Politiche agricole

Bene misura su tassazione agroenergie che mitiga gli effetti della crisi

 

Confagricoltura plaude all’inserimento nel “Decreto Bollette” della misura sulla tassazione dell’energia elettrica da fonti agroforestali volta a calmierare gli effetti della crisi energetica e l’incremento dei prezzi dell’energia sulle imprese agricole.

E’ un intervento fortemente atteso dal settore ed in particolare dalle imprese produttrici di energia da biogas che, attraverso la fissazione di una soglia massima della componente energia all’interno dei regimi di incentivazione, consente loro di poter applicare alle produzioni di agroenergia una tassazione più equilibrata.

Con l’approvazione della norma, sarà dunque possibile mitigare, almeno sul 2022, il rilevante aumento dei costi di produzione riscontrato negli ultimi due anni.

Confagricoltura ricorda infine che le imprese agricole, con i loro impianti a biogas e biomasse, contribuiscono per oltre il 6% alla produzione elettrica rinnovabile del Paese, operando fattivamente alla transizione energetica ed alla decarbonizzazione.

Bene l’introduzione nel “Decreto bollette” della misura sulla fiscalità agroenergetica che la Coldiretti ha chiesto per sostenere le aziende agricole. E quanto afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, che ha espresso soddisfazione per l’intervento di equità fiscale, sostenuto dai ministri dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin e dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, per scongiurare che l’aumento dei prezzi energetici si traducesse in un   aggravio insostenibile della tassazione. Si tratta del risultato – ha spiegato Prandini- del lavoro svolto dalla Coldiretti a sostegno delle istanze del settore primario e della filiera del biogas agricolo, rappresentata dal Cib.


Il provvedimento punta, infatti a garantire la tassazione della produzione di energia, in particolare biogas, realizzata dalle aziende agricole, sulla base dei valori del 2021, prima dell’impennata dei costi energetici. Senza questo intervento le aziende agricole, a fronte di una tariffa onnicomprensiva che non tiene conto del vertiginoso aumento dei costi energetici, per effetto della guerra in Ucraina, sarebbero state soggette a un prelievo fiscale calcolato sulla base degli altissimi valori dell’energia, con un’imposizione superiore di oltre 5 volte a quanto incassato. Per le aziende agricole sarebbe scattata una doppia penalizzazione: l’insostenibile bolletta energetica e l’aumento del prelievo fiscale. Il reddito imponibile dell’impresa agricola che produce energia aumenta al crescere del valore dell’energia ceduta, mentre i ricavi restano costanti poiché il produttore riceve una tariffa fissa che non tiene conto delle variazioni del mercato. Con questa norma, dunque si punta a stabilizzare gli effetti delle fluttuazioni del prezzo dell’energia, prorogando così il peso fiscale applicato nel 2021.

Il CIB – Consorzio Italiano Biogas accoglie con soddisfazione l’inserimento nel DL Bollette, pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale, della misura che mitiga gli effetti delle fluttuazioni del caro energia sulla tassazione della produzione di biogas.

“L’approvazione di questa misura su cui il CIB da mesi chiede un intervento, è un segnale di attenzione del Governo verso il settore biogas agricolo messo già a dura prova a causa dei forti rincari dei costi energetici e delle materie prime. Vorrei, inoltre, estendere il plauso anche ai diversi gruppi parlamentari della maggioranza che in questi mesi hanno sostenuto in sede parlamentare diversi emendamenti che andavano nella stessa direzione della norma inserita dal Governo. Un ringraziamento particolare va ai Ministri Pichetto Fratin, Lollobrigida e Giorgetti, e al gruppo di Forza Italia, da sempre attento alle esigenze del nostro settore. Come emerso dalle recenti due giornate di Biogas Italy, voglio sottolineare l’importanza dell’azione unitaria di tutte le organizzazioni agricole per l’ottenimento di questo importante risultato.” – spiega Piero Gattoni, Presidente del CIB

“In un momento in cui le nostre aziende agricole si candidano a contribuire a una maggiore sicurezza energetica del Paese, sarebbe stato grave penalizzarle attraverso una tassazione insostenibile basata su un meccanismo influenzato dai forti rincari del valore dell’energia – sostiene Gattoni – Auspichiamo che la misura, limitata per ora solo all’anno in corso, possa essere oggetto di una revisione più strutturata all’interno della riforma fiscale, per rispondere alla nuova congiuntura economica.”.

 

 

 

 

 

 

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