Politiche agricole

Riforma della politica agricola comune

Tra  Commissione, Consiglio e Parlamento europeo è stato raggiunto un accordo che proroga il regime dell’attuale Pac per un periodo di due anni, ossia fino al 31 dicembre 2022.

La presidenza croata ha informato i ministri dei progressi compiuti sugli atti legislativi relativi alla riforma della politica agricola comune (PAC). I lavori su tali fascicoli sono sintetizzati in una relazione sullo stato di avanzamento dei lavori in cui la presidenza individua i settori per i quali ritiene necessario proseguire i lavori.

Nell’ultima riunione del Consiglio agricolo Ue presieduta dalla Croazia  sono stati illustrai i progressi compiuti sulla riforma della PAC ritenuti notevoli. Ciò è tanto più vero date le circostanze estremamente difficili in cui la presidenza croata e gli Stati membri hanno dovuto adoperarsi per garantire che non venga sprecato tempo prezioso. La presidenza croata ha inoltre saputo reagire rapidamente alle sfide connesse alla Covid-19 e adottare misure per garantire la disponibilità di alimenti in tutta l’UE e fornire sostegno agli agricoltori, ai pescatori e ai produttori dell’acquacoltura maggiormente colpiti dalla crisi.

Il  ministro Bellanova chiede aiuti per l’olio e il rafforzamento del fondo di mutualizzazione, un ruolo centrale per le Regioni nella riforma della Politica agricola comune; Un ruolo più centrale nell’ambito del Piano strategico, soprattutto per lo sviluppo rurale; la necessità di una nuova Pac più ambiziosa in materia di ambiente e clima, per privilegiare i processi produttivi più orientati alla sostenibilità. “Nonostante gli sforzi compiuti – ha affermato infatti Bellanova – l’attuale formulazione del testo non consente di soddisfare appieno le giuste aspettative delle Regioni, che devono poter svolgere un ruolo più diretto nella gestione delle politiche di sviluppo menzionate”.

Quanto all’ architettura verde, Bellanova ha sottolineato: “Come ribadito più volte, la futura PAC dovrà contenere obiettivi ambiziosi in materia di ambiente e clima, per privilegiare i processi produttivi più orientati alla sostenibilità. Tuttavia il livello di ambizione ambientale deve necessariamente tener conto delle risorse a disposizione. I nostri agricoltori saranno in grado di seguire la strada che stiamo tentando di tracciare, solo se gli impegni da mettere in atto saranno adeguatamente compensati”.

“L’accordo, raggiunto oggi dai negoziatori del Parlamento europeo, con il sostegno della presidenza croata del Consiglio Ue, ci permette di dare certezze ai nostri agricoltori e alle nostre aree rurali”. Così Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo, commenta con soddisfazione un risultato che non era scontato, ma che il Parlamento ha sempre considerato non negoziabile.

“Per questo – sottolinea l’eurodeputato PD – tengo a ringraziare il team negoziale del Parlamento europeo, guidato dalla collega Elsi Katainen, e della presidenza croata per l’ottimo lavoro svolto, nonostante le pressioni e le minacce da parte dell’Esecutivo Ue di far saltare le trattative in caso di accordo superiore a un anno”.

Per il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti è un’intesa positiva “perché assicura un quadro di riferimento stabile per le scelte d’impresa. Mai come in questo momento, gli agricoltori hanno bisogno di chiarezza”.L’intesa sarà ora sottoposta al via libera definitivo da parte dell’Assemblea plenaria dell’Europarlamento e del Consiglio UE.

“E’ stato concordato che il nuovo sistema sarà operativo non prima del 1° gennaio 2023 – aggiunge Giansanti – E soprattutto viene garantita la base legale per l’erogazione dei pagamenti diretti agli agricoltori nel prossimo biennio”.

“Avremo anche il tempo per discutere sull’efficacia della proposta di riforma presentata dalla Commissione nel giugno 2018 rispetto alle prospettive nuove determinate dall’emergenza Coronavirus, a partire dalla salvaguardia della sovranità alimentare dell’Unione” – conclude il presidente di Confagricoltura.

 

 

 

 

Condividi