Fiere e Rassegne

Rivoluzione verde in India 


L’agricoltura indiana si appresta a vivere una trasformazione radicale. Spinto da una politica governativa che vede nell’agricoltura un settore altamente strategico, l’economia primaria promette un balzo in avanti nell’arco di pochissimi anni. Guidato dal partito conservatore di matrice induista BJP, il governo punta a raddoppiare entro il 2022 i redditi degli agricoltori (il programma politico è per l’appunto definito come “Doubling farmers’ income by 2020”), una rivoluzione per un Paese nel quale il 60% dei circa 1,3 miliardi di abitanti vive nelle aree rurali. Elemento trainante per i redditi agricoli sarà la crescita della produttività, ma anche delle esportazioni di prodotti agricoli (“Doubling agri export by 2022”) portando il valore dei prodotti freschi e lavorati dagli attuali 30 miliardi di dollari a 60 miliardi. In questa cornice si svolge la sesta edizione di Eima Agrimach, la rassegna internazionale dedicata alle macchine e alle attrezzature per l’agricoltura, che si è aperta a New Delhi, Nel suo intervento al convegno inaugurale, Alessandro Malavolti, presidente di FederUnacoma, la Federazione italiana dei costruttori di macchine agricole che insieme con la Federazione indiana delle camere di commercio e dell’industria FICCI è organizzatore della manifestazione, ha ricordato come la meccanizzazione sia lo strumento fondamentale di questa politica di rilancio dell’economia primaria del Subcontinente. “Il principale sostegno allo sviluppo della meccanizzazione in India – ha detto infine Malavolti – resta il National Mission on Agricultural Machanization che prevede supporto finanziario per l’acquisto di macchine ed attrezzature e la creazione di custom hiring centers, vale a dire centri per la fornitura di servizi conto terzi,  cioè imprese attrezzate con tecnologie di nuova concezione in grado di effettuare lavorazioni agricole presso quelle aziende che non dispongono di mezzi meccanici propri”.La meccanizzazione dell’agricoltura rappresenta per l’India non soltanto lo strumento per incrementare la produttività e per migliorare la qualità della vita delle popolazioni rurali, ma anche il mezzo per contrastare i fattori climatici e ambientali che rappresentano per il Paese una minaccia costante. Il 51% dei 140 milioni di ettari coltivati in India  è ancora alla mercé dei monsoni, i venti da cui dipende la maggioranza delle precipitazioni nel Paese, che possono risultare talvolta troppo deboli e quindi insufficienti per l’irrigazione delle colture a volte troppo forti, quindi dannosi per i raccolti. Altro fenomeno estremamente pericoloso è quello della desertificazione, vale dire il deterioramento della flora dovuto alla riduzione delle precipitazioni, all’aumento delle temperature e all’impoverimento della sostanza organica presente nei terreni. La maggiore velocità nelle lavorazioni, la gestione delle risorse idriche mediante sistemi avanzati di pompaggio e distribuzione dell’acqua, l’impiego di attrezzature capaci di operare su terreni aridi e di ridurre gli stress sulle superfici agricole preservando la sostanza organica sono tutti interventi possibili con la macchine e sistemi agricoli di nuova generazione. Una gamma di mezzi che una rassegna come EIMA Agrimach ha l’obiettivo di promuovere presso gli agricoltori e i tecnici del grande Paese asiatico.  

 

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