Politiche agricole

Bene i dazi straordinari sull’import di cereali dalla Russia

Confagricoltura accoglie positivamente la decisione del Consiglio dell’UE, riunitosi quest’oggi nella formazione congiunta Affari esteri/Commercio, che ha adottato un regolamento che mira a imporre dazi straordinari sui prodotti cerealicoli importati dalla Russia e dalla Bielorussia.

La Confederazione, infatti, aveva fortemente sollecitato, a marzo, l’approvazione di questa misura da parte del Consiglio, dopo la proposta ufficiale della Commissione, per evitare la destabilizzazione del mercato europeo e fermare la corsa al ribasso dei prezzi. La Federazione Russa, infatti, è arrivata a controllare il 25% delle esportazioni di cereali a livello globale.

Il regolamento – spiega Confagricoltura – aumenta i dazi sui cereali, sui semi oleosi e sui prodotti derivati provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia fino a bloccare, di fatto, le importazioni di questi prodotti sul mercato europeo. Queste misure riguardano i prodotti originari o esportati direttamente o indirettamente dalla Federazione Russa o dalla Repubblica di Bielorussia verso l’UE. Non riguarderanno il transito attraverso l’UE da entrambi i Paesi verso altri Paesi terzi.

Per quando riguarda cereali, semi oleosi e prodotti derivati, con i dazi si potrebbe aprire un recupero, per le produzioni europee, di 4,3 milioni di tonnellate per un controvalore di 1,3 miliardi di euro.

Il regolamento europeo sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE e le misure entreranno in vigore a partire dal 1° luglio 2024.

Il via libera ai dazi maggiorati sul grano russo e bielorusso è importante per salvare le aziende agricole italiane in una situazione che lo scorso anno ha visto gli arrivi di cereale dalla Russia aumentare del 1000%, con un effetto dirompente sui prezzi pagati agli agricoltori, crollati sotto il livello dei costi di produzione. E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base di dati del Centro Studi Divulga, in occasione del via libera dei ministri Ue alla misura contro gli arrivi dal Paese di Putin per evitare la destabilizzazione del settore agricolo europeo, in vigore a partire dal prossimo m1° luglio. Nel mirino della Ue, cereali, semi oleosi e prodotti derivati. Il dazio doganale sarà fissato a un livello più elevato di 95 euro a tonnellata per i cereali e del 50% ad valorem per i semi oleosi e per i prodotti derivati derivanti da una concentrazione del prodotto di base.

Nel 2023 si è registrata un’invasione di grano duro russo per la pasta mai registrata prima della storia, con quasi mezzo milione di tonnellate che sono entrate nel nostro Paese, abbattendo fino al -60% il prezzo del grano italiano. Si tratta di valori che – rileva la Coldiretti – portano la coltivazione ampiamente sotto i costi di produzione, rendendola di fatto antieconomica ed esponendo le aziende agricole al rischio crack, soprattutto nelle aree interne senza alternative produttive. A tale invasione si è aggiunta peraltro quello dalla Turchia, Paese spesso oggetto di triangolazioni dello stesso grano russo.

Una situazione che si sta ripetendo anche quest’anno, con gli arrivi di cereali, soprattutto da Ankara, che si stanno intensificando in vista dell’inizio della trebbiatura in Italia – denuncia Coldiretti – riversando sul mercato una mole di prodotto tale da provocare un nuovo crollo delle quotazioni pagate alle imprese agricole nazionali e favorire così le speculazioni.

Proprio per denunciare questo fenomeno la mobilitazione della Coldiretti si è estesa ai porti con gli agricoltori andati all’arrembaggio della nave Alma nel porto di Bari carica di grano turco, giunto nello scalo pugliese dopo essere stata rifiutata dalla Tunisia e passata per la Grecia.

La scelta dei ministri Ue – conclude Coldiretti – è un primo passo verso uno stop deciso alle importazioni sleali e una risposta alla tutela del reddito degli agricoltori, dopo che con il Decreto legge agricoltura sono stati stanziati 20 milioni di euro in più per i contratti di filiera del grano.

L’Onorevole Lucia Vuolo, europarlamentare Forza Italia, ed attualmente candidata al Parlamento europeo nelle liste di Forza Italia – Noi Moderati nella circoscrizione Italia Meridionale ricorda che “a marzo di quest’anno avevo scritto un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere di intervenire contro la speculazione in atto che sta danneggiando severamente le produzioni e le vendite di grano italiano. Sono soddisfatta del via libera definitivo ai dazi straordinari che di fatto bilanciano la domanda e l’offerta del mercato del grano. Avevo denunciato che le importazioni di grano russo erano arrivate al 1100% e che questo aveva causato una diminuzione importante dei prezzi visibili sulla Borsa Merci pugliese. I dazi riguarderanno i seguenti prodotti: cereali, semi oleosi e prodotti derivati e si stima un recupero di circa 4,3 milioni di tonnellate per un controvalore di 1,3 miliardi di euro per le produzioni europee. Questo è un primo importante passo per salvare il comparto. Ora bisogna intervenire sulle importazioni di grano dalla Turchia, che spesso fa da tramite per il commercio del grano russo. Il regolamento sulle pratiche sleali sarà oggetto di revisione nella prossima legislatura europea e sarà il primo banco di prova per la salvaguardia dell’agricoltura italiana. L’Italia dovrà essere protagonista in questa battaglia perché è il paese che più è toccato da queste pratiche sleali”.

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