Mercati

Trattrici agricole: la “mappa” del mercato mondiale

 

 

Il 2023 si chiude con una flessione delle vendite di trattrici, ma con un fatturato in crescita per i maggiori costi di fabbricazione. L’India si conferma leader per quantità di mezzi, Stati Uniti ed Europa registrano cali di vendite, mentre un passivo più consistente si rileva in Cina. Variabili climatiche, ma anche geopolitiche, sempre più determinanti nelle diverse regioni del Pianeta. 

Il mercato mondiale delle trattrici agricole chiude il 2023 con una flessione in termini di unità ma con una crescita in termini di valore. Il totale delle trattrici vendute ammonta a circa 2 milioni e 200 mila unità, con un calo dell’8% rispetto all’anno precedente, ma il fatturato sale a 57 miliardi di dollari, con una crescita del 2% rispetto all’anno precedente. Ai 57 miliardi relativi alle trattrici – è stato spiegato questo pomeriggio nel corso dell’Assemblea FederUnacoma, tenutasi a Palazzo Albergati, in Zola Predosa (Bologna) – si aggiungono 73 miliardi riferiti alle altre tipologie di macchine (+2%) e 34 relativi alla componentistica di settore (+5%). In totale, il fatturato del macchinario agricolo si attesta sui 164 miliardi di dollari, in crescita del 3% rispetto al 2022, a causa dell’aumento dei prezzi dei listini, dovuto soprattutto all’inflazione e al maggior costo delle materie prime. Al di là del dato complessivo, i singoli mercati evidenziano risultati differenti, in conseguenza soprattutto dell’andamento dei raccolti e dei redditi agricoli. Nel bilancio di fine anno l’India ha confermato un totale di 915 mila trattrici vendute, in linea con i volumi record raggiunti nel 2022, mentre la Cina si è fermata intorno alle 380 mila unità, con un vistoso calo rispetto all’anno precedente          (-28%), a conferma dell’andamento ciclico del mercato locale che risente in modo significativo anche delle politiche pubbliche di sostegno. Gli Stati Uniti registrano un totale di 250 mila trattrici, con un calo dell’8% rispetto all’anno precedente, dovuto alla contrazione dei redditi agricoli anche in conseguenza alla riduzione delle esportazioni di commodities sul mercato cinese e della maggiore concorrenza sui mercati internazionali di altri Paesi produttori. L’Europa si ferma a 158 mila trattrici complessive, con un calo del 5% rispetto all’anno precedente, quale conseguenza di una insufficiente redditività dell’agricoltura dovuta anche all’andamento meteorologico sfavorevole che ha penalizzato alcune colture. All’interno del mercato continentale, bilanci differenti si registrano da Paese a Paese, con un andamento in controtendenza della Francia (+2% a fronte di 36.400 trattrici immatricolate) e con una tenuta della Germania (28.900 unità, in linea con l’anno precedente), mentre in chiara flessione risultano il mercato italiano (-13% in ragione di 17.600 unità) e ancor più quello spagnolo (-18% in ragione di 7.700 unità). Al di là dei quattro grandi mercati, rappresentati appunto da India, Cina, Stati Uniti ed Europa, andamenti differenti caratterizzano singoli Paesi: la Turchia cresce del 16% in ragione di quasi 78 mila trattrici, il Canada si ferma a 28 mila   (-10%), e la Russia registra 36 mila unità vendute, un dato in linea con le immatricolazioni dell’anno precedente. Sostanzialmente invariate restano le vendite in Giappone (34 mila unità), Paese dove il trend degli ultimi anni vede una progressiva contrazione del mercato, dovuta alla riduzione del numero di imprese agricole, compensata da un incremento delle potenze e delle dotazioni tecnologiche dei mezzi. Le previsioni per il prossimo futuro – è stato spiegato nel corso dell’Assemblea – vedono una domanda globale potenzialmente ancora alta, con un mercato però sempre più esposto a variabili di natura climatica e geopolitica. I cali nella produzione di cereali in Ucraina e Russia, tendono ad essere compensati con incrementi in Brasile, Australia o India, e ciò potrebbe determinare una nuova “geografia” anche per quanto riguarda il mercato dei macchinari e delle tecnologie.

 

Condividi