Von der Leyen riconosce il valore del settore primario
“Cogliendo appieno il valore dell’intervento della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, auspichiamo un maggiore protagonismo dell’agricoltura, con politiche che salvaguardino le potenzialità produttive delle nostre imprese”.
E’ il commento di Confagricoltura alle parole odierne di Ursula von der Leyen in occasione dell’annuale discorso sullo Stato dell’Unione all’assemblea plenaria a Strasburgo. La presidente della Commissione Ue ha riconosciuto ufficialmente, per la prima volta, il fondamentale ruolo dell’agricoltura. “Un fatto di rilievo – evidenzia Confagricoltura – che pone le basi di una nuova prospettiva con il settore primario al centro delle scelte politiche europee per garantire sicurezza alimentare, stabilità sociale e sostenibilità”.
“E’ necessario ora includere nella strategia di crescita un principio su cui Confagricoltura si batte da tempo: non c’è contrapposizione tra produttività e sostenibilità”.
Alla luce delle parole odierne della presidente von der Leyen, nell’ambito del processo di revisione del quadro finanziario pluriennale europeo, la Confederazione ribadisce perciò la necessità di procedere a un adeguamento del bilancio agricolo, rimasto invariato nonostante il forte rialzo dell’inflazione.
“Prendiamo inoltre atto delle indicazioni della Commissione di concludere entro l’anno corrente l’accordo con l’Australia e implementare quello con i Paesi del MERCOSUR – conclude Confagricoltura – Siamo da sempre favorevoli agli accordi di libero scambio, ma nel rispetto del principio di reciprocità, in particolare riguardo ai processi produttivi dei Paesi terzi”.
Ringraziamo sinceramente per l’apprezzamento manifestato nei confronti del lavoro degli agricoltori ma ci auguriamo sinceramente che il dopo Timmermans sia profondamente diverso per un settore che più di altri ha a cuore la tutela del territorio e dell’ambiente e per questo ha bisogno di crescere, investire, innovare e produrre di più e non certo di ulteriori lacci”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare le dichiarazioni della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione in plenaria al Parlamento europeo a Strasburgo, dopo la sostituzione nel ruolo di vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo di Frans Timmermans che si è candidato nelle elezioni olandesi
Importante – sottolinea Prandini – il riferimento della Presidente alla necessità di ridurre la burocrazia, con un obiettivo tangibili, e di considerare gli effetti sulla competitività delle aziende di ogni proposta legislativa. Occorre infatti superare un approccio ideologico senza basi scientifiche che in nome di un ambientalismo a tutti i costi, rischia di portare – continua Prandini – un effetto opposto a quello perseguito e cioè all’abbandono dei terreni aggravando così il dissesto idrogeologico che ha comportato danni in Italia e in tutti i paesi della Ue.
Sotto accusa secondo la Coldiretti sono infatti “le follie a tavola dell’Ue” per gli effetti sull’agricoltura degli orientamenti comunitari, dalle indicazioni allarmistiche sul vino alle etichette a semaforo che bocciano le eccellenze tricolori a partire dall’olio extravergine, dal divieto della pesca a strascico alla direttiva ammazza stalle che le voleva equiparare all’industria, dalla nuova direttiva Ue sulla riduzione dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari rischiano di far crollare la produzione di cibo fino al -30% lasciando le coltivazioni senza protezioni da parassiti e malattie fino ai finanziamenti concessi ai cibi sintetici.
Un potenziale spartiacque tra un avvio di Green Deal Ue rigoroso e a senso unico e una nuova fase con l’agricoltura davvero protagonista. Ѐ questo il commento del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, al discorso sullo Stato dell’Unione pronunciato dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, oggi in plenaria al Parlamento europeo a Strasburgo.
Cia guarda con interesse all’attenzione riservata, per la prima volta e in modo puntuale, all’agricoltura e alle sue esigenze, in linea con le attuali sfide geopolitiche, socioeconomiche e ambientali dell’Europa. In particolare, focus su tre dei passaggi chiave affrontati dalla von der Leyen e più significativi per il settore: l’annuncio di un dialogo strategico, per meno polarizzazione, sul futuro dell’agricoltura Ue; il riconoscimento di una sintonia tra comparto agricolo e tutela dell’ambiente; l’obiettivo di una transizione equa per agricoltori, famiglie e industrie, insieme al rilancio delle imprese per più competitività, attraverso forte sburocratizzazione e riforma fiscale.
Dunque, “è da questi asset -sottolinea il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini- che dovrà ripartire anche il mandato temporaneo affidato a Maros Sefcovic, vicepresidente della Commissione Ue e sostituto di Frans Timmermans per le politiche climatiche europee. Servirà, infatti, una maggiore apertura al confronto con gli agricoltori per trovare un vero equilibrio tra gli obiettivi di sostenibilità ambientale e le reali esigenze produttive del mondo agricolo. Da oggi -aggiunge Fini- l’Unione europea, quindi, tornare seriamente a riflettere su alcuni dei dossier più controversi, come la Proposta di Regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci (SUR), la revisione della Direttiva sulle emissioni industriali (IED) e la legge sul ripristino della natura”.