Sementi e Fertilizzanti

Glifosato: nessun accordo a Bruxelles, si va verso nuova autorizzazione decennale

Nessuna maggioranza qualificata  è sta raggiunta a Bruxelles né per rinnovare né per respingere l’autorizzazione all’uso dell’erbicida glifosato. Si va verso il rinnovo dell’autorizzazione. A renderlo noto la Commissione Ue che deve ora adottare una decisione prima del 15 dicembre per rinnovare per altri 10 anni l’autorizzazione per l’impiego del glifosato nell’Unione europea.
Per Confagricoltura: il mancato rinnovo avrebbe avuto pesanti conseguenze sui livelli produttivi. “Una decisione positiva per le imprese agricole e fondata su solide basi scientifiche. Il mancato rinnovo dell’autorizzazione avrebbe avuto rilevanti conseguenze sui livelli di produzione”.
Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha così commentato l’annuncio  della Commissione europea che procederà al rinnovo dell’autorizzazione all’uso del glifosato per un periodo di dieci anni con nuove condizioni e restrizioni, in assenza di parere da parte degli Stati membri. Anche in seno al comitato di appello, infatti, non è stata raggiunta la maggioranza necessaria per approvare o respingere la proposta di rinnovo presentata dalla Commissione.
La proposta, evidenzia Confagricoltura, ha fatto seguito alle conclusioni a cui è giunta l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA), dopo un processo di valutazione che è iniziato nel 2019. Secondo l’EFSA, “non sono state individuate aree critiche di preoccupazione per la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente”.  Nel corso di una audizione che si è svolta al Parlamento europeo a fine agosto, i rappresentanti dell’EFSA hanno dichiarato che quella sul glifosato è stata la valutazione più approfondita mai effettuata. Dal canto suo, anche l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ha sostenuto che “l’esame dei pericoli posti dal glifosato non soddisfa i criteri scientifici che ne giustifichino la classificazione come sostanza cancerogena”.
“L’uso di prodotti chimici in agricoltura va ridotto, proseguendo un percorso che è già in atto da tempo- sottolinea Giansanti – ma gli agricoltori devono avere a disposizione valide alternative sul piano tecnico ed economico. Nella fase di grande incertezza che è in atto, anche l’impatto sul potenziale produttivo deve essere attentamente valutato”.
“Va anche ricordato che gli agricoltori italiani fanno ricorso al glifosato solo nelle fasi di presemina, garantendo così uno standard di sicurezza ai massimi livelli in ambito internazionale”, conclude il presidente di Confagricoltura.
“Questo è un giorno triste per l’Europa, poiché si è persa l’occasione di vietare un erbicida che comporta rischi per la salute ed effetti tossici sull’ambiente che non possono più essere ignorati”, dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia. “Il governo italiano ha ora il dovere di fare il possibile a livello nazionale per proteggere la salute dei cittadini e l’ambiente dal quale tutti noi dipendiamo”. L’azienda chimica tedesca Bayer, che produce il glifosato, ha recentemente perso tre cause legali di risarcimento contro persone malate di cancro negli Stati Uniti, che imputano la malattia all’esposizione al Roundup, un diserbante a base di glifosato.

All’inizio di novembre, la Rete europea di scienziati ENSSER ha espresso serie riserve sulla proposta della Commissione Europea di rinnovare l’autorizzazione per il glifosato. Secondo l’ENSSER, proponendo di autorizzarne nuovamente l’uso, la Commissione non ha applicato il principio di precauzione, poiché non ha tenuto conto di tutti gli effetti negativi segnalati in merito all’impiego di questo erbicida.

Condividi