Politiche agricole

Neonicotinoidi negli alimenti importati lo stop Ue farà bene ad ambiente e api mellifere

La proposta di un regolamento europeo, annunciata dalla Commissaria UE Stella Kyriakides, che sbarri l’import di alimenti provenienti dai Paesi extraeuropei che fanno ancora uso di neonicotinoidi, non può che trovare pieno consenso anche tra gli apicoltori italiani.

Il divieto di questi insetticidi, deciso dall’Unione europea nel 2018 perché dannosi per le api mellifere, è stato in effetti efficace solo a metà visto che nel resto del mondo la gran parte dei Paesi non ne aveva né sospeso, né regolamentato l’impiego. Ciò creava una disparità di trattamento tra agricoltori, con obblighi e benefici limitati ai 27 Stati membri dell’Unione. E, peggio ancora, con una perdurante mortalità di api che a livello globale stava diventando insostenibile per gli apicoltori.

“La decisione UE di avanzare concretamente verso sistemi produttivi più sostenibili, condizionando tutte le importazioni alimentari al rispetto di standard europei che garantiscano la protezione dell’ambiente – sottolinea il presidente della Federazione Apicoltori Italiani (FAI) Raffaele Cirone – apre la prospettiva ad un cambiamento epocale con benefici sia per le api mellifere di tutto il Pianeta, sia per gli agricoltori europei che si vedranno finalmente equiparati ai loro colleghi extraeuropei”.

Si tratta dunque della prima proposta che condiziona le importazioni al rispetto di regole UE finalizzate al rispetto dell’ambiente: un principio che, grazie alle api, assumerà valenza globale all’insegna della reciprocità negli scambi commerciali. A condizione – conclude la FAI – che venga attivata una adeguata rete di monitoraggio e controllo dei residui di queste molecole negli alimenti.

l divieto di importazione di alimenti con residui di due pesticidi neonicotinoidi dannosi per le api è un primo passo importante della Commissione Europea nell’applicazione del principio di reciprocità verso Paesi terzi. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla proposta di regolamento della Commissione europea di abbassare per le importazioni i limiti massimi di residui (LMR) di due pesticidi neonicotinoidi, il clothianidin e il thiamethoxam a causa del loro impatto ambientale globale sugli impollinatori, approvata dagli Stati Membri dell’UE. Queste sostanze, sottolinea la Coldiretti, non sono più autorizzate nell’Ue dal 2018 a seguito delle valutazioni di rischio effettuate dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), che aveva appunto concluso che, “a causa delle loro proprietà intrinseche, l’esposizione all’esterno di clothianidin e thiamethoxam comporta rischi inaccettabili per le api, o che tali rischi non possono essere esclusi sulla base dei dati disponibili”.  Con l’approvazione del regolamento,  precisa la Coldiretti, gli alimenti importati contenenti residui misurabili di queste due sostanze non potranno più essere commercializzati nell’UE. Una risposta alle richieste della Coldiretti sulla necessità di garantire che le importazioni di prodotti da paesi terzi rispettino gli stessi standard sociali, sanitari e ambientali delle produzioni italiane ed europee, per evitare concorrenza sleale e minacce alla sicurezza dei cittadini e dell’ambiente. Il clima pazzo del 2022 che ha moltiplicato gli eventi estremi, fra siccità e nubifragi, ha tagliato quasi della metà la produzione di miele in Italia (-40%) ad un quantitativo intorno ai 13 milioni di chili, fra le più basse del decennio, secondo la Coldiretti. In Italia ci sono 1,5 milioni di alveari curati da circa 73mila apicoltori dei quali oltre 2 su 3 sono hobbisti che producono per l’autoconsumo.

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