Zootecnia

Indici Crefis di redditività dell’allevamento dei suini

Nell’ultimo mese il nuovo aumento di prezzo fatto registrare dai suini da macello e da allevamento, unito al rallentamento delle quotazioni delle commodity utilizzate per l’alimentazione suina, ha portato ad un ulteriore miglioramento della redditività degli allevatori italiani.

Nello specifico, la redditività degli allevatori impegnati nel ciclo chiuso è cresciuta del +3,8% rispetto al mese precedente, mantenendosi più alta del 19,3% rispetto al dato del 2022.

In aprile gli allevatori impegnati nella fase di svezzamento, grazie al livello di prezzo raggiunto dai suinetti di 7 kg, hanno visto anch’essi un miglioramento della propria redditività, cresciuta del +2,3% su base congiunturale e del +15,1% su base tendenziale.

In aumento anche la redditività della fase di accrescimento (+6,7% rispetto a marzo), che ha sfruttato la nuova crescita dei prezzi dei suini da allevamento di 40 kg, la quale, a sua volta, ha compensato il maggior esborso per l’acquisto dei prezzi dei suinetti ad inizio del ciclo produttivo. Resta positivo il confronto tendenziale: +34,5%.

Andamento al rialzo anche per gli allevatori impegnati nella fase di ingrasso. Nell’ultimo mese il nuovo livello record dei prezzi dei suini da macello pesanti ed il rallentamento delle quotazioni delle materie prime hanno portato ad un ulteriore miglioramento della redditività, compensando così il maggior costo di acquisto sostenuto per l’acquisto dei suini da 40 kg ad inizio del periodo di ingrasso. Le variazioni sono state del +2,2% in termini congiunturali e del +9,3% su base tendenziale.

In marzo (ultimo mese disponibile) la redditività degli allevatori europei è ulteriormente cresciuta rispetto al mese precedente (+9,0% la variazione congiunturale), grazie all’aumento dei prezzi dei suini europei ed al rallentamento delle quotazioni delle materie prime utilizzate per la loro alimentazione. Positivo anche il confronto con lo stesso periodo dello scorso anno (+16,7%).

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