Mercati

Commercio estero nazionale di suini e carni suine

Nel periodo gennaio-marzo 2022 il commercio estero dell’Italia di suini, carni suine, grassi di maiale e salumi ha complessivamente realizzato un saldo finale pari a -90,2 milioni di euro, dato che è risultato in peggioramento di oltre 55 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a causa soprattutto della crescita dell’import.

Crefis, Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole, comunica che le esportazioni hanno raggiunto i 473,4 milioni di euro nei primi tre mesi del 2022, valore che ha registrato un incremento del +0,7% in termini tendenziali e a cui è corrisposto un quantitativo di 78 mila tonnellate, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-11,0%); nello stesso arco di tempo è, quindi, aumentato il valore medio unitario delle spedizioni nazionali (+8,4%). I prosciutti crudi disossati si con- fermano il prodotto maggiormente esportato grazie ad un valore di 186,3 milioni di euro, il quale è risultato in crescita del +7,4% rispetto all’anno prece- dente; in rialzo anche il corrispettivo vo- lume (+7,8%), che è stato pari a 15 mila tonnellate, mentre il relativo valore me- dio unitario è aumentato del +0,9%, re- stando uno dei più elevati tra quelli dei prodotti considerati (12,23 euro/kg). Altre voci merceologiche di rilievo sono le “salsicce e salami stagionati” (108,2 milioni di euro) e i prosciutti cotti (39,5 milioni di euro), prodotti che hanno regi- strato tutti un aumento rispetto all’anno precedente (+13,5% e +10,5% in valore, rispettivamente); significativi anche gli invii di “mortadelle, wurstel, cotechini e altri salami cotti” (38,7 milioni di euro), sebbene questi siano diminuiti del -1,1% su base annua.

I principali paesi di destinazione delle spedizioni nazionali restano Germania (85,8 milioni di euro) e Francia (80 milio- ni di euro circa) che, insieme, rappresentano un terzo delle esportazioni italiane in valore di suini, carni suine e salumi. Seguono, per importanza, Stati Uniti (46,6 milioni di euro) e Regno Unito (40,1 milioni di euro), mentre il confronto tendenziale conferma un incremento dell’export verso la maggior parte dei mercati considerati. In particolare, si segnalano le variazioni di Stati Uniti (+38,8% in valore) e Regno Unito (+15,6%); in calo, invece, il mercato tedesco (-1,2%).

Nel periodo gennaio-marzo 2022 le importazioni sono state pari a 563,6 milioni di euro, in crescita del +11,6% in termini tendenziali e corrispondenti ad un volume di 293 mila tonnellate (+9,1%). Le cosce suine fresche, il pro- dotto maggiormente acquistato dall’Italia all’estero, hanno raggiunto un valore di quasi 234 milioni di euro, dato in aumento del +1,5% rispetto all’anno precedente; andamento positivo, invece, per il quantitativo importato (+0,7%), il quale si è fermato poco al di sotto delle 140 mila tonnellate, mentre il relativo valore medio unitario è cresciuto del +27,1%.

La quasi totalità degli acquisti nazionali è avvenuta sul mercato comunitario, con la Germania che ha rappresentato il 30% circa delle importazioni italiane in valore, grazie ad un dato di 164,6 milioni di euro. Seguono, ad un livello nettamente inferiore, la Spagna (103,7 milioni di euro), i Paesi Bassi (90,7 milioni di euro) e la Danimarca (75,0 milioni di euro). In termini tendenziali, la maggior parte dei paesi si è mostrata in crescita rispetto ai primi tre mesi del 2021, fatta eccezione per alcuni tra cui Germania (-14,8% in valore), Danimarca (-3,6%), Polonia (-22,5%) e Romania (-8,2%).

Per quanto riguarda l’acquisto all’estero di suini vivi, nel periodo gennaio – marzo esso è stato pari a quasi 329 mila capi, numero che ha registrato un incremento del +29,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I suinetti hanno rappresentato circa un terzo dei capi importati anche se hanno registrato un andamento tendenziale negativo (- 4,8%).

Considerando il solo mese di marzo 2022, il saldo finale del commercio este- ro dell’Italia di suini, carni suine, grassi di maiale e salumi è risultato pari a quasi – 50 milioni di euro, dato in peggioramento sia rispetto al mese precedente (-28,9 milioni di euro), sia rispetto a marzo 2021 (-40,0 milioni di euro).

Le esportazioni mensili sono risultate pari a 186,0 milioni di euro, valore in aumento in termini tendenziali (+1,1%) e a cui è corrisposto un volume inviato all’estero di 32 mila tonnellate (-6,8%); in decisa crescita il relativo valore medio unitario (+8,5%). Le importazioni sono, invece, state caratterizzate da un volume di 103 mila tonnellate (+10,3% su base annua) e per un valore corrispondente di 235,7 milioni di euro (+21,7%); in aumento anche il relativo valore medio unitario (+10,3%).

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