Politiche agricole

Con l’Accordo quadro mais gli agricoltori potranno richiedere gli aiuti del Mipaaf per i contratti di filiera   

Con la diffusione delle istruzioni operative da parte di Agea sulle modalità con cui richiedere gli aiuti per la coltivazione di mais, legumi e soia, si consolida la strategia di rilancio della maiscoltura italiana alla quale ASSALZOO-Associazione nazionale tra i Produttori di alimenti zootecnici sta lavorando da tempo. Grazie all’Accordo quadro per il mais dello scorso marzo, gli agricoltori che avranno stipulato un contratto di filiera potranno infatti accedere agli 11 milioni di euro di contributi stanziati dal ministero delle Politiche agricole alimentari forestali con il ‘decreto competitività’.

Il decreto è stato adottato lo scorso 3 aprile per promuovere la sottoscrizione dei contratti di filiera tra i produttori agricoli e gli altri attori della catena di valore. Il Fondo per la competitività delle filiere agricole, istituito dal Ministero, prevede l’erogazione di 20 milioni di euro complessivi per due anni a sostegno della filiera maidicola e delle proteine vegetali (legumi e soia). Per il mais lo stanziamento di 11 milioni sarà diviso in due tranche di 5 milioni per quest’anno e di 6 milioni per il prossimo. Per la campagna 2020 l’aiuto è di100 euro per ogni ettaro coltivato a mais nel limite di 50 ettari.

I contributi sono stanziati in favore degli agricoltori che hanno stipulato contratti di filiera, o che li stipuleranno nei prossimi mesi dal momento che le domande potranno essere presentate tra il 1° e il 16 ottobre. In particolare il contratto, di durata almeno triennale, deve essere sottoscritto direttamente o tramite consorzi, cooperative e organizzazioni di produttori riconosciute, con le imprese di trasformazione e/o commercializzazione, ma anche con centri di stoccaggio e/o altri soggetti della fase di commercializzazione già legati da un contratto con l’industria di trasformazione.

L’Accordo quadro per il mais da granella, promosso da ASSALZOO e sottoscritto da altre nove organizzazioni della filiera, favorisce proprio la stipula di questo tipo di contratto. L’intesa prevede infatti che le industrie mangimistiche possono stipulare con i centri di stoccaggio privati o le cooperative un contratto di secondo livello per l’approvvigionamento di mais nazionale con origine certificata. Il mais sarà utilizzato principalmente per la produzione di mangimi per animali da latte o da carne che rientrano nel circuito delle Dop.

Contratti di questo tipo permettono inoltre alle aziende zootecniche di rispettare la normativa europea. Il regolamento Ue n. 664/2014 prevede infatti che, per le produzioni certificate, i mangimi che non provengono dalle zone geografiche delimitate non possono eccedere il 50% della sostanza secca utilizzata ogni anno. Grazie ai contratti di filiera, invece, le aziende mangimistiche potranno fornire agli allevamenti una materia prima con provenienza certificata dagli areali Dop.

Emerge, pertanto, in tutta la sua utilità il valore dell’Accordo quadro, una risorsa per gli agricoltori per concludere contratti di filiera e, infine, accedere agli aiuti del ministero. L’effetto è moltiplicatore: i produttori possono beneficiare sia delle premialità previste dall’accordo che dei contributi pubblici a sostegno di  una coltura fondamentale per tutto il sistema agro-zootecnico italiano.

 

Assalzoo, l’Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici, rappresenta l’industria mangimistica italiana con un fatturato di oltre 7,5 miliardi di euro, circa 8.000 addetti, escluso l’indotto, e una produzione che supera i 14,6 milioni di tonnellate

 

 

 

 

 

Condividi