Economia

La soia in difficoltà a causa del coronavirus

 

L’epidemia del Coronavirus ha effetti indiretti anche sul mercato della soia; le quotazioni sono diminuite al Chicago Board of Trade, centro del commercio mondiale delle materie prime agricole.

Le analisi indicano che il prezzo della soia sul mercato Futures è sceso drasticamente rispetto ad inizio anno e ciò rischia di avere un effetto catena sull’intero mercato dei beni agro-alimentari vista la grande diffusione della soia nelle filiere, soprattutto dell’alimentazione zootecnica, di gran parte del mondo ; il problema nasce dalla maggiore offerta di soia che rimane invenduta a causa della diminuzione di richiesta da parte del mercato cinese, scosso dall’epidemia del virus.

Non è la prima volta che il mercato cinese influenza il mercato globale, basta pensare alla guerra dei dazi tra Usa e Cina. La soia  è una delle materie prime più importanti al mondo, largamente utilizzata per l’alimentazione zootecnica. Stati Uniti, Brasile e Argentina sono i più grandi produttori mondiali, insieme fanno l’80% del raccolto globale. La Cina è diventata la più grande consumatrice/importatrice di soia al mondo, per utilizzarla come base dell’alimentazione del bestiame in forte espansione con i consumi di carne.

Le difficoltà del mercato della soia rischiano di ripercuotersi fortemente anche sul mercato agricolo italiano, primo nella comunità europea per produzione di soia con oltre 1 milione di tonnellate prodotte nell’annata 2019 nei 273.000 ettari coltivati, tutti rigorosamente OGM free.  

In casa RV VENTUROLI, una delle aziende sementiere italiane leader nella soia, non si perde l’ottimismo.  “Le nostre soie sono caratterizzate non solo da un alto potenziale produttivo ma anche dalla più varia destinazione di utilizzo. La varietà Avatar ha ottenuto risultati incredibili nel 2019, gli agricoltori che hanno scelto questa varietà sono rimasti più che soddisfatti della quantità e qualità del seme prodotto, che ricordiamo essere BFA , a bassi fattori antinutrizionali”, spiega il direttore commerciale di RV VENTUROLI Giovanni Toffano. “Ottime produzioni anche per la varietà ad ilo bianco ed alto contenuto proteico Sandokan, adatta anche per le filiere legate all’alimentazione umana”. Prosegue Gabriele Gasbarrini, membro del team Ricerca & Sviluppo: “ Anche la varietà Namaste ha ottenuto risultati entusiasmanti, anch’essa è una soia BFA come Avatar , anche se rispetto a quest’ultima ha un ciclo più corto. Le soie a bassi fattori antinutrizionali sono raccomandate per l’alimentazione zootecnica, particolarmente per gli animali che attraversano il periodo dello svezzamento; sono molto apprezzate anche nella filiera del latte perché limitano i problemi legati alla digeribilità degli alimenti nel rumine”.

Vittorio Venturoli,  AD dell’azienda di Pianoro (BO), conclude:  “Credo che per un’azienda sementiera non ci sia niente di più soddisfacente ed importante dell’approvazione da parte dei clienti-agricoltori. La nostra soia rappresenta uno di quei prodotti per cui i clienti ci ringraziano. Piuttosto ricordo l’importanza dell’utilizzo di seme certificato come il nostro perché l’uso di  sementi non certificate può causare perdite significative nella produzione di soia e creare i presupposti per aumentare nel terreno il potenziale infettivo di patogeni dannose per le successive produzioni. Come RV VENTUROLI siamo sempre attenti e aperti alle innovazioni, pe questo cerchiamo costantemente le migliori varietà da proporre ai nostri clienti. Le sementi certificate chiudono il ciclo della tracciabilità delle produzioni made in Italy, a tutela degli operatori e dei consumatori”.

 

  • RV-Venturoli Scheda/Info

 

RV-Venturoli è una società sementiera bolognese leader di mercato nei frumenti ibridi, nella soia e nei cereali come sorgo, frumenti e mais. Una azienda di successo su basi famigliari fin dal 1932 quando Luigi Venturoli decise di iniziare la produzione e commercializzazione di sementi di cereali. L’azienda fin dall’inizio si impegnò per elevare la qualità dei prodotti ai massimi livelli, tanto che nella tenuta di San Rossore, di proprietà del Re d’Italia, veniva coltivato il frumento Venturoli. Oltre 40 anni fa l’azienda iniziò una storica collaborazione con la ditta francese Semences de Provence lanciando in Italia la coltura del sorgo da granella di  cui tuttora è leader di mercato. Nel 2006  Rv-Venturoli  fu protagonista di una rivoluzione nel mondo sementiero italiano col lancio – in collaborazione col gruppo tedesco Saaten Union – dei frumenti teneri ibridi , una grande innovazione tecnologica che garantisce più produttività, più sanità, più stabilità produttiva e più rusticità alle piante. Oggi circa 1500 imprese agricole del Nord, Centro e Sud Italia seminano con successo i frumenti ibridi Venturoli su una superficie complessiva di oltre 10.000 ettari in continua ascesa. La società – sede a Pianoro alle porte di Bologna- è diretta da Vittorio Venturoli e dalla moglie Reinhild End.

 

 

 

 

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