Ambiente

Albero di Natale, PEFC: quello vero si conferma la scelta più sostenibile

Con l’arrivo di dicembre, e l’avvicinarsi del Natale, si torna a parlare di alberi e a dibattere l’annosa questione: meglio acquistare un albero finto o vero? A dissipare ogni dubbio è PEFC Italia, l’ente promotore della gestione forestale sostenibile, che ricorda il basso impatto ambientale dell’albero vero, se paragonato a quello in plastica. Un albero artificiale di plastica di 2 metri ha infatti un’impronta di carbonio pari a circa 40 kg di emissioni di CO2 equivalenti, senza considerare il tempo che gli alberi finti impiegano a deteriorarsi nelle discariche, che è di oltre 200 anni[1]. Secondo Coldiretti, nel 2021 quasi 3 milioni di italiani hanno scelto un albero vero a Natale.

PEFC Italia ribadisce quanto sia importante mettere in casa una pianta che respira, anche quando recisa: un abete vero assorbe anidride carbonica, rilascia ossigeno e olii essenziali che purificano l’ambiente e, terminato il suo ciclo vitale, torna ad essere sostanza organica. Al contrario degli alberi in plastica (energivore, inquinanti e destinati alle discariche), le piante sono parte del motore di filtrazione della Natura.

“Scegliere un abete vero, però, significa anche farlo con coscienza: rivolgersi a vivai specializzati o assicurarsi che provenga da attività di gestione forestale sostenibile, vuol dire sostenere aziende agricole che impiegano centinaia di persone in aree montane a rischio spopolamento e creare una relazione positiva tra città e montagna, prendendo le distanze da sistemi produttivi incompatibili con l’ambiente”, spiega Francesco Dellagiacoma, Presidente di PEFC Italia. “Evitare la plastica significa quindi contribuire all’economia di aziende che lavorano nelle aree interne del nostro Paese e che hanno al centro della loro attività la sostenibilità e il rispetto delle nostre foreste”.

Ma come scegliere, acquistare e prendersi cura di un abete vero? PEFC Italia ha stilato un vademecum con tutti i consigli utili per l’occasione.

1) Provenienza – È uno dei criteri essenziali nella scelta dell’albero: più è vicino al luogo di coltivazione o al bosco dal quale è stato prelevato, minore sarà l’impatto sull’ambiente per il trasporto. PEFC Italia ricorda di leggere l’etichetta, presente sull’albero o sul cimale, che riporta la provenienza, la nazionalità, l’età dell’albero e la non destinazione per il rimboschimento (per evitare mescolanze genetiche e quindi danni agli abeti autoctoni). Secondo Coldiretti, gli abeti italiani disponibili sul mercato in occasione del Natale derivano per il 90% da coltivazioni vivaistiche specializzate gestite da piccole aziende agricole italiane del territorio rurale. Il restante 10% (i cosiddetti cimali o punte di abete o giovani piante destinate al taglio), deriva ad esempio da normali pratiche di gestione forestale di diradamento, indispensabili per lo sviluppo delle foreste.

2) Certificazione – Altro elemento decisivo nella scelta dell’albero di Natale è la certificazione: optare per alberi prodotti da realtà forestali certificate PEFC(riconoscibili dal logo presente sull’etichetta) è sinonimo di garanzia in termini di trasparenza, tracciabilità, legalità e rispetto per l’ambiente. Inoltre, scegliere prodotti di aziende certificate vuol dire rafforzare un circolo virtuoso, contribuendo a modificare le scelte imprenditoriali delle aziende della filiera bosco-legno.

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