Politiche agricole

Bene l’estensione delle attività produttive nel nuovo Decreto

 

Il nuovo DPCM, inserisce tra le attività che possono essere svolte anche alcune riguardanti il settore primario. In particolare, si tratta della silvicoltura e utilizzo delle aree forestali; dell’industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, nonché della fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio; del commercio all’ingrosso di concimi e fitofarmaci; della cura e la manutenzione del paesaggio, con esclusione delle attività di realizzazione.

Confagricoltura con il coordinamento di Agrinsieme era intervenuta a più riprese per chiedere di superare l’impasse che ha determinato significative difficoltà operative per la filiera agricola e un notevole danno agli imprenditori interessati dei comparti che ora possono riprendere a lavorare, ed esprime pertanto soddisfazione per l’apertura a questi settori.

“Tali nuove disposizioni rappresentano un primo passo molto importante, anche se per la
ripresa del Paese, e del primario in particolare, sono necessari ben altri interventi che
speriamo possano trovare spazio in futuri provvedimenti, a partire dal cosiddetto DL aprile,
o Cura Italia 2 – dice il presidente della Copagri Franco Verrascina – la rimozione delle limitazioni alla silvicoltura e all’utilizzo delle aree forestali viene incontro alle pressanti richieste del mondo produttivo, evitando al contempo rischi di natura ambientale derivanti dal blocco delle attività in bosco; la silvicoltura è un comparto strategico per le nostre aree montane, così come per l’industria del mobile e dell’energia”

Tuttavia, alla luce del nuovo Decreto, restano sospese le attività di fabbricazione di macchine per l’agricoltura, precedentemente consentite dal DPCM 22 marzo e successivamente sospese dal decreto MISE. A riguardo, Confagricoltura è perplessa per le ripercussioni operative sulla filiera agroalimentare italiana in una fase così delicata per l’approvvigionamento alimentare del Paese: sono numerose le segnalazioni di ordini di macchine agricole che non potranno essere prodotte dalle fabbriche e consegnate ai distributori. E ciò vale anche per la fornitura dei ricambi necessari per la riparazione delle attrezzature.

Confagricoltura auspica che si riesca a superare anche questo blocco, che compromette sia la positività delle misure inserite del nuovo Decreto per il settore primario, sia la continuità dei servizi necessari all’agricoltura.

 

 

 

 

 

 

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