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Rischio di riduzione del potenziale produttivo di cereali, semi oleosi e mangimi italiani con la riforma PAC 2023-2027

“Abbiamo fatto presente al Ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli ed agli Assessori delle Regioni e delle Province autonome che sono necessarie alcune mirate modifiche del Piano strategico della PAC 2023-2027 per scongiurare il rischio di una penalizzazione delle produzioni di materie prime agricole destinate all’alimentazione umana e zootecnica che sono di fondamentale importanza per il sistema agroalimentare nazionale”.

Questa dichiarazione è stata rilasciata da Assalzoo, A.I.R.E.S., A.M.I. Assalco, Assitol, Associazione Granaria Milano, Assosementi, Cap Ancona, Compag, Italmopa, Op Cereali, Origin Italia, Unicarve, che rappresentano gli operatori economici attivi nelle diverse fasi della filiera produttiva cerealicola.

Con una lettera indirizzata alle Istituzioni nazionali ed al MIPAAF come coordinatore del tavolo di partenariato, le organizzazioni di rappresentanza economica hanno inteso attirare l’attenzione sulla necessità di salvaguardare la produzione italiana di cereali, di semi oleosi, di colture proteiche e foraggere che è minacciata da alcune scelte politiche contenute nella prima versione del Piano strategico della PAC oggi in via di revisione, prima di essere trasmessa nuovamente a Bruxelles entro la fine del mese di settembre.

“È necessario coniugare l’esigenza di migliorare la sostenibilità dell’agricoltura, con l’imprescindibile obiettivo di assicurare un livello accettabile di produzione di materie prime di base. Questo non solo per mettere al sicuro alcune produzioni strategiche del made in Italy agroalimentare, come la pasta, i formaggi tipici, i prosciutti ed i derivati della carne di qualità, ma anche per salvaguardare la presenza degli agricoltori sul territorio”.

Le organizzazioni delle filiere della cereali e dei semi oleosi che hanno firmato l’istanza rivolta alle Istituzioni evidenziano come tra il 2010 ed il 2020 il numero delle aziende agricole italiane si è ridotto del 30% e da qualche anno si assiste ad una forte diminuzione del livello di autosufficienza per il mais e per il frumento.

 “Le nostre proposte riguardano tre capitoli del Piano strategico della PAC. Il primo è l’obbligo della rotazione biennale delle colture che andrebbe mitigato con il ricorso alla diversificazione come oggi previsto nel Greening e con l’autorizzazione all’utilizzo delle colture da sovescio. Il secondo elemento riguarda la revisione dell’eco-schema specifico per i seminativi, con la sostituzione dell’impegno che prevede il divieto assoluto all’utilizzo dei prodotti fitosanitari con il ricorso ad approcci alternativi come la difesa integrata rafforzata. Infine abbiamo chiesto una revisione mirata delle misure di sostegno accoppiato al reddito, prevedendo un intervento a favore del mais oltre a misure specifiche per i frumenti e per i semi oleosi diversi dalla soia.

Firmatari:

ASSALZOO Lea Pallaroni
A.I.R.E.S. Gianfranco Pizzolato
A.M.I. Cesare Soldi
ASSALCO Giorgio Massoni
ASSITOL Riccardo Cassetta
ASSOCIAZIONE GRANARIA MILANO Alessandro Alberti ASSOSEMENTI Eugenio Tassinari

CAP ANCONA Alessandro Alessandrini COMPAG Fabio Manara
ITALMOPA Piero Luigi Pianu
OP CEREALI Raimondo Ricci Bitti ORIGIN ITALIA Cesare Baldrighi UNICARVE Fabiano Barbisan

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