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Produzione del Moscato d’Asti Docg

La vendemmia delle uve moscato inizierà tra pochi giorni nelle nelle 4000 aziende che coltivano 9700 ettari di vigneto in 52 comuni dell’area di produzione del Moscato d’Asti Docg e dell’Asti.

La Regione Piemonte ha determinato le rese a ettaro delle uve del vino Moscato d’Asti Docg per la vendemmia 2019. Si potranno produrre 90 quintali di uva per ettaro, equivalenti a 67,50 ettolitri di vino, oltre a una riserva vendemmiale di 10 quintali di uva per ettaro equivalente a 7,5 ettolitri di vino. Per quanto riguarda l’Asti spumante docg metodo classico la resa sarà di 80 quintali per ettaro, equivalenti a 48 ettolitri di vino. Per il Moscato d’Asti docg vendemmia tardiva la resa è stata fissata in 60 quintali di uva per ettaro equivalenti a 30 ettolitri di vino. Per quanto riguarda le il Moscato d’Asti Canelli e il Moscato d’Asti Strevi la resa sarà di 90 quintali di uva per ettaro (pari a 67,5 ettolitri di vino), oltre a una riserva vendemmiale di 5 quintali di uva per ettaro, equivalenti a 3,75 ettolitri di vino. Per quanto riguarda invece il Moscato d’Asti Santa Vittoria la resa sarà di 90 quintali di uva per ettaro, equivalenti a 64,80 ettolitri di vino. La resa per ettaro del Piemonte Moscato doc è stata fissata in 105 quintali di uva, equivalenti a 78,75 ettolitri di vino di vino.

In merito alla definizione delle rese dell’Asti e del Moscato d’Asti docg per la prossima vendemmia Confagricoltura Piemonte ritiene che sia indispensabile, con il coordinamento della Regione,  incentivare la  collaborazione tra tutti i soggetti della filiera. “Chiediamo all’assessore Protopapa di impegnarsi attivamente per favorire un dialogo franco e costruttivo tra la parte agricola e quella industriale. Il confronto – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia – dovrà svilupparsi, con l’intervento della Regione, subito dopo la vendemmia perché è necessario, nell’interesse di tutto il comparto, affrontare insieme, per tempo e non in prossimità della raccolta, i temi della gestione del potenziale viticolo, della valorizzazione del prodotto e della promozione. Inoltre – aggiunge il presidente di Confagricoltura Piemonte –  al fine di poter impostare un’analisi approfondita delle prospettive dell’Asti e del Moscato d’Asti invitiamo la Regione ad attivarsi per il reperimento dei dati di produzione, imbottigliamento e vendita, per disporre di un inventario puntuale e autorevole, attingendo, in prima istanza, alle fonti di Valoritalia e Consorzio dell’Asti”.

 

 

 

 

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