Politiche agricole

Gli Stati Uniti sospendono i dazi per il Regno Unito

Gli Stati Uniti hanno annunciato la sospensione dei dazi aggiuntivi sulle importazioni dal Regno Unito, tra cui il whisky scozzese e alcuni formaggi tipici, applicati nel quadro della controversia sugli aiuti pubblici ai gruppi Airbus e Boeing.

La sospensione, evidenzia Confagricoltura, è in vigore da ieri e sarà operativa per un periodo di quattro mesi durante il quale le due parti cercheranno di negoziare una soluzione definitiva.

Dal 1° gennaio scorso, a seguito del recesso a tutti gli effetti del Regno Unito dalla Ue, il governo di Londra ha sospeso le tariffe doganali sulle importazioni dagli Stati Uniti, in linea con l’autorizzazione accordata dal WTO.

“Alla luce dell’intesa raggiunta tra Stati Uniti e Regno Unito – dichiara il presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – abbiamo nuovamente sollecitato la Commissione europea a intensificare le iniziative per raggiungere un accordo che consenta di eliminare i dazi aggiuntivi USA sulle esportazioni di prodotti agroalimentari italiani ed europei”.

“Il nostro auspicio è che ora la Commissione Ue acceleri e rafforzi le iniziative per arrivare al medesimo risultato con l’amministrazione Biden -spiega il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino – segnando finalmente un ritorno al dialogo e al multilateralismo, attraverso accordi e decisioni condivise sulla vicenda Airbus e Boeing, per sorpassare l’incubo dazi doganali e ampliare, invece, le opportunità di creare ricchezza attraverso l’export, prima di tutto quello Made in Italy. Ancora di più in questa fase storica, segnata dal Covid è urgente favorire accordi commerciali multilaterali e bilaterali. Trattative che possano trasformare il valore riconosciuto dal consumatore finale in valore economico per le imprese agricole e che includano, sempre e in modo inequivocabile, il rispetto del principio di reciprocità delle regole commerciali”.

“Con l’elezione del presidente Biden ci sono le condizioni per chiudere una controversia che risale addirittura al 2004 e rilanciare la gestione su base multilaterale degli scambi commerciali” – sottolinea Giansanti – Da parte nostra, tenendo conto delle esigenze del nostro sistema agroalimentare, riteniamo che tutti gli sforzi debbano essere concentrati sul rilancio del commercio internazionale per superare il più rapidamente possibile la crisi economica innescata dalla pandemia”

I dazi aggiuntivi Usa sulle importazioni agroalimentari dalla Ue sono in vigore dall’ottobre 2019 per un controvalore di poco inferiore a 7 miliardi di euro.

Per quanto riguarda il Made in Italy, sono colpiti alcuni formaggi, tra cui Parmigiano Reggiano e Grana Padano, salumi, agrumi, succhi e liquori per un controvalore di circa 500 milioni di euro. Gli Stati Uniti sono il primo mercato di sbocco fuori dalla Ue per i prodotti agroalimentari italiani, con un fatturato annuale che sfiora 5 miliardi di euro.

L’agroalimentare, d’altro canto, è un settore particolarmente sensibile agli scambi commerciali. E proprio gli Stati Uniti rappresentano un mercato assolutamente strategico per le esportazioni di cibo e bevande tricolori, con un valore complessivo vicino ai 5 miliardi.

 

 

 

 

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