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La commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha approvato il mandato negoziale della riforma delle indicazioni geografiche dell’Ue

Con 46 voti favorevoli, 0 contrari e 0 astenuti, i deputati della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo hanno adottato la relazione presentata dal relatore dell’iniziativa, l’europarlamentare italiano Paolo De Castro, sulla riforma delle norme dell’UE per la registrazione e la protezione delle indicazioni geografiche (IG) per vino, bevande spiritose e prodotti agricoli.

Con il voto della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo sulla proposta di regolamento delle Indicazioni geografiche sono state accolte molte istanze presentate da Confagricoltura che mirano a rafforzare la protezione delle Dop e Igp, a snellire le procedure di approvazione e di modifica dei disciplinari, prevedere un ruolo per i produttori agricoli nei consorzi, aumentare la trasparenza verso i consumatori e tutelare il settore vitivinicolo.

E’ un provvedimento importante, evidenzia Confagricoltura, ricordando che l’Italia è il primo Paese europeo per numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine, con un valore di circa 20 miliardi di euro.

La proposta di regolamento va a normare le Associazioni di produttori e le Associazioni di produttori riconosciute.

Confagricoltura giudica molto positive le misure introdotte per semplificare le procedure di gestione delle IG, con tempistiche per la registrazione e la modifica dei disciplinari più snelle rispetto alle attuali, che oggi richiedono oltre i 12 mesi.

Bene anche il mantenimento del ruolo dell’EUIPO, agenzia che gestisce i marchi Ue a cui sono attribuiti solo compiti amministrativi nella gestione delle richieste.

Positivi, inoltre, il carattere volontario degli impegni di sostenibilità, che possono essere inclusi nel disciplinare di produzione o in un documento a parte, e la maggiore protezione su internet, per esempio sui siti di e-commerce.

In ambito vitivinicolo, il risultato di oggi va incontro alle richieste di Confagricoltura: sono infatti stati lasciati nella regolamentazione di base elementi importanti di tutela delle IG. Le norme che regolano la protezione, l’omonimia, la relazione con i marchi e gli impegni di sostenibilità restano dunque specifiche per il vino, contrariamente a quanto inizialmente proposto dalla Commissione.

La Confederazione ringrazia infine gli europarlamentari per il lavoro svolto, auspicando che l’assemblea plenaria e il Consiglio possano sostenere le posizioni della ComAgri.

ISIT (Istituto Salumi Italiani Tutelati) ed ASSICA (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi) accolgono con estrema soddisfazione il risultato del voto della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo sul Regolamento Indicazioni geografiche dell’Unione europea di vini, bevande spiritose e prodotti agricoli e regimi di qualità dei prodotti agricoli. Siamo profondamente convinti che senza il supporto dell’On.le Paolo De Castro non sarebbe stato possibile approvare un pacchetto di 46 proposte di emendamento di compromesso, che copriva circa il 90% delle oltre 1.000 modifiche presentate.

Si tratta di un risultato fondamentale, per nulla scontato, che ha visto ISIT ed ASSICA sempre in prima linea con propri contributi anche tecnici in ogni occasione. Il nostro ringraziamento va in modo particolare all’On.le Paolo De Castro che ha ottenuto un numero significativo di modifiche al testo, che migliorano considerevolmente la proposta della Commissione europea.

“Il testo adottato – commenta Lorenzo Beretta, Presidente di ISIT – rilancia la visione politica delle IG come uno dei pilastri di sviluppo agroalimentare dell’Unione Europea e continua a far evolvere un sistema senza eguali nel mondo, che già funziona in modo efficace. Considerando che i Consorzi rappresentano il motore di sviluppo delle IG, è molto positiva la proposta che essi abbiano maggiori e migliori responsabilità, tra cui la lotta alle pratiche svalorizzanti, poteri erga-omnes e che, per quanto riguarda i criteri di riconoscimento, siano stati salvaguardati gli schemi nazionali, come quello italiano, che già funzionano. Inoltre, siamo particolarmente soddisfatti della possibile deroga nazionale all’origine degli alimenti per animali che rappresentava una delle priorità per la filiera zootecnica. Bene anche la protezione quando le IG vengono utilizzate come ingredienti. Infine, ottima la semplificazione delle procedure ed il passo concreto verso la transizione verde delle filiere IG attraverso la redazione di un rapporto di sostenibilità (non solo ambientale). Il testo approvato, infine, conferma il ruolo centrale della Commissione Europea in materia di IG, mantenendo l’EUIPO confinato ad un ruolo consultivo su questioni tecniche”.

“Speriamo ora – conclude Ruggero Lenti, Presidente di ASSICA – di poter contare ancora sull’aiuto dell’On.le De Castro e del Governo italiano che in Consiglio sta facendo un ottimo ed encomiabile lavoro tecnico-politico, per affrontare la sfida decisiva che si aprirà appena inizieranno i triloghi interistituzionali per arrivare ad un testo condiviso e definitivo. L’obiettivo è giungere entro l’autunno all’approvazione finale e l’Italia dovrà continuare a giocare un ruolo determinante per difendere lo strumento oggi tra i più importanti per tutelare e promuovere la qualità agroalimentare italiana e su questo il Governo potrà contare sul supporto attivo e convinto della nostra Associazione e di tutti i Consorzi aderenti ad ISIT.” 

Unione italiana vini (Uiv), esprime piena soddisfazione per l’esito del voto a Strasburgo in Commissione Agricoltura dell’Europarlamento, relativo alla Riforma delle indicazioni geografiche. I 46 emendamenti approvati – sottolinea Uiv – sono infatti ampiamente condivisi con la posizione dell’associazione che rappresenta l’85% dell’export italiano di vino.

Tra i punti cardine contenuti nella storica riforma portata avanti dal relatore Paolo de Castro e appoggiata anche dagli altri eurodeputati italiani, si distinguono la presenza del vino all’interno della riforma, la definizione di vini Igp, la protezione dei nomi geografici contro possibili evocazioni (come, per esempio, la questione del Prosek) e le nuove disposizioni volontarie sulla sostenibilità del vino. Tutti gli emendamenti, fortemente richiesti e condivisi da Uiv, hanno riscontrato oggi in ComAgri esito positivo, e questo è motivo di plauso nei confronti di un’istituzione europea che ha ben recepito l’importanza del nuovo regolamento Ue sui prodotti Dop e Igp. Il pericolo di tenere disancorato il vino dal sistema di protezione dei prodotti di qualità è stato scongiurato – ha aggiunto Uiv –, e questa è la vittoria più importante ma non l’unica: la Riforma permetterà di fare passi avanti notevoli in materia di protezione delle denominazioni in ambito internazionale, di chiarimento delle regole produttive sui vini a Igt e di semplificazione delle procedure relative ai disciplinari.

Ora l’iter prevede, prima dell’estate, la discussione in sede plenaria del Parlamento europeo e infine – entro l’anno – gli incontri del trilogo (Parlamento, Commissione e Consiglio) per approvare definitivamente il nuovo testo unico europeo sulle produzioni di qualità.

La commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha approvato il mandato negoziale della riforma delle indicazioni geografiche dell’Ue.

Con 46 voti favorevoli, 0 contrari e 0 astenuti, i deputati della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo hanno adottato la relazione presentata dal relatore dell’iniziativa, l’europarlamentare italiano Paolo De Castro, sulla riforma delle norme dell’UE per la registrazione e la protezione delle indicazioni geografiche (IG) per vino, bevande spiritose e prodotti agricoli.

Con il voto della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo sulla proposta di regolamento delle Indicazioni geografiche sono state accolte molte istanze presentate da Confagricoltura che mirano a rafforzare la protezione delle Dop e Igp, a snellire le procedure di approvazione e di modifica dei disciplinari, prevedere un ruolo per i produttori agricoli nei consorzi, aumentare la trasparenza verso i consumatori e tutelare il settore vitivinicolo.

E’ un provvedimento importante, evidenzia Confagricoltura, ricordando che l’Italia è il primo Paese europeo per numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine, con un valore di circa 20 miliardi di euro.

La proposta di regolamento va a normare le Associazioni di produttori e le Associazioni di produttori riconosciute.

Confagricoltura giudica molto positive le misure introdotte per semplificare le procedure di gestione delle IG, con tempistiche per la registrazione e la modifica dei disciplinari più snelle rispetto alle attuali, che oggi richiedono oltre i 12 mesi.

Bene anche il mantenimento del ruolo dell’EUIPO, agenzia che gestisce i marchi Ue a cui sono attribuiti solo compiti amministrativi nella gestione delle richieste.

Positivi, inoltre, il carattere volontario degli impegni di sostenibilità, che possono essere inclusi nel disciplinare di produzione o in un documento a parte, e la maggiore protezione su internet, per esempio sui siti di e-commerce.

In ambito vitivinicolo, il risultato di oggi va incontro alle richieste di Confagricoltura: sono infatti stati lasciati nella regolamentazione di base elementi importanti di tutela delle IG. Le norme che regolano la protezione, l’omonimia, la relazione con i marchi e gli impegni di sostenibilità restano dunque specifiche per il vino, contrariamente a quanto inizialmente proposto dalla Commissione.

La Confederazione ringrazia infine gli europarlamentari per il lavoro svolto, auspicando che l’assemblea plenaria e il Consiglio possano sostenere le posizioni della ComAgri.

ISIT (Istituto Salumi Italiani Tutelati) ed ASSICA (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi) accolgono con estrema soddisfazione il risultato del voto della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo sul Regolamento Indicazioni geografiche dell’Unione europea di vini, bevande spiritose e prodotti agricoli e regimi di qualità dei prodotti agricoli. Siamo profondamente convinti che senza il supporto dell’On.le Paolo De Castro non sarebbe stato possibile approvare un pacchetto di 46 proposte di emendamento di compromesso, che copriva circa il 90% delle oltre 1.000 modifiche presentate.

Si tratta di un risultato fondamentale, per nulla scontato, che ha visto ISIT ed ASSICA sempre in prima linea con propri contributi anche tecnici in ogni occasione. Il nostro ringraziamento va in modo particolare all’On.le Paolo De Castro che ha ottenuto un numero significativo di modifiche al testo, che migliorano considerevolmente la proposta della Commissione europea.

“Il testo adottato – commenta Lorenzo Beretta, Presidente di ISIT – rilancia la visione politica delle IG come uno dei pilastri di sviluppo agroalimentare dell’Unione Europea e continua a far evolvere un sistema senza eguali nel mondo, che già funziona in modo efficace. Considerando che i Consorzi rappresentano il motore di sviluppo delle IG, è molto positiva la proposta che essi abbiano maggiori e migliori responsabilità, tra cui la lotta alle pratiche svalorizzanti, poteri erga-omnes e che, per quanto riguarda i criteri di riconoscimento, siano stati salvaguardati gli schemi nazionali, come quello italiano, che già funzionano. Inoltre, siamo particolarmente soddisfatti della possibile deroga nazionale all’origine degli alimenti per animali che rappresentava una delle priorità per la filiera zootecnica. Bene anche la protezione quando le IG vengono utilizzate come ingredienti. Infine, ottima la semplificazione delle procedure ed il passo concreto verso la transizione verde delle filiere IG attraverso la redazione di un rapporto di sostenibilità (non solo ambientale). Il testo approvato, infine, conferma il ruolo centrale della Commissione Europea in materia di IG, mantenendo l’EUIPO confinato ad un ruolo consultivo su questioni tecniche”.

“Speriamo ora – conclude Ruggero Lenti, Presidente di ASSICA – di poter contare ancora sull’aiuto dell’On.le De Castro e del Governo italiano che in Consiglio sta facendo un ottimo ed encomiabile lavoro tecnico-politico, per affrontare la sfida decisiva che si aprirà appena inizieranno i triloghi interistituzionali per arrivare ad un testo condiviso e definitivo. L’obiettivo è giungere entro l’autunno all’approvazione finale e l’Italia dovrà continuare a giocare un ruolo determinante per difendere lo strumento oggi tra i più importanti per tutelare e promuovere la qualità agroalimentare italiana e su questo il Governo potrà contare sul supporto attivo e convinto della nostra Associazione e di tutti i Consorzi aderenti ad ISIT.” 

Unione italiana vini (Uiv), esprime piena soddisfazione per l’esito del voto a Strasburgo in Commissione Agricoltura dell’Europarlamento, relativo alla Riforma delle indicazioni geografiche. I 46 emendamenti approvati – sottolinea Uiv – sono infatti ampiamente condivisi con la posizione dell’associazione che rappresenta l’85% dell’export italiano di vino.

Tra i punti cardine contenuti nella storica riforma portata avanti dal relatore Paolo de Castro e appoggiata anche dagli altri eurodeputati italiani, si distinguono la presenza del vino all’interno della riforma, la definizione di vini Igp, la protezione dei nomi geografici contro possibili evocazioni (come, per esempio, la questione del Prosek) e le nuove disposizioni volontarie sulla sostenibilità del vino. Tutti gli emendamenti, fortemente richiesti e condivisi da Uiv, hanno riscontrato oggi in ComAgri esito positivo, e questo è motivo di plauso nei confronti di un’istituzione europea che ha ben recepito l’importanza del nuovo regolamento Ue sui prodotti Dop e Igp. Il pericolo di tenere disancorato il vino dal sistema di protezione dei prodotti di qualità è stato scongiurato – ha aggiunto Uiv –, e questa è la vittoria più importante ma non l’unica: la Riforma permetterà di fare passi avanti notevoli in materia di protezione delle denominazioni in ambito internazionale, di chiarimento delle regole produttive sui vini a Igt e di semplificazione delle procedure relative ai disciplinari.

Ora l’iter prevede, prima dell’estate, la discussione in sede plenaria del Parlamento europeo e infine – entro l’anno – gli incontri del trilogo (Parlamento, Commissione e Consiglio) per approvare definitivamente il nuovo testo unico europeo sulle produzioni di qualità.

Con la riforma del sistema europeo delle denominazioni di origine (IG) è in gioco il primato italiano nell’Unione Europea con 883 prodotti riconosciuti, tra alimentari e vini, che sviluppano un valore di 19,3 miliardi di euro con il contributo di oltre 86mila operatori. E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini in riferimento all’approvazione all’unanimità da parte della Commissione Agricoltura dell’Europarlamento (ComAgri) della relazione sulla riforma delle Indicazioni geografiche (IG).

“Dalla difesa del sistema delle indicazioni geografiche europee dipende la lotta al falso Made in Italy alimentare che nel mondo vale oltre 120 miliardi di euro” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “Il contrasto alle imitazioni aiuta la crescita di un sistema che oltre all’impatto economico ed occupazionale rappresenta un patrimonio culturale ed ambientale del Paese”.

E’ importante – sottolinea la Coldiretti – la volontà del Parlamento di indicare obbligatoriamente la provenienza in etichetta dei prodotti ad indicazione geografica protetta (IGP) per proteggere i consumatori dagli inganni ma è anche da rilevare l’emendamento di tutela anti-Prosek in cui si chiarisce come menzioni tradizionali come Prosek non possano essere registrate, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp. Un indirizzo significativo – conclude la Coldiretti – in attesa del pronunciamento definitivo sulla vertenza che oppone l’Italia alla Croazia da parte della Commissione.

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