Politiche agricole

Dall’Europarlamento stop alla proposta sul taglio dei fitofarmaci in agricoltura

Il Parlamento europeo riunito in seduta plenaria a Strasburgo ha respinto in prima lettura (mandato negoziale) la proposta di regolamento sui fitofarmaci con 299 voti a favore 207 contrari e 121 astenuti e ribalta le decisioni della Commissione Ambiente sulla riduzione del 50% (e del 65%) dei “prodotti più pericolosi.

La bocciatura del testo è avvenuta in prima lettura e ha riguardato il testo della riforma nella versione emendata dall’Eurocamera nelle settimane scorse. Ad essere respinto è stato anche il rinvio in commissione Ambiente, competente sulla materia. Il testo sui pesticidi torna quindi in Consiglio Ue. Ad essere decisiva per la bocciatura del testo in Assemblea è stata la spaccatura della cosiddetta maggioranza Ursula.

La proposta della Commissione europea per la riforma delle norme sui pesticidi prevedeva il dimezzamento nell’uso e nel rischio di queste sostanze al livello Ue entro il 2030, rispetto al 2015-17. La riduzione, vincolante a livello unionale, era accompagnata da obiettivi di riduzione a livello nazionale, dal divieto dell’uso nelle aree sensibili e dalla promozione di pratiche ecocompatibili di controllo delle infestanti. Gli Stati membri avrebbero dovuto anche fissare obiettivi per aumentare l’uso di metodi non chimici di controllo dei parassiti. Presentata nell’estate del 2022, la proposta ha avuto un iter travagliato in Consiglio agricoltura e nell’Europarlamento. I ministri dell’agricoltura avevano anche chiesto e ottenuto supplemento di valutazione di impatto che ha ritardato i lavori di sei mesi.

Una giornata decisamente positiva per le imprese agricole italiane. Ringraziamo i parlamentari europei italiani che hanno sostenuto la posizione espressa da Confagricoltura. E’ la dichiarazione rilasciata dal presidente dell’Organizzazione, Massimiliano Giansanti, dopo il voto odierno dell’Assemblea plenaria del Parlamento europeo che ha respinto la proposta della Commissione europea per la riduzione del 50 per cento dell’utilizzo di fitofarmaci. “E’ possibile ora aprire una pagina nuova per rafforzare la sostenibilità ambientale del settore agricolo, senza mettere a rischio il potenziale produttivo del settore. Facciamo affidamento sull’azione del governo italiano per stringere ora le necessarie alleanze in seno al Consiglio”.
“Non è in discussione – conclude Giansanti – l’obiettivo di tagliare il ricorso alla chimica nei processi produttivi, a vantaggio delle risorse naturali e della biodiversità. Ma vanno messe da parte le impostazioni ideologiche, lasciando la strada aperta alla ricerca, alle innovazioni e agli investimenti”.

La decisione del Parlamento Europeo di rigettare la nuova proposta di regolamento sull’uso sostenibile degli agrofarmaci, che avrebbe comportato insostenibili tagli da mettere in atto nei prossimi anni, viene incontro alle istanze avanzate dai produttori agricoli del nostro paese, che sono da tempo impegnati in prima linea per assicurare la sostenibilità delle produzioni”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista a margine del voto dell’Eurocamera, con cui è stato scongiurato il taglio entro il 2030 del 62% dell’uso di agrofarmaci e del 50% delle sostanze attive sostitutive.

“Una simile iniziativa avrebbe avuto ripercussioni drammatiche sul Primario nazionale, andando a ridimensionare sensibilmente diverse filiere produttive”, rimarca Battista, puntando il dito sulla “mancanza di una seria e approfondita valutazione d’impatto delle ricadute economiche e socio-ambientali della proposta di regolamento, avanzata peraltro senza considerare la disponibilità di valide alternative a disposizione degli agricoltori per difendere le proprie produzioni”.

“Mi riferisco, ad esempio, alle enormi possibilità legate all’utilizzo della genetica e di tutto quello che ne consegue con il genome editing, ovvero le Tecniche di Evoluzione Assistita-TEA, che potrebbero avere un impatto incredibile sulle possibilità di difesa dai patogeni e dai parassiti, con effetti positivi anche in termini di capacità produttiva”, evidenzia il presidente della Copagri.

“Indipendentemente – aggiunge – dalle sorti della proposta di regolamento comunitario, che ora passerà all’esame del Consiglio UE prima di tornare al Parlamento Europeo per la seconda lettura, si andrà comunque verso una progressiva diminuzione nel consumo di prodotti fitosanitari; e tutto questo si potrà e si dovrà farlo attraverso la genetica, ma anche grazie allo sviluppo di biostimolanti, senza contare il sempre maggiore ricorso all’agricoltura di precisione e a metodi di lotta integrata basati su antagonisti naturali”.

“Proprio il miglioramento genetico, infatti, sarà una delle principali chiavi di volta per raggiungere la tanto decantata rivoluzione green, arrivando al contempo a produrre utilizzando sempre minori quantità di carburanti, fertilizzanti e agrofarmaci, e andando così a coniugare concretamente la sostenibilità ambientale con quella economica”, conclude il presidente della Copagri.

“Ha prevalso il buon senso oggi al Parlamento Ue, con la bocciatura del regolamento fitosanitari che avrebbe avuto forti ripercussioni sul mondo produttivo”. Esprime così la sua soddisfazione Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, dopo l’esito della votazione in plenaria che ha ribaltato le decisioni della Commissione Ambiente, bocciando la relazione finale. “Non si era tenuto conto delle esigenze del mondo agricolo sin da principio -prosegue Fini- mentre oggi a Bruxelles sono state accolte le nostre ragioni. Gli agricoltori sono i primi a voler contribuire alla sostenibilità, ma chiediamo nuovi strumenti e pragmatismo”.

Secondo Cia, la proposta del Parlamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci avrebbe dovuto seguire una linea più ragionevole -soprattutto nella definizione delle tempistiche per la transizione- tenendo conto delle reali esigenze dei produttori. Anche i tentativi dell’ultimo minuto per inserire elementi migliorativi proposti dalla Comagri non sono bastati.

“Agli sforzi già compiuti dal mondo agricolo non era stato dato il pieno riconoscimento -dichiara Fini-, speriamo ora che il Parlamento e il Consiglio facciano, invece, passi in avanti sull’approvazione della legislazione sulle tecniche di evoluzione assistita (TEA), che rendono le colture più resistenti e meno necessari i fertilizzanti, contribuendo ai piani di Bruxelles per un sistema agroalimentare più sostenibile”.

Infine, rispetto al Regolamento Imballaggi, Fini ringrazia l’efficace lavoro di squadra dei nostri deputati, che hanno consentito l’approvazione di una posizione del Parlamento che non penalizza il sistema italiano del riciclo e tutela settori importanti del comparto agroalimentare.

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