Politiche agricole

Raggiunto in Europa l’accordo sugli imballaggi 

Sul Regolamento imballaggi c’è l’accordo. I ventisette ambasciatori degli Stati membri dell’Unione europea hanno confermato l’esito positivo del negoziato tra Consiglio e Parlamento europeo sulla revisione della direttiva sul packaging e il riuso del packaging sulla base del testo del trilogo di inizio marzo. Lo ha annunciato la presidenza belga di turno alla guida dell’Ue. Si tratta dell’ultimo passo per l’adozione del provvedimento dopo i negoziati con il Parlamento Europeo e sarà ora formalizzata. Da quanto filtra da fonti diplomatiche sull’approvazione dell’accordo, Malta e Austria hanno posto riserva di scrutinio.

L’obiettivo del Regolamento è contrastare l’aumento dei rifiuti di imballaggio prodotti nell’UE, armonizzando allo stesso tempo il mercato interno degli imballaggi, promuovendo l’economia circolare.

L’accordo provvisorio raggiunto nel negoziato inter-istituzionale tra Consiglio e Parlamento europeo sul regolamento imballaggi è sicuramente il risultato di un lavoro importante portato avanti come Sistema Italia. In ambito agricolo sono stati migliorati molti aspetti della norma ed è stato confermato il principio di reciprocità per gli imballaggi in plastica immessi nel mercato Ue. Permangono, però, delle criticità per il settore ortofrutticolo. E’ confermato, infatti, il divieto di confezionamento in plastica per frutta e verdura allo stato fresco sotto 1.5kg. Per Cia la posizione migliore per il comparto era quella già votata dall’Europarlamento, che si era espressa contro questo divieto. Questo accordo rischia, invece, di tradursi in un proliferare di disposizioni nazionali eterogenee e nello sgretolamento del mercato unico, con aumenti di costi per le imprese, soprattutto quelle orientate all’export. Cia ricorda l’importanza del confezionamento per gli ortofrutticoli ai fini della sicurezza alimentare, della qualità organolettica dei prodotti e dell’allungamento della conservazione, oltre al contrasto allo spreco alimentare, obiettivo che la filiera da tempo persegue.

L’applicazione del principio di reciprocità nella direttiva imballaggi è una vittoria della filiera agroalimentare italiana e del gioco di squadra messo in campo, oltre che un segnale importante per estendere a tutti livelli il concetto che tutte le merci che entrano nella Ue devono rispettare le stesse regole a cui sono sottoposti i produttori europei. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione del voto del Consiglio che ha superato le riserve espresse dalla Commissione. Un ringraziamento va al Governo, al Ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, ai relatori del Parlamento europeo Salvatore De Meo, Massimiliano Salini e Patrizia Toia e a tutti gli europarlamentari italiani che hanno contribuito al risultato.

L’accordo raggiunto all’unanimità tra gli Stati membri salvaguarda – spiega Coldiretti – il principio di reciprocità per gli imballaggi in plastica immessi nel mercato Ue, attraverso norme di equivalenza per la plastica riciclata.

L’intesa raggiunta, pur non contenendo tutti gli aspetti positivi rispetto alla posizione del Parlamento europeo, rappresenta un importante passo in avanti sulla proposta iniziale della Commissione che avrebbe avuto un effetto devastante sulle imprese agroalimentari italiane. Grazie al lavoro di Coldiretti e Filiera Italia sono stati evitati incomprensibili ed impraticabili decisioni come l’obbligo di riuso delle bottiglie di vino, spiriti e latte o come il divieto dei vasi per le piante dei nostri florovivaisti.

In futuro bisognerà reintervenire per risolvere alcune criticità che persistono per il settore dell’ortofrutta in quanto mantenere in capo agli Stati membri la possibilità di concedere deroghe può frammentare il mercato europeo rendendolo complesso per chi esporta.

Coldiretti e Filiera Italia hanno anche lavorato per favorire l’utilizzo di bioplastiche totalmente biodegradabili e compostabili, che rappresentano un vero strumento di transizione ecologica di orgoglio italiano.

Prendiamo atto della posizione espressa oggi dal Coreper sull’accordo provvisorio che era stato raggiunto nei giorni scorsi sul Regolamento imballaggi e che contiene importanti miglioramenti rispetto alla proposta originaria della Commissione, grazie al lavoro degli europarlamentari e del governo, in linea con quanto evidenziato da Confagricoltura. 

Confermiamo tuttavia le criticità per il comparto ortofrutticolo, in particolare per la quarta gamma, relativamente all’utilizzo di imballaggi monouso per frutta e verdura fresca sotto 1,5 kg.

Le norme per la definizione delle regole nazionali dovranno essere definite entro due anni dall’entrata in vigore del provvedimento: in questo modo – evidenzia Confagricoltura – si creano le condizioni di ulteriori incertezze per le imprese agricole che dovranno adeguarsi. 

La Confederazione ribadisce che la posizione migliore per il settore era quella già votata dall’Europarlamento, che si era espresso contro il divieto di utilizzo di imballaggi monouso per frutta e verdura fresca sotto 1,5 Kg, confermando l’esclusione del vino e degli spumanti, del latte e dei vasi dai target di riuso imposti nella proposta originale della Commissione europea, e con il riconoscimento della reciprocità delle regole nei confronti dei Paesi terzi. 

Per quanto riguarda i vasi per il florovivaismo il testo riflette quanto proposto da Assofloro e Coldiretti come soluzione alternativa al testo adottato in plenaria dal Parlamento europeo: i vasi che vengono utilizzati dalla aziende florovivaistiche per la coltivazione di piante e fiori, compresi i contenitori per il trapianto direttamente riempibili, utilizzati nelle diverse fasi della produzione o destinati ad essere venduti con la pianta, non sono considerati imballaggi ma bensì beni strumentali alla coltivazione.

Ancora una volta il risultato, importantissimo, a favore delle aziende agricole e florovivaistiche italiane, è stato ottenuto grazie ad un intenso lavoro di squadra con gli europarlamentari e il Governo italiano, con gli Uffici Coldiretti di Bruxelles, l’area Ambiente di Coldiretti nelle persone del Prof. Stefano Masini e dell’Avv. Cinzia Coduti che ha fornito il supporto tecnico-giuridico-legislativo e il sistema imprenditoriale coordinato da Assofloro e dalla Consulta Nazionale Florovivaismo Coldiretti.

Quanto ottenuto non era per nulla scontato perché nelle ultime settimane la Commissione è stata oggetto di forti pressioni in nome di interessi economici privati e giustificati dai contributi al riciclo delle plastiche in altri paesi, in particolare la Germania, che avrebbero voluto i vasi come imballaggio, causando un danno grave alle aziende florovivaistiche italiane, in modo particolare a quelle del comparto floricolo, già messe a dura prova dall’aumento dei costi di produzione.

La reazione è stata immediata: per la prima volta nella storia della floricoltura del nostro Paese, le aziende italiane, coordinate da Assofloro e dalla Consulta Nazionale Florovivaismo Coldiretti, si sono attivate minacciando il boicottaggio commerciale nei confronti dei distributori italiani del principale produttore di vasi per piante in Europa che, per dinamiche legate ai  contributi al riciclo delle plastiche in altri paesi, in particolare la Germania, aveva avviato una azione di lobby sulla Commissione europea per fare si che tutti i vasi fossero dichiarati, a prescindere dal loro uso nel ciclo produttivo, imballaggi. Questo avrebbe pesato ingiustamente sugli agricoltori florovivaisti italiani.

Davanti a questo rischio è stata fatta un’azione rapida di coordinamento, riunendo 7 aziende italiane che acquistano circa 2,8 milioni di vasi dall’azienda tedesca (degli 8 milioni totali che vengono consumati in Italia ogni anno), a cui a seguire si sono unite tante altre, facendo valere il peso dei numeri e la forza dell’essere uniti e minacciando azioni di boicottaggio commerciale. Queta azione ha costretto l’azienda tedesca a negoziare con Assofloro e Coldiretti una rettifica ufficiale della richiesta fatta alla Commissione europea e ad aprire un dialogo per possibili azioni future in comune.

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