Mercati

Commercio estero nazionale di suini e carni suine

pork carcasses

Crefis, il Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole comunica che nel periodo gennaio-novembre 2021il commercio estero dell’Italia di suini, carni suine, grassi di maiale e salumi ha complessivamente realizzato un saldo finale negativo ma pari ad appena meno 2,9 milioni di euro, dato che si conferma in netto miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+321,5 milioni di euro) grazie alla crescita dell’export e al contemporaneo calo delle importazioni.

Le esportazioni hanno raggiunto gli 1,907 miliardi di euro nei primi undici mesi dell’anno, valore che ha registrato un incremento del +10,8% in termini tendenziali e a cui è corrisposto un quantitativo di 330 mila tonnellate (+10,4%); in lieve aumento anche il valore medio unitario delle spedizioni nazionali (+0,5%). I prosciutti crudi disossati si con- fermano il prodotto maggiormente esportato grazie ad un valore di 743,1 milioni di euro, il quale è risultato in crescita del +14,8% rispetto al periodo gennaio-novembre 2020; in rialzo anche il corrispettivo volume (+18,8%), che è stato pari a oltre 62 mila tonnellate, mentre il relativo valore medio unitario è diminuito del -3,4%, anche se resta uno dei più elevati tra quelli dei prodotti considerati (11,97 euro/kg). Altre voci merceologiche di rilievo sono le “salsicce e salami stagionati” (409,2 milioni di euro), le “mortadelle, wurstel, cotechini e altri salami cotti” (150,7 milioni di euro) e i prosciutti cotti (150 milioni di euro circa), tutti prodotti che hanno registrato un aumento rispetto all’anno precedente (+14,6%, +4,4% e +14,9% in valore, rispettivamente).

I principali paesi di destinazione delle spedizioni nazionali restano soprattutto Germania (335,6 milioni di euro) e Francia (295,0 milioni di euro) che, insieme, rappresentano un terzo delle esportazioni italiane in valore di suini, carni suine e salumi. Seguono, per importanza, gli Stati Uniti (165,4 milioni di euro) e il Regno Unito (165,2 milioni di euro), mentre il confronto tendenziale conferma un incremento dell’export verso la maggior parte dei mercati considerati. In partico- lare, si segnalano le variazioni di Stati Uniti (+45,4%) e Cina (+32,4%); ancora in calo, invece, il mercato britannico (- 3,2%).

Dal lato delle importazioni, nel periodo gennaio – novembre queste sono state pari a 1,910 miliardi di euro, in flessione del -6,6% in termini tendenziali e corrispondenti ad un volume di oltre un milione di tonnellate (+9,3%), andamento che ha anch’esso contribuito all’elevato miglioramento del saldo commerciale in valore. Le cosce suine fresche, il prodotto maggiormente acquistato dall’Italia all’estero, hanno raggiunto un valore di quasi 859 milioni di euro, per un incremento del +5,1% rispetto allo stesso periodo del 2020; andamento positivo anche per il quantitativo importato (+19,4%), il quale si è fermato a 531 mila tonnellate, men- tre il relativo valore medio unitario è diminuito del -12,0%.

La quasi totalità degli acquisti nazionali è avvenuta sul mercato comunitario, con la Germania che ha rappresentato il 35,2% delle importazioni italiane in valore, grazie ad un dato di quasi 672 milioni di euro. Seguono, ad un livello nettamente inferiore, i Paesi Bassi (295,9 milioni di euro), la Spagna (267,5 milioni di euro) e la Danimarca (256,7 milioni di euro). In termini tendenziali, la quasi totalità dei paesi si è mostrata in diminuzione ri- spetto ai primi undici mesi del 2020, fatta eccezione per Germania (+1,4% in valore), Danimarca (+32,4%), Belgio (+6,6%) e Romania (+7,0%).

Per quanto riguarda l’acquisto all’estero di suini vivi, nel periodo gennaio – novembre esso è stato pari a 949 mila capi, numero che ha registrato un decremento del -17,4% rispetto all’anno precedente. I suinetti rappresentano circa la metà dei capi importati e confermano anch’essi un andamento tendenziale negativo (-17,9%).

Considerando il solo mese di novembre 2021, il saldo finale del commercio estero dell’Italia di suini, carni suine, grassi di maiale e salumi è risultato pari a +14,1 mila euro, dato in miglioramento sia rispetto al mese precedente (+864,2 mila euro), sia rispetto a novembre dello scorso anno (+8,3 milioni di euro).

Le esportazioni mensili sono risultate pari a 192,2 milioni di euro, valore in aumento in termini tendenziali (+12,7%) e a cui è corrisposto un volume inviato all’estero di 31 mila tonnellate (+6,1%); in crescita anche il relativo valore medio unitario (+6,2%). Le importazioni sono, invece, state caratterizzate da un volume di 103 mila tonnellate (+19,5% su base annua) e per un valore corrispondente di 178,1 milioni di euro (+8,1%); ancora in decremento il relativo valore medio unitario (-9,6%).

 

 

 

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