Filiere

Serve una proroga al periodo di taglio nei boschi

“Le imprese forestali che operano in contesti che sono prossimi allaconclusione dell’annata  silvicolturale hanno specifici impegni relativi alcompletamento delle operazioni previste dai piani di taglio, che sono messe aserio rischio da tempistiche ridotte o insufficienti; le imprese impegnate nellaproduzione di legna da ardere, ad esempio, se non completeranno in tempiidonei le attività forestali, rischiano di dover immettere il materiale sulmercato nella prossima stagione invernale. Le sospensioni di cui al DPCM 22 marzo 2020, inoltre, rischiano di porre forti limitazioni agli interventi diprevenzione degli incendi boschivi, di prevenzione del rischio idrogeologico edi messa in sicurezza del territorio, tutte operazioni strategiche per lasopravvivenza e la gestione dei territori e della montagna”. Lo sottolinea ilcoordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari e che hascritto in proposito al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai ministridelle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova, dello Sviluppoeconomico Stefano Patuanelli e della Salute Roberto Speranza.
“Problematiche simili si riscontrano per le imprese boschive che produconocippato di legno destinato alle reti di teleriscaldamento o di cogenerazione, che rischiano di perdere contratti di fornitura, e per le imprese forestaliimpegnate nell’approvvigionamento degli imballaggi in legno (pallet) per ilsettore agroalimentare ma anche per comparti, come ad esempio quellofarmaceutico”, fa notare il Coordinamento, evidenziando inoltre che“neiterritori colpiti dalla tempesta Vaia ci sono ancora grandi quantità di alberischiantati a terra ed è necessario proseguire i lavori di raccolta, così daterminarla nel più breve tempo possibile e limitare di conseguenza i dannidegli attacchi di parassiti”.

Per tutte queste ragioni, fermo restando la tassativa applicazione delprotocollo condiviso fra il Governo e le parti sociali per la regolamentazionedelle misure per il contrasto e il contenimento del COVID-19, o cosiddettoCoronavirus, negli ambienti di lavoro, riteniamo di fondamentale importanzainserire tra le attività consentite e descritte nell’allegato 1 del DPCM 22 marzo2020, come modificato dal DM 25 marzo 2020, quelle rientranti nel codiceATECO 02, ovvero silvicoltura e altre attività forestali, utilizzo di aree forestali, raccolta di prodotti selvatici non legnosi e servizi di supporto per lasilvicoltura”, conclude Agrinsieme.

Nel motivare la richiesta si sono addotte diverse esigenze del comparto forestale, tra cui l’urgenza da parte delle imprese di completare le operazioni forestali previste dai piani di taglio. Per quanto riguarda le imprese dedite alla produzione di legna da ardere e del cippato per teleriscaldamento o cogenerazione, si è evidenziata l’esigenza di rispettare i tempi di allestimento dei cantieri e delle lavorazioni post raccolta (quali stoccaggio e stagionatura del legno) per garantire la qualità degli assortimenti e la continuità delle forniture e, per le aziende forestali delle filiere degli imballaggi in legno (pallet) sia per il settore agroalimentare ma anche per settori fondamentali quali per esempio quello farmaceutico.
Inoltre in merito al provvedimento con cui la Regione Piemonte non autorizza per il momento lo slittamento dei termini del 15 aprile, per interventi in boschi fino a 600 metri, e del 30 aprile per analoghe operazioni in territori fino a 1.000 metri di altitudine interviene il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia: “capiamo e viviamo in prima linea lo stato di emergenza di questo periodo, tuttavia permettere alle aziende agricole del settore silvicolturale, ora ferme in quanto ritenute attività non essenziali, di avere tempo alla ripresa dei lavori per pulire i boschi e manutenere il territorio produrrebbe effetti positivi per tutta la filiera. La proroga dei periodi di taglio non è stata concessa da parte della Regione, ce ne rammarichiamo ma auspichiamo che possa rivedere questa scelta”.

Attualmente le aziende che rientrano nella classificazione Ateco 02, “silvicoltura ed utilizzo di aree forestali” (compresa la produzione di legna da ardere, ad esempio) non sono tra quelle consentite ad operare dalla disciplina emergenziale e dalle disposizioni di restrizione emanate dal Governo per contrastare il COVID-19. Ciò significa che le imprese che si occupano della pulizia e della gestione dei boschi in Piemonte sono attualmente ferme e impossibilitate, dunque, a finire i lavori entro i termini previsti dalla normativa regionale.

 

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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e AgciAgrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Ilcoordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore dellaproduzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelleimprese rappresentate.

 

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