Mercati

Redditività degli allevatori italiani di suini

Dalle rilevazioni di CREFIS, Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole si rivela che nel mese di novembre la redditività degli allevatori italiani di suini è continuata ad aumentare ed ha toccato nuovi livelli record: il dato è, infatti, risultato essere il più alto da quando l’indice viene calcolato (luglio 2009) e le variazioni sono state del +2,9% su base congiunturale e del +27,9% in termini tendenziali. L’alto prezzo dei suini da macello pesanti e la contemporanea diminuzione delle quotazioni del mais hanno favorito la crescita di reddittività degli allevatori, consentendo inoltre di bilanciare il rincaro avvenuto per la soia.
Al contrario di quanto avvenuto nel mese precedente, in novembre la reddittività dei macellatori italiani si è ridotta notevolmente (-5,2% in termini congiunturali), toccando così il dato più basso da quando l’indice è stato ricalcolato (gennaio 2017). Tale situazione è frutto del già citato aumento di prezzo dei suini da macello e della forte diminuzione delle quotazioni dei lombi. L’attuale livello è stato, inoltre, inferiore rispetto a quello di novembre 2018 del 13,2%.
Nell’ultimo mese, in termini congiunturali, la reddittività dei produttori di prosciutti DOP è ulteriormente cresciuta rispetto al mese precedente toccando i valori più elevati da quando l’indice è stato ricalcolato (febbraio 2019) per entrambe le tipologie di peso. Tale andamento è derivato dal calo di prezzo della coscia fresca avvenuto 12 mesi fa e dalla sostanziale stabilità delle quotazioni del prosciutto stagionato nell’ultimo mese. Le variazioni congiunturali sono state del +6,4% per la coscia leggera e del +7,2% per quella pesante.
Situazione diversificata, invece, per i prosciutti non tipici, con il prodotto leggero che ha visto ridursi la propria reddittività del 3,7%, mentre per il prodotto pesante la variazione congiunturale è stata positiva e pari al +0,5%.
Le variazioni tendenziali sono risultate positive per le produzioni Dop (+14,4% e +10,3%, rispettivamente per leggero e pesante), mentre per i prosciutti Non Dop si è registrata una variazione tendenziale negativa per i leggeri (-8,6%) e positiva per i pesanti (+10,9%).
In novembre, il differenziale di reddittività tra le produzioni Dop e quelle non tipiche, pur riducendosi, è stato ampiamente a favore di quest’ultime per entrambe le tipologie di peso. Nello specifico, per chi produce prosciutti pesanti la differenza di reddittività tra Dop e non è stata del -2,6%, mentre per i leggeri è risultata essere del meno 12,7%.  
A livello di prezzi, a novembre le quotazioni degli animali da macello hanno toccato il loro massimo storico, così come sono aumentate le quotazioni degli animali da allevamento. In rialzo anche i prezzi delle cosce fresche, mentre le quotazioni dei prosciutti di Parma sono rimaste stabili.
 Nel periodo gennaio – agosto 2019 il commercio estero dell’Italia di suini, carni suine e salumi ha complessivamente realizzato un saldo finale negativo e pari a meno 372,4 milioni di euro, dato in peggioramento di 76,6 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale risultato è stato determinato da valori esportati in lieve aumento, rispetto al 2018, e ad un ben superiore incremento dell’import nazionale del comparto.
Continua a crescere anche la reddittività degli allevatori USA (+9,3% rispetto al mese precedente), grazie al buon aumento di prezzo avvenuto per i suini da macello e alla diminuzione delle principali materi prime utilizzate per la loro alimentazione (mais e soia). Tale crescita ha portato ad una variazione tendenziale anche ‘essa positiva e pari al +11,2%.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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