Stop Ue al riso dei militari golpisti
Nel corso del Consiglio dei Ministri Ue del 19 aprile sono stati sanzionati 10 individui e due entità economiche che appartengono all’esercito birmano, la Myanmar Economic Holding Ltd e la Myanmar Economic Corporation (MEC). Queste due organizzazioni, secondo i dati della “World Bank”, sono proprietarie di diverse riserie e gestiscono la quasi totalità del mercato di esportazione del riso. La decisione del Consiglio è di grande importanza perché mira a costringere il regime a sospendere le violenze contro la popolazione del Myanmar.
“L’Europa – afferma il Presidente dell’Ente Nazionale Risi Paolo Carrà – ha finalmente riconosciuto la necessità di sanzionare i responsabili del golpe anche attraverso misure restrittive del mercato del Myanmar gestito dall’esercito. Il Consiglio dell’Ue si è finalmente reso conto, come stiamo affermando da anni, che le misure EBA che permettono di azzerare il dazio in ingresso in Europa dei prodotti originari del Myanmar, tra cui il riso, non hanno nessun effetto benefico per gli agricoltori birmani rappresentando solo un business solo per gli esportatori.
Esprime soddisfazione la Coldiretti per la decisione dell’Unione Europea di sanzionare 10 individui e due entità economiche che appartengono all’esercito birmano tra le quali anche la Myanmar Economic Corporation (MEC), il conglomerato gestito dall’esercito birmano che domina il mercato di esportazione del riso mentre le esportazioni ufficiali di riso da parte di aziende private birmane sono quasi inesistenti.
Per Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti è “un atto scontato e inevitabile da parte dell’Unione europea, di fronte alle brutali repressioni seguite al colpo di Stato in Myanmar. Le concessioni commerciali dell’Unione sono finalizzate a favorire lo sviluppo dei Paesi meno avanzati e non possono andare a vantaggio di chi non rispetta i fondamentali diritti civili”.
Le importazioni di riso in Italia dalla Birmania hanno superato nel 2020 i 13 milioni di chili per effetto di un aumento del 68% grazie al sistema di preferenze generalizzato con l’Unione Europea di cui gode il Paese asiatico e che si concretizza nell’applicazione dell’accordo Eba (tutto tranne le armi) che consente di esportare in Europa tutto senza dazi.
Grazie alle concessioni della Ue, basate sulla soppressione dei dazi doganali, le importazioni di riso Japonica sul mercato dell’Unione sono passate da 31.500 a 158.700 tonnellate nel periodo 2018-2020.