più grande manifestazione mai organizzata, negli ultimi anni, proprio nel cuore della città.
Insieme agli agricoltori c’erano il presidente di Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo, il Delegato Confederale, Bruno Rivarossa, l’intera Giunta di Coldiretti Piemonte e tutti i direttori delle federazioni provinciali.
Un SOS per l’agricoltura Made in Piemonte quello lanciato perché per gli agricoltori non c’è più tempo da perdere, serve un’altra velocità. L’agricoltura riveste un ruolo fondamentale poiché 100 mila persone ogni giorno, con il loro lavoro nelle campagne e nelle zone montane, contribuiscono a rendere l’agroalimentare piemontese l’unico settore in crescita con il più 8% registrato nel 2018.

“Una richiesta fortemente sentita e contenuta già nel titolo della nostra manifestazione di oggi: il Piemonte deve muoversi con un’altra velocità – hanno affermato Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa -. I nostri agricoltori difendono la biodiversità ed il Piemonte ne è ricco con ben 14 Dop, 9 Igp, 18 Docg, 42 Doc e oltre 40 Sigilli di Campagna Amica, presidiano territori altrimenti disabitati, riducendo il rischio del dissesto idrogeologico e gli effetti dei cambiamenti climatici, producono cibo sano, sicuro e rigorosamente controllato dalle strette normative che vigono nel nostro Paese, ma per continuare a fare tutto ciò, garantendo oltretutto occupazione ed economia territoriale, è necessario che la Regione si impegni concretamente. Per questo abbiamo voluto mettere al centro dell’attenzione l’agricoltura a 360 gradi.

Dalla problematica della fauna selvatica alla distribuzione delle risorse rimaste che deve dare priorità alle misure legate all’imprenditorialità giovanile, dal portare il meglio del cibo Made in Piemonte nelle mense scolastiche ed ospedaliere, poiché nella nostra regione vengono erogati circa 105 milioni di pasti all’anno per oltre 400 milioni di fatturato annuale, al valorizzare i nostri allevamenti eliminando obblighi anacronistici come quello del periodo prestabilito di demonticazione. Il presidente Cirio, durante l’evento “Frutta e legalità” organizzato da Coldiretti Piemonte lo scorso 28 giugno a Torino, si era impegnato a creare un osservatorio per controllare le storture che avvengono. Tante proposte concrete a costo zero, attivabili fin da subito solo, però, con un assessorato che non dorma e che non vada nella direzione opposta”.

 

 

 

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