Materie prime: meccanica agricola in emergenza
La domanda di tecnologie per l’agricoltura è in crescita, ma scarseggiano le forniture di materie prime. Le materie ferrose e plastiche sono difficilmente reperibili e registrano a marzo incrementi record, con danno per la meccanica agricola che utilizza in massima parte questi materiali. Nella fabbricazione di un trattore la componente ferrosa arriva al 75% del totale.
L’economia mondiale è in ripresa, ma l’impennata delle materie prime spinge i costi di produzione ai massimi storici, con pesanti conseguenze su un comparto, quello delle macchine agricole, che utilizza in gran parte materiali ferrosi e plastici. I dati sull’economia mondiale diffusi da Prometeia-Confindustria prevedono un balzo del PIL dal -3,9% del 2020 a +5,2% nel 2021, e una robusta ripresa del commercio mondiale, che si prevede passerà dal -6,9% dello scorso anno ad un consistente +8,6% quest’anno. Tuttavia, la domanda di merci corre più velocemente della capacità produttiva delle imprese, rallentate dalla carenza di materie prime e dal loro costo esorbitante. Il prezzo medio delle materie per l’industria risulta in crescita del 22% a marzo rispetto al gennaio 2020, con quotazioni particolarmente alte per il settore della meccanica (+40%). In Europa i prezzi degli acciai registrano a marzo il loro massimo storico, con rincari particolarmente elevati per i laminati (HRC e CRC) che crescono del 70-80% rispetto ai livelli pre-Covid. Per quanto riguarda le plastiche, nel primo trimestre dell’anno l’Europa registra un incremento del costo pari al 45% per l’etilene e al 121% per il polietilene. Ai forti rincari delle materie prime si aggiungono le difficoltà della logistica e dei trasporti (ancora legate all’emergenza pandemica), un’impennata dei costi dei container e ritardi consistenti nei trasporti navali. Tutto questo ha conseguenze pesanti sul settore della meccanica agricola, che utilizza in larga misura materiali ferrosi e plastiche e che privilegia il trasporto in nave per la spedizione all’estero dei macchinari prodotti. Nella fabbricazione di un trattore – fa presente FederUnacoma, la federazione dei costruttori italiani – si contano in media 1.700 componenti, che sono per il 75% derivati dal ferro (ghisa, acciaio, tubi metallici), a cui si aggiunge un ulteriore 5% di altri metalli come il rame. La componente metallica copre dunque circa un 80% del totale dei materiali utilizzati per fabbricare un trattore. Della parte restante oltre il 10% è coperto da materiali plastici (rivestimenti cabina, protezioni, coperchi, tappi) e circa un 5% da polimeri gommosi (tubi, anelli di tenuta, guarnizioni). L’emergenza riguarda, evidentemente, anche le altre tipologie di macchine, e le attrezzature in molti casi composte di soli materiali ferrosi. L’industria italiana della meccanica agricola – sottolinea FederUnacoma – sta vivendo una fase dinamica, dovuta alla crescita della domanda e alle forme d’incentivazione all’acquisto di mezzi di nuova generazione, ed è molto preoccupante che proprio in questo momento le case costruttrici vedano a rischio la propria capacità produttiva.