Zootecnia

La Podolica protagonista a Potenza

A Laurenzana, in provincia di Potenza, nella mattinata di martedì 28 luglio 2020, organizzata da Anabic (Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani da Carne) in collaborazione con l’Associazione Regionale Allevatori della Basilicata, si è tenuta con grande successo di partecipazione degli allevatori – osservando tutte le prescrizioni delle autorità sanitarie e di pubblica sicurezza stabilite dalle normative in essere – e con ottimi prezzi spuntati dai capi venduti un’Asta di torelli della razza bovina Podolica che, al di là degli aspetti tecnici e commerciali di promozione, ha avuto il significato di una vera e propria “ripartenza”, essendo il primo evento zootecnico effettuato in questa seconda parte dell’anno con la presenza del pubblico.

Oltre duecento allevatori, infatti, provenienti sia dalle province della Basilicata che dalle vicine Calabria e Puglia, hanno assistito ordinatamente sulle tribune ed attorno al ring del Centro Selezione torelli di Laurenzana (Potenza) alla tradizionale asta, momento tecnico di rilievo economico che da sempre attira numerosi interessati. L’Asta ha visto la presenza di venticinque tra i migliori torelli scelti tra i 45 ospitati nel Centro di Selezione di Laurenzana: i capi battuti sono stati venduti con prezzi di rilievo, nonostante la crisi che sta colpendo l’economia, non solo zootecnica.

L’evento si è aperto con i saluti delle autorità intervenute e degli organizzatori, primi tra tutti i presidenti di Anabic, Luca Panichi, e di Ara Basilicata, Palmino Ferramosca. I lavori, coordinati dal direttore dell’Ara Basilicata Giuseppe Brillante, si sono svolti con regolarità e puntualità grazie all’impegno del personale e dei tecnici delle Associazioni organizzatrici, che hanno ricevuto il plauso per l’impegno profuso in questo difficile momento, come sottolineato anche da Stefano Pignani, direttore Anabic.

Dopo l’apertura del vicesindaco di Laurenzana, Salvatore Urga, il dirigente del Dipartimento Politiche Agricole Donato Del Corso ha portato il saluto dell’assessore all’Agricoltura della Regione Basilicata, Francesco Fanelli. La Regione Basilicata, a testimonianza dell’attenzione al settore, è stata rappresentata anche dall’assessore alla Sanità, Rocco Leone, che ha ribadito l’impegno dell’Amministrazione a favore della zootecnia, privilegiando il lavoro di risanamento degli allevamenti da alcune patologie come la brucellosi ma, al tempo stesso, salvaguardando il lavoro degli allevatori.

Impegno che è stato sottolineato a vario titolo dai due presidenti delle associazioni organizzatrici, Anabic e Ara Basilicata. Luca Panichi ha ricordato che proprio durante questi mesi di “serrata” in tutto il Paese la zootecnia ha dimostrato di svolgere un ruolo fondamentale, garantendo e fornendo cibo sano e sicuro alla cittadinanza. “Voi allevatori della Podolica, della Basilicata e delle altre regioni vicine, siete portati spesso ad esempio – ha detto – anche in altre zone d’Italia, come simbolo di resilienza ed attaccamento alla professione”. Da parte sua, Palmino Ferramosca ha affermato: “Oggi è un giorno importante per i nostri allevatori, che ci soddisfa e ci riscatta dopo mesi duri di incertezze e timori. Ma ora, con iniziative come queste, che sono un vero simbolo di ripartenza, vengono fuori i nostri valori, sia tecnici che professionali”.

Ai lavori ha portato un contributo anche il direttore generale dell’Associazione Italiana Allevatori, Roberto Maddé: “Questa è la prima manifestazione zootecnica con animali e pubblico in presenza dopo il periodo di emergenza da Coronavirus .Gli allevatori locali vanno lodati per questo, per forza di volontà e coraggio, ma al tempo stesso si deve invitare a non abbassare la guardia. Purtroppo anche il Sistema Allevatori, pur se in zone d’Italia distanti da queste, ha pagato il suo tributo pesante, sia in termini di vite umane, di salute delle famiglie e delle comunità, sia in termini economici. C’è bisogno di ripartenza, è vero, ma anche di non vanificare gli sforzi fatti. L’allevamento della Podolica è da tenere nella giusta considerazione, poiché è un simbolo di quel modo di fare zootecnia sostenibile e rispettosa del benessere degli animali e della cura dell’ambiente che ben si inquadra negli obiettivi generali indicati nelle strategie nazionali e comunitarie del New Green Deal “.

 

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