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Produttrici alimentari siriane  a lezione da agricoltori italiani

Slow Food e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) hanno organizzato, per un gruppo di agricoltrici siriane di piccola scala, un viaggio di studio nell’Italia nord-occidentale. Le due organizzazioni hanno unito le forze per sviluppare le competenze delle piccole produttrici alimentari siriane, con l’obiettivo di aiutare le comunità colpite dalla crisi a ripristinare o a rafforzare i mezzi di sussistenza e di rilanciare il settore agricolo del paese.
Otto anni di crisi hanno devastato l’agricoltura siriana, creando instabilità nella forza lavoro. In molti casi le donne sono diventate la sola fonte di reddito e si sono dedicate all’agricoltura, spesso unica risorsa per guadagnarsi da vivere e mantenere le famiglie. Prima del conflitto, l’agricoltura è sempre stata dominio maschile e oggi le donne si ritrovano costrette ad affrontare molte sfide.

Sette donne siriane visiteranno comunità agricole in Piemonte e Liguria che producono e promuovono specialità locali, biologiche e artigianali, note per l’alta qualità nel rispetto delle tradizioni. Verranno illustrati loro tutti gli aspetti della produzione, della commercializzazione e della catena del valore di vari alimenti – tra cui prodotti lattiero-caseari, miele, olio, cereali, pane e verdura – e al loro rientro in patria potranno trasmettere le conoscenze acquisite ad altre agricoltrici delle loro comunità. Saranno inoltre inserite nel progetto di rete globale per agricoltori locali concepito da Slow Food, affinché possano continuare ad imparare e condividere conoscenze ed esperienze.

 Le donne siriane provengono dai governatorati di Homs, Hama, Lattakia, Tartous, Aleppo, Sweida e Al Qunatra, e ognuna di esse si occupa di un particolare tipo di prodotto locale – uno per villaggio – dai fichi secchi al miele. Possiedono piccoli appezzamenti di terreno (meno di mezzo ettaro) in cui coltivano cibo per nutrire le loro famiglie e/o si occupano della preparazione di marmellate, sottaceti, concentrato di pomodoro, formaggio e di altri prodotti alimentari per il sostentamento delle loro famiglie. 
I Presìdi Slow Food aiutano agricoltori e produttori artigianali di tutto il mondo a tutelare il loro patrimonio alimentare e agricolo. Le donne siriane incontreranno agricoltori appartenenti a sei Presìdi dedicati alla produzione del burro dell’alta valle dell’Elvo, di olio extra vergine d’oliva, di miele di alta montagna, del formaggio Robiola di Roccaverano, dell’agnello Sambucano e dell’aglio di Vessalico.

“Per noi è un onore accompagnare le agricoltrici siriane a visitare i nostri produttori e i nostri Presìdi”, ha detto Nazarena Lanza, Coordinatrice Slow Food per i paesi del Nord Africa e Medio Oriente.
“Ci auguriamo che questo viaggio di studio consentirà alle donne siriane di acquisire conoscenze tecniche e capacità imprenditoriali, con le quali potranno gradualmente convertire i loro prodotti fatti in casa in artigianali, in modo da poterli vendere anche a mercati più ampi”, ha affermato Patrizia Epifania, Funzionario del Programma della FAO in Siria, che accompagna le donne siriane nel corso di questa esperienza.

 

 

 

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