Politiche agricole

Patto per l’export

Il ministro degli esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio ha presentato il patto per l’export. Un piano che poggia su sei pilastri: comunicazione; promozione integrata; formazione/informazione; e-commerce; sistema fieristico; finanza agevolata. Grazie al fondo 394 per l’internazionalizzazione e alla riforma del sistema di assicurazione pubblica all’esportazione, sbloccati fino a 200 miliardi di euro di garanzie.

“Iniziativa tempestiva e utile anche per il rilancio delle esportazioni agroalimentari italiane dopo l’emergenza sanitaria” è il commento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

In particolare, Confagricoltura accoglie positivamente l’inserimento di sei esperti agricoli nella rete diplomatico-consolare, che potranno ottimizzare il lavoro delle Ambasciate nella rimozione di barriere non tariffarie e nella promozione delle eccellenze della filiera agroalimentare. Una richiesta che Confagricoltura aveva da tempo caldeggiato, per colmare una lacuna dell’Italia rispetto ad altri Stati membri.

“Abbiamo sottoscritto con grande soddisfazione il Patto per l’export che valorizza il ruolo di traino svolto da settore agroalimentare con una grande sinergia del sistema Paese coinvolgendo tutti gli attori fondamentali come Cdp, ICE, Sace e Simest”. ha detto il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. Si tratta di un impegno collettivo per risollevare le esportazioni Made in Italy dopo il crollo iniziato – ricorda la Coldiretti – per l’effetto  del Covid 19.

“Abbiamo aderito con convinzione al piano lanciato dal ministro Di Maio -afferma il vicepresidente nazionale Cia, Mauro Di Zio – mai come ora, è necessario tutelare e promuovere il valore del nostro export a livello internazionale, partendo proprio dall’agroalimentare, che nell’ultimo anno ha registrato l’ennesimo record sfiorando quota 45 miliardi di euro, a dimostrazione della qualità e della strategicità del cibo Made in Italy all’estero”.

Quanto ai contenuti del Patto, per Cia è indispensabile operare in modo unitario, in primis per superare la frammentazione del sistema di promozione internazionale italiano, con il coordinamento delle attività tra livello centrale e livello territoriale (Regioni, Camere di Commercio, enti di promozione), affinché vi sia un’azione coordinata, univoca e integrata a livello internazionale.

“Il Patto per l’Export, redatto nell’ambito dei lavori della Cabina di regia per l’Italia internazionale e siglato alla Farnesina, ci dà modo di guardare alla fase post-Coronavirus come un’opportunità di crescita, di consolidamento e di sviluppo del Paese. Nel testo, che accoglie diverse proposte avanzate dalla Copagri per la ripartenza dell’agroalimentare nazionale, trovano spazio numerosi interventi che dimostrano come si stia finalmente cominciando a comprendere la strategicità del comparto primario, che nella difficile fase della pandemia ha continuato a lavorare con grande senso di responsabilità, assicurando il regolare e costante rifornimento degli scaffali e delle tavole degli italiani”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Franco Verrascina. 

 

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