Politiche agricole

Fondi Ue a rischio

“I dati diffusi di recente dall’Ismea e dalla Rete rurale nazionale dimostrano che lamacchina amministrativa del nostro Paese non riesce a cogliere le opportunità offertedall’Europa e, in alcuni casi, rischia di diventare parte del problema” dichiara ilpresidente nazionale Confeuro Andrea Michele Tiso. Per via dell’inefficienzaamministrativa di diverse regioni, l’Italia potrebbe essere infatti costretta a restituire aBruxelles fondi agricoli per un valore di 444 milioni di euro.

La scadenza del 31 dicembre è ormai dietro l’angolo. “Oltre tale data rischiamo diperdere i fondi europei senza averli mai utilizzati” prosegue Tiso. Si tratta di risorsevitali per l’agricoltura italiana, che oltre ai cambiamenti climatici e alla vulnerabilitàidrogeologica del nostro territorio, trova troppo spesso un ostacolo inaspettato in unaburocrazia che non sa dare il giusto supporto alle nostre imprese. In special modo aquelle che più ne hanno bisogno, cioè le medie e le piccole.  

Tra le regioni che hanno accumulato maggiore ritardo ci sono Puglia, Liguria, Abruzzo, Basilicata, Campania e Sicilia, mentre sono soltanto undici quelle che hannoscongiurato il disimpegno dei fondi. Nel frattempo, le imprese agromeccanicheattendono ancora il via libera per accedere ai bandi per l’innovazione, mentre la Bancaeuropea per gli investimenti e il Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea hanno conclusoun accordo per finanziare con 200 milioni le Pmi in Italia, con una quota del 25% riservata alle aziende agricole.

Se da un lato occorre lavorare affinché la nuova Pac risponda ai veri bisognidell’agricoltura europea e italiana, dall’altro è essenziale non sprecare le risorse chel’Unione europea stanzia a nostro favore. Il nostro Paese è chiamato a mostrare lastessa efficacia che richiede alle istituzioni europee.

 

 

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