Indici Crefis di redditività dei suini
Anche a settembre è continuato il momento positivo per gli allevatori di suini italiani, con un aumento della redditività del +5,5% rispetto al mese precedente e del +9,7% nei confronti dello scorso an no. Per trovare un dato più elevato di questo bisogna tornare a settembre 2015. La situazione favorevole deriva dal calo di prezzo subìto dalle materie prime utilizzate per l’alimentazione degli animali (in particolare del mais) e al contemporaneo aumento dei prezzi dei suini da macello pesanti.
Al contrario, nello stesso mese di settembre i macellatori hanno visto diminuire la propria reddittività del 7,2% rispetto al mese precedente, fermandosi al livello più basso da febbraio 2017. a causa dell’aumento di prezzo dei suini da macello pesanti e il calo di prezzo subìto dai Lombi. L’attuale livello è risultato anche inferiore rispetto a quello dello scorso anno (-8,2%).
Nell’ultimo mese la redditività dei prosciutti di Parma DOP leggeri è continuata a crescere rispetto al mese precedente (+2,2%), risultando la più alta da quando l’indice è stato ricalcolato (febbraio 2019); tale andamento è derivato dal calo di prezzo per la coscia fresca 12 mesi e dalla stabilità dei prezzi del prosciutto stagionato nell’ultimo mese. Al contrario, a settembre, la reddittività dei prosciutti di Parma DOP pesanti è risultata negativa con una variazione congiunturale del – 1,1% (dato più basso da aprile).
Resta stabile la reddittività degli stagionatori di prosciutti non tipici leggeri, mentre è cresciuta quella dei produttori di prosciutti non DOP pesanti (+0,9% ri- spetto ad agosto).
Le variazioni tendenziali sono risultate negative per i prosciutti leggeri (-0,8% per le produzioni DOP e -6,1% per le non tipiche), mentre per i prosciutti pesanti il confronto con lo scorso anno è risultato positivo: +0,8% per il DOP e +10,9% per il NON DOP.
In settembre, il differenziale di reddittività tra le produzioni DOP e quelle non tipiche è stato ampiamente a favore di quest’ultime per entrambe le tipologie di peso. Nello specifico per chi produce prosciutti pesanti la differenza di reddittività tra DOP e non è stata del -9,3%, mentre per i leggeri è risultata essere del -22,9%.
Anche in settembre i prezzi dei suini sono continuati a crescere su quasi tutti i mercati europei toccando nuovi livelli record. Nel primo semestre 2019 il commercio estero dell’Italia di suini, carni suine e salumi ha complessivamente realizzato un saldo finale negativo e pari a -295,1 milioni di euro, dato in peggioramento di quasi 38 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale risultato è stato determinato da valori esportati stabili, rispetto al 2018, e ad un con- temporaneo aumento dell’import nazionale del comparto. Torna, invece, a diminuire la reddittività degli allevatori USA, dove il forte calo di prezzo dei suini da macello ha trascinato verso il basso la reddittività, scesa del 13,8% in termini congiunturali e del – 4,5% in termini tendenziali.