Zootecnia

Indici Crefis di redditività dei suini

 

Nell’ultimo mese, il nuovo calo dei prezzi dei suini da macello e l’alto livello delle quotazioni delle materie prime utilizzate per la loro alimenta- zione hanno portato ad una diminuzione della redditività degli allevatori di suini italiani, scesa del -5,4% ri- spetto al mese precedente. Negativo anche il confronto tendenziale pari al -29,8%.

In ottobre, la redditività degli allevatori italiani di suini è continuata a diminuire, scendendo del -5,4% su base congiunturale. Tale andamento è dovuto all’ulteriore calo di prezzo avvenuto per i suini da macello pesanti e al costo delle materie prime che continua, invece, a rimanere elevato. Negativa anche la variazione tendenziale pari al -29,8%.

Al contrario, in ottobre la redditività dei macellatori italiani è continuata a crescere, facendo segnare un +1,9% rispetto al mese precedente. Positiva anche la variazione rispetto a ottobre 2020: +5,4%.

Nell’ultimo mese, il calo dei prezzi dei suini da macello ed il contemporaneo aumento delle quotazioni delle cosce fresche pesanti per DOP hanno portato ad un aumento della redditività della macellazione, pari al +1,9% rispetto al mese precedente. Tale valore risulta maggiore anche di quello fatto registrare nello stesso periodo del 2020: +5,4%.

Nell’ultimo mese la redditività degli stagionatori di prosciutti DOP e quella degli stagionatori di prosciutti destinati al circuito non tutelato è continuata a diminuire su base congiunturale. Tale andamento è dovuto al rialzo dei prezzi delle cosce fresche avvenuto ad inizio stagionatura, che non ha consentito di sfruttare l’aumento, seppur più contenuto, delle quotazioni dei prosciutti stagionati che, nel caso delle produzioni DOP, hanno toccato i valori più alti da febbraio 2019 (8,925 euro/kg).

Per gli stagionatori di prosciutti DOP le variazioni congiunturali sono state del -0,6% per i prosciutti leggeri e del -1,9% per quelli pesanti. Restano comunque positive le variazioni tendenziali: +42,4% e +25,8% rispettivamente per le due tipologie di peso.

In calo anche la reddittività degli stagionatori di prosciutti destinati a produzioni non tipiche, con variazioni congiunturali del -1,5% per i prosciutti leggeri e del -1,6% per quelli pesanti. Anche in questo caso il confronto tendenziale re- sta positivo: +0,6% e +4,4% rispettiva- mente per le due tipologie di peso.

Il differenziale di redditività tra le produzioni DOP e quelle non tipiche è rimasto a favore delle DOP: +37,4% per i prosciutti leggeri e +22,7% per i pesanti.

Negli USA, nonostante negli ultimi mesi si sia registrato un rallentamento dei prezzi delle materie prime utilizzate per l’alimentazione suina, l’ulteriore crollo delle quotazioni dei suini da macello statunitensi (-18,1%) ha portato ad una ulteriore diminuzione della redditività degli allevatori statunitensi, scesa del -15,3% rispetto a settembre. Negativo anche il confronto tendenziale pari al -28,0%.
In settembre (ultimo mese disponibile) la redditività degli allevatori europei è diminuita del -4,8% rispetto al mese precedente e del -37,4% se confrontato con lo stesso periodo dello scorso anno. Co- me già evidenziato per il mercato italiano, anche per gli allevatori europei pesa soprattutto il prezzo dei suini che, in settembre, è sceso del -5,8%. Dal mese di gennaio 2021 l’indice Crefis di redditività degli allevatori europei è stato ricalcolato utilizzando i prezzi del mais forniti dalle dashboard mensili della Commissione, dato che la precedente fonte non risulta aggiornata.

 

 

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